I mezzi ruotati

 

Autocannone da 20-65 su FIAT-SPA "Dovunque" 35

 

 

 

 

 

 

Origini e sviluppo

 

Il Dovunque 35 SPA era un autocarro leggero prodotto in Italia dalla Società Piemontese Automobili (SPA) sulla base del più vecchio Fiat Dovunque 33, rimediando così alle sue criticità emerse durante la guerra d'Etiopia e rimediando alla necessità di un nuovo autocarro leggero. Il mezzo fu presentato al Centro Studi Motorizzazione del Regio Esercito e fu accolto positivamente e accettato in servizio quasi immediatamente. Ebbe il suo battesimo del fuoco durante la guerra civile spagnola e fu utilizzato su tutti i fronti di guerra italiani anche dopo la fine della seconda guerra mondiale fino agli anni '50. Il Dovunque 35 fu utilizzato principalmente per il traino di artiglieria leggera, ma fu costruito in numerose altre versioni speciali tra cui una versione antiaerea ottenuta con l'installazione di una mitragliatrice Breda 20/65 Mod. 1935 e utilizzata per la protezione antiaerea delle colonne motorizzate dati i frequenti attacchi della RAF e dell'US Air Force.

L'arma fu sviluppata dalla Società Italiana Ernesto Breda per Costruzioni Meccaniche nel 1932. Dopo lunghe prove comparative con armi Oerlikon, Madsen e Lübbee, nel 1935 fu adottata dal Regio Esercito, a discapito della Scotti-Isotta-Fraschini 20/70, e dalla Regia Aeronautica. Lo sviluppo della versione in postazione fissa per la Milizia per la difesa antiaerea territoriale (DICAT) richiese più tempo e portò alla realizzazione dei modelli "Breda 20/65 Mod. 1939" e "Breda 20/65 Mod. 1940".

Sempre nel 1935 la mitragliera fu acquisita anche dalla Regia Marina, intenzionata a sostituire gli impianti binati Breda Mod. 31 da 13,2 mm, equipaggiarono praticamente tutte le unità navali, dalle navi da battaglia classe Littorio ai MAS. Inizialmente l'arma venne installata in impianti binati "Mod. 35 R.M.", mentre le unità minori vennero equipaggiate con gli impianti singoli "Mod. 39 R.M." e soprattutto "Mod. 40 R.M." L'arma fu prodotta dagli impianti Breda di Roma e di Brescia, con la collaborazione dell'arsenale di Terni.

Oltre che nella versione trainata ed in postazione fissa, fu installata su autocarri in dotazione al Regio Esercito per fornire protezione antiaerea e controcarro alle colonne motorizzate; fu installata in particolare sul Fiat-SPA 38R, sul SPA Dovunque 35 e sul Fiat 508 C Camioncino. Il cannone-mitragliera armava anche le torrette del carro armato leggero L6/40 e dell'autoblindo AB41. Durante la guerra civile spagnola fu installata dagli italiani e dalla Spagna Nazionalista sui carri leggeri Panzer I per aumentarne l'efficacia contro i carri russi T-26 repubblicani.

 

La bocca da fuoco

 

Come molti autocannoni italiani, questo era armato con un cannone antiaereo Breda 20/65 Modello 1935 da 20 mm su un affusto girevole a 360°, che consentiva una discreta protezione antiaerea e anticarro, tuttavia a costo di una corazzatura pressoché inesistente. L'arma era essenzialmente una versione ingrandita della Breda Mod. 31 da 13,2 mm, del quale riprende il sistema di funzionamento. La canna era a rigatura destrorsa costante ed era omologata per 5000 colpi. L'arma funzionava a sottrazione di gas regolabile, con otturatore scorrevole e canna fissa ed era disponibile il tiro solo automatico. L'alimentazione avveniva da un bocchettone laterale tramite piastrine da 12 colpi, inserite in sequenza a contatto l'una con l'altra per permettere il fuoco prolungato; il bossolo vuoto veniva riposizionato dall'estrattore nella piastrina. Il rateo di fuoco teorico dell'arma era di 220-240 colpi/min che si riduceva a 120-150 colpi/min nella pratica, se non meno (30-60 colpi/min). Il sistema di puntamento era ad alzo a cannocchiale per il tiro anticarro ed antipersonale, mentre per il tiro contraereo impiegava una mira a riflessione prodotta dalla San Giorgio, tarata da 0 a 3 000 metri con predittore per bersagli veloci fino a 550 km/h. L'arma era manovrata da 3 artiglieri, più capopezzo e porgitori per un totale di 7 serventi.

 

Munizionamento

 

La munizione 20×138 mm B della Breda da 20/65 era comune anche alla Scotti-Isotta-Fraschini e al fucile anticarro Solothurn S-18/1000. Era del tipo a cartoccio proietto, pesante 320 g, dei quali 134 g costituiti dal proiettile e 38 dalla carica di lancio. La pressione di esercizio era di 2 500 kgf/cm². I tipi di cartucce disponibili erano:

  • tracciante;

  • perforante/esplodente;

  • perforante/tracciante/esplodente;

  • tracciante/esplodente/autodistruggente;

  • ultrasensibile;

  • ultrasensibile/esplodente

Impiego su mezzi semoventi

 

Le mitragliere terrestri Mod. 35 e Mod. 39, soprattutto nelle fasi tardive della guerra, furono ampiamente utilizzate per equipaggiare degli autocarri, ottenendo degli autocannoni o semoventi contraerei, realizzati direttamente dalle officine al seguito delle truppe. Erano particolarmente impiegati nella campagna del Nordafrica sia per le spiccate caratteristiche di mobilità di questo fronte, sia per compensare la relativa fragilità del Mod. 35 in configurazione di traino. Gli autocarri armati erano:

  • SPA Dovunque 35;

  • Fiat 508 C Camioncino;

  • Fiat-SPA AS 37;

  • Fiat-SPA 38R;

  • Lancia 3Ro;

  • Fiat 626

Sempre in Africa settentrionale, il cannone da 20/65 Mod. 35 costituì l'armamento standard delle camionette desertiche:

  • Fiat-SPA AS 42;

  • Fiat-SPA AS 43;

  • Camionetta Desertica Mod. 1943

La bocca da fuoco da 20/65 costituiva infine l'armamento principale di mezzi blindati e corazzati italiani ed esteri:

 

  • L6/40: una Breda in torretta girevole con Breda Mod. 38 da 8 mm coassiale.

  • AB41: modello successivo all'AB40, dotato della stessa torretta del L6/40 (20/65 e 8 mm coassiale).

  • Panzer I: la mitragliera da 20/65 venne adattata su questo carro durante la guerra civile spagnola dai franchisti per migliorarne le capacità controcarro.

  • Carro de Combate de Infantería Modelo 1937: la Breda costituiva l'armamento principale (insieme a due mitragliatrici da 7,92 mm) di questo carro prodotto in circa 28 esemplari dall'arsenale di Trubia per i nazionalisti durante la guerra civile spagnola.

  • CV33 "Trubia": prototipo spagnolo di CV33 armato di mitragliera Breda in casamatta in luogo delle mitragliatrici binate.

  • T.A. 76/2/T e 76/3/T: treni corazzati allestiti dalla Regia Marina nel novembre 1941, ciascuno armato con quattro cannoni 76/40 Mod. 1916 R.M. e due mitragliere Breda.

 

Le Breda furono le armi italiane più ambite come preda bellica dagli eserciti stranieri ed armarono:

 

  • Marmon-Herrington Armoured Car: queste autoblindo di costruzione sudafricana furono modificate sul campo dai britannici con l'installazione in torretta della 20/65 per aumentarne la capacità di fuoco.

  • Chevrolet 1533×2: erano mezzi speciali appositamente realizzati per l'LRDG, che spesso venivano armati con le Breda installate "in ritirata" (ovvero sul pianale, rivolte verso il retro dell'autocarro).

 

Specifiche tecniche Autocannone da 20/65 su FIAT-SPA 38R

Dimensioni

5,03 x 2,07 x 2,91 metri

Peso totale, pronto per la battaglia

4,53 tonnellate

Equipaggio

5 (autista, comandante del veicolo, artigliere e 2 caricatori)

Propulsione

FIAT Tipo 18R , benzina, 4 cilindri, 4.053 cm³

Potenza del motore

55 CV a 2.000 giri/min

Autonomia

290 chilometri

Velocità (su strada)

60 km/h

Armamento

1 cannone-Mitragliera Breda 20/65 da 20 mm Modello 1935

Munizioni

44 cassette di munizioni

Armatura

9-14 mm

Produzione

Ufficialmente almeno 261 furono convertiti

 

 

Fonte

Wikipedia