I mezzi ruotati
Autoblindo Fiat Terni Tripoli, poi Tipo Libia
Origini e sviluppo
Il secondo prototipo dell'autoblindata Terni - realizzato
sul diffuso autotelaio Fiat 1-5 ter per carrozzerie speciali
- è collaudato in Libia, dove sulla macchina targata S.M.
14160 viene montata una torretta tipo Lanchester, in
sostituzione di quella più alta precedentemente prevista. In
questo sono eliminati i parafanghi corazzati anteriori (che
stranamente, nelle fot0 del primo esemplare fotografato a
Roma, compaiono soltanto a sinistra). L'armamento rimane
costitu1to da una Fiat 914, con 8000 colpi.
La carrozzeria è molto semplice: il cofano, arrotondato e
provvisto anteriormente di due sportelli dotati di tre
feritoie per battente, protette da una rete, presenta nel
settore anteriore e sui due lati un portello per l'ispezione
del motore. Mancano entrate laterali e il personale ha a
disposizione una porta a due battenti ricavata nella
copertura inclinata del settore posteriore.
Il modello definitivo invece differisce non soltanto nella
torretta (che diviene simile a quella della Lancia, seppure
più piccola, con il portellino superiore) ma anche perché
sono presenti al di sotto di questa, come nella Lancia,
porte verticali d'accesso. Inoltre le feritoie del radiatore
appaiono modificate e meglio protette. I portelli sul retro
della carrozzeria sono stati eliminati e, in un secondo
tempo, sulla lamiera vengono fissate due ruote di scorta.
In questa configurazione le prime Fiat-Tripoli iniziano le
loro attività in Libia. Da immagini del 1926 che ritraggono
una delle squadriglie (la 1a, quella comandata
dal Lorenzini) si nota però che soltanto due, delle 8
macchine, restano conformi all'originale; le altre mostrano
di aver ricevuto frontalmente una corazzatura piana con un
grigliato a 7 o 4 feritoie e due addirittura hanno la
torretta sistemata più in basso, come nel primo esemplare
collaudato in Libia con torretta Lanchester. E' probabile
che alcune siano state modificate sperimentalmente o
ripristinate in officine locali dopo essere state
danneggiate in combattimento, e non che ne fossero state
costruite- delle altre ex novo in colonia, come taluno ha
ipotizzato.
L'equipaggio è costituito da 4 uomini (capomacchina,
conduttore, mitragliere e meccanico-aiuto mitragliere).
Sembra che alla vigilia dell'entrata dell'Italia nella
seconda guerra mondiale, in Libia restino ancora almeno otto
di queste macchine. Già intorno al 1936 si è provveduto a
sostituirne le ruote con un nuovo tipo per pneumatici a
bassa pressione, come ormai è previsto per tutti gli
automezzi antiquati utilizzati nelle colonie. Lo scoppio
della seconda guerra mondiale colse il Regio Esercito a
corto di mezzi motorizzati; è comunque accertato che sei di
esse, verosimilmente nell'estate del 1940, sono sottoposte a
radicali lavori di aggiornamento: la carrozzeria
convenientemente modificata è sistemata sull'autotelaio del
moderno autocarro leggero SPA 3-8R; la torretta viene
privata della copertura, abbassata e riarmata, dapprima con
una più moderna mitragliatrice di piccolo calibro ed infine
con una Breda SAFAT da 12,7 mm smontate dagli aerei fuori
uso della Regia Aeronautica. Si ripristina anche la
scudatura delle ruote utilizzando elementi di scudetti da
trincea del tipo ricurvo.
Impiego tattico
Un certo numero delle macchine furono distribuite a partire
dal 1919 alle truppe operanti in Libia: 12 vennero destinate
alla 2a quadriglia (4° Reggimento Cacciatori di
Derna) e a reparti del Regio Corpo Truppe Coloniali della Cirenaica
e quello della Tripolitania impegnati nella riconquista di
quei territori. Fino al 1923 il loro impiego fu limitato a
servizi di scorta e di protezione, quindi le sezioni furono
assegnate alle colonne operanti in avanguardia o per scorta
dei rifornimenti. In seguito dati i buoni risultati
raggiunti e constatata la loro idoneità all'ambiente
operativo, si azzardarono azioni autonome, in una delle
quali tuttavia si persero 4 Fiat Tripoli e 2 Ansaldo-Lancia
oltre ai 6 autocarri armati ed a quelli di scorta, quando il
reparto fu attaccato dai ribelli durante una sosta.
Questo episodio increscioso indusse il Comando a riunire
tutte le macchine, dal settembre di quell'anno, in una sola
squadriglia (la 1a) agli ordini dell'allora
capitano Lorenzini e che fu assegnata al 3° Cacciatori. Nel
1926 fu formata la 2a Squadriglia (utilizzando
una Lanchester e 9 Ansaldo-Lancia. Le Fiat-Tripoli ebbero
poi proficuo impiego nell'occupazione di Giarabub (1°
febbraio 1926), alla quale prese parte una squadriglia di
autoblindo Terni e successivamente in quella dell'oasi di
Cufra (1929-1931). In quest'ultimo ciclo nel quale furono
impegnate, riunite in un gruppo, due squadriglie autoblindo
(una di militari del R. Corpo truppe Coloniali ed una di
cc.nn. della 1a Legione libica permanente della
M.V.S.N.) - si adottarono nuovi criteri di impiego. In tale
occasione, infatti, la squadriglia autoblindate si dimostrò
elemento particolarmente idoneo per la ricognizione, sia
isolata che in concorso con gli aerei, per la protezione
delle colonne di rifornimento autocarreggiate o cammellate e
per la capacità di occupare e mantenere località.
La squadriglia in oggetto era costituita da più nuclei
formati di una autoblindomitragliatrice e di due autocarri
armati e di un nucleo di fucilieri autocarrati. Il nucleo
era l'unità di combattimento della squdriglia; l'autoblindata
rappresentava l'elemento tattico per eccellenza, quello che
cioè batteva l'avversario col fuoco a brevissima distanza;
gli autocarri armati, più arretrati, proteggevano e
facilitavano, con lo sviluppo intenso di fuoco di cui erano
capaci (ogni autocarro aveva tre mitragliatrici) , agendo
specialmente sui fianchi. L'elemento di fanteria completava
l'azione dell'autoblitidata e degli autocarri armati,
portando l'offesa dove questi, per difficoltà di terreno,
non potevano arrivare e sviluppandola in tutte le fasi
finali. Gli organici di una squadriglia comprendevano 8
ufficiali, 10 sottufficiali, 100 fra graduati e soldati con
3 autoblindo, 4 autocarri armati e 23 da trasporto.
Nel frattempo, le Terni ancora in servizio, già note come
Fiat-Tripoli, erano state ribattezzate Fiat tipo Libia.
Circa le macchine rimodernate nel 1940, alcune di esse
andarono a costituire la Squadriglia autoblindo per Brigata
Corazzata Speciale, unità che andò perduta alla fine della
1a offensiva britannica nel febbraio 1941.
Considerazioni
Le autoblinde Terni, dette anche Fiat leggere, furono i mezzi blindati più diffusamente impiegati in Libia dal 1920 al 194o. La loro meccanica, semplice e robusta, le rese particolarmente adatte all'impiego operativo nelle zone. desertiche. Purtroppo, le esperienze ricavate non portarono a nuovi studi in questo segmento, e queste macchine furono impiegate, come le Ansaldo-Lancia, fino alla consumazione.
Specifiche tecniche Autoblindo FIAT-TERNI Tipo Libia
Specifiche tecniche Fiat-Terni Tipo Libia su autotelatio Fiat 15 ter |
|
Costruttore |
Odero-Terni-Orlando |
Data impostazione |
1918 |
Data ritiro dal servizio |
1942 |
Utilizzatore |
Regio Esercito |
Sviluppato da |
Fiat |
Dimensioni |
4,54 x 1,7 x 3,07 metri |
Peso totale, pronto per la battaglia |
1,4 tonnellate |
Equipaggio |
4 (capomacchina, conduttore, mitragliere e meccanico-aiuto mitragliere) |
Pendenza |
15% |
Propulsione |
Fiat 53A 4 cilindri da 4.398 cm3 a benzina |
Potenza del motore |
36 CV a 1.600 giri/min |
Rapporto peso/potenza |
25,71 hp/t |
Trazione |
4x2 |
Cambio |
4 marce e 1 retromarcia |
Velocità (su strada) |
40-45 chilometri all'ora |
Gommatura |
880x120 poi 935x135 (32x6) posteriori doppie |
Armamento |
Mitragliatrice FIAT REVELLI Modello 1914 da 6,5 mm |
Munizioni |
8000 colpi |
Armatura |
6 mm |
Esemplari |
14 |
Specifiche tecniche Fiat-Terni Tipo Libia su SPA 38 R |
|
Costruttore |
Odero-Terni-Orlando |
Data impostazione |
1940 |
Data ritiro dal servizio |
1940 |
Utilizzatore |
Regio Esercito |
Sviluppato da |
SPA |
Dimensioni |
5,625 x 1,82 x 3,50 metri |
Peso totale, pronto per la battaglia |
2,0-2,25 tonnellate |
Equipaggio |
4 (capomacchina, conduttore, mitragliere e meccanico-aiuto mitragliere) |
Pendenza |
22% |
Propulsione |
18 4 cilindri da 4.398 cm3 a benzina |
Potenza del motore |
56 CV a 2.000 giri/min |
Rapporto peso/potenza |
25,71 hp/t |
Trazione |
4x2 |
Cambio |
3 marce e 1 retromarcia |
Velocità (su strada) |
50 chilometri all'ora |
Gommatura |
32x6 posteriori doppie |
Armamento |
Mitragliatrice Breda-SAFAT 12,7 mm |
Armatura |
6 mm |
Esemplari |
- |
Fonte
Nicola Pignato-Filippo Cappellano, Glia autoveicoli da combattimento dell'Esercito Italiano, vol. 1, AUSSME, Roma, 2002
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