Storia delle Unità

 

132a Divisione Corazzata "Ariete"

 

 

 

 

 

motto: "-"

 

 

Origini e vicende organiche

 

La Divisione "Ariete" fu costituita il 1º febbraio 1939 dalla 2ª Brigata Corazzata, disciolta nella stessa data. Fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, l'unità era nella zona di Brescia, allo scoppio della guerra si trasferì a Fossano in Piemonte, inquadrata nella 6ª Armata, rimanendo in riserva per tutta la durata della campagna contro la Francia. Trasferita a Savona sotto il comando della 4ª Armata sostituì progressivamente i carri L con carri M13/40. All'inizio del gennaio 1941 la Divisione fu trasferita a Napoli, con destinazione finale la Libia. Il 24 gennaio iniziò a sbarcare a Tripoli, impiegando tutto febbraio per raggiungere il pieno organico e orientarsi nel nuovo ambiente operativo. Il 7 marzo iniziò ad operare in Tripolitania alle dipendenze del Corpo d'Armata Corazzato, tenuta in riserva nel corso della riconquista della Cirenaica da parte del D.A.K. (Deutsches Afrika Korps). Sostenne il primo combattimento col nemico il 7 aprile nei pressi di El Mechili, contro la 3ª Brigata Motorizzata Indiana e la 2ª Divisione Corazzata inglese, prendendo quasi 2000 prigionieri. Successivamente operò nell'investimento di Tobruch e in direzione di Bardia, giungendo con una colonna mobile al Passo di Halfaya . Ad agosto si ritirava nella zona di Ain el-Gazala per riorganizzarsi.

Nel mese di settembre, istituito il comando della 2ª Brigata Corazzata, nell'organico della Divisione fu inserito 132º Reggimento Carristi, costituito sul comando del disciolto 4º Reggimento Carristi, che aveva perso tutti i suoi battaglioni a Beda Fomm, e dal VII, VIII e IX Battaglione Carri M. Il 32º Reggimento Carristi rimase in organico alla divisione con i battaglioni di carri L (I, II e III Battaglione Carri L) ad organico ridotto, finché non fu rimpatriato a gennaio 1942.

Nel mese di novembre i britannici lanciavano l'offensiva Crusader, che prevedeva un aggiramento delle posizioni italo tedesche da sud, passando per Bir el Gobi, località in cui era schierata a difesa proprio l′Ariete. L'unità che doveva superare le posizioni della Divisione "Ariete" era la 7ª Divisione corazzata, la divisione veterana della guerra del deserto. Il 19 novembre 156 carri Crusader britannici attaccarono un centinaio di carri della Divisione "Ariete", che aveva praticamente l'ala sinistra completamente scoperta. Inizialmente la 22nd Armoured Brigade, l'unità che fronteggiava direttamente la Divisione "Ariete", riuscì a superare l'ala sinistra dei bersaglieri schierati a difesa, ma, appena intervennero i carri, i britannici furono respinti sull'ala destra e distrutti dai bersaglieri rimasti sulla linea. Dopo due giorni di feroci combattimenti la massa attaccante britannica venne respinta, subendo la perdita di circa 40 carri immobilizzati, sia pure a costo di gravi perdite nei carri e nei bersaglieri della Divisione Ariete. I carri italiani distrutti furono 34, principalmente del VII e dell'VIII Battaglione Carristi, che registrarono complessivamente morti o feriti sul 40% dei mezzi.

La Divisione "Ariete" fu quindi spostata nella zona di Sollum e subì ulteriori perdite negli scontri di Bir Cremisa (23 novembre) contro la 1ª Divisione sudafricana e Sidi Rezegh (30 novembre), tanto che l'8 dicembre le rimaneva solo il IX Battaglione Carristi e pochi bersaglieri. A quella data ricevette l'ordine di ripiegare su El-Agheila con il resto dell'armata italo-tedesca. Il giorno 13 dicembre, a Quota 204, nei pressi di Ain el-Gazala, venne bloccata da una forza mobile britannica e riuscì a riprendere la ritirata solo il giorno successivo, coperta da un attacco di Stuka. Quando, dopo altri scontri minori, la Divisione raggiunse Agedabia (26 dicembre) aveva solo 6 carri, 11 pezzi da 75/27, 2 pezzi da 105/28 non più di un battaglione di bersaglieri. L'ultima azione del ciclo operativo avvenne all'inizio di gennaio, quando operò con la Divisione motorizzata Trieste e la 90.Leichte Division tedesca per arrestare un tentativo di sfondamento britannico a Chor el Bidan.

Dopo questo ciclo operativo la Divisione "Ariete" ricevette rinforzi sufficienti a riportare l'VIII ed il IX Battaglione Carristi all'organico previsto e le venne assegnato il X Battaglione Carristi, che fino a quel momento era in organico alla Divisione Corazzata "Littorio", in sostituzione del VII Battaglione Carristi ormai sciolto. Il 21 gennaio, ad organici ancora incompleti, partecipava alla controffensiva che avrebbe portato le linee italo-tedesche alla linea di Ain el-Gazala. Uno dei maggiori problemi nel corso di questa azione fu dato dal numero di prigionieri britannici, che dovranno attendere 3 settimane prima che arrivi la scorta, condividendo quindi la vita dei militari italiani per tutto quel periodo. Nel maggio il C.d'A. Motorizzato prendeva la denominazione di XX Corpo d'Armata ed il 26 maggio la Divisione "Ariete" inizia la marcia verso sud per Bir Hakeim e la Ain el-Gazala. La mattina del 27 travolse nuovamente la 3ª Brigata motorizzata indiana sulle posizioni di Rugbet el Atasc, superata di slancio, mentre nel corso del pomeriggio, probabilmente per un errore di rotta, il IX Battaglione del 132º Reggimento Carri andò a scontrarsi con la munitissima posizione fortificata di Bir Hakeim, tenuta dalla 1ª Brigata della Francia Libera. Nella battaglia la Divisione "Ariete" subì gravi perdite sia in personale sia in carri, con circa 30 distrutti da mine e cannoni controcarri francesi, tuttavia guidò l'investimento finale di Tobruk (21 giugno) a fianco della Divisione Motorizzata "Trieste". Nel corso della battaglia la Divisione Corazzata "Ariete" aveva operato in continuazione a fianco del D.A.K., dimostrando in varie occasioni di non essere inferiore alle analoghe unità tedesche, fornite di carri e veicoli da trasporto nettamente superiore a quello italiano.

Rifornitasi di mezzi e di carburante dai depositi catturati a Tobruk la Divisione "Ariete" superò Sidi Barrani, dove fu accolta trionfalmente dai prigionieri italiani del locale campo di concentramento e si diresse su El Alamein. Nel corso dell'inseguimento dell'8ª Armata moriva il generale Baldassarre (comandante del XX Corpo) ed il generale De Stefanis veniva chiamato a sostituirlo, il comando della Divisione "Ariete" era preso ad interim dal generale Arena, che poco tempo dopo veniva sostituito dal generale Infante. Giunta ad El Alamein il 3 luglio con una trentina di carri e circa 600 bersaglieri, la Divisione "Ariete", attaccò il dispositivo difensivo britannico, senza attendere che la Divisione "Trieste" le coprisse il fianco destro ma, contrattaccata da tutti e due i lati dalla 2ª Divisione Neozelandese nonché da due brigate della 7ª Divisione Corazzata, fu costretta a ripiegare sulle linee della tenute dalla Divisione "Pavia". Fu ritirata dal fronte il 6 luglio, dopo aver ceduto tutti i carri superstiti alla Divisione "Trieste", per rientrare in prima linea il giorno 14 luglio, con un pugno di carri arrivati nel frattempo da Tripoli. La penuria di mezzi (il 132º Reggimento Carristi rimase fino alla fine di agosto con il soli IX e X Battaglione Carri M) impedì alla Divisione di avere un ruolo significativo nella Battaglia di Alam Halfa.

La Divisione "Ariete" occupa con la 21ª Panzerdivision la posizione all'estremo sud dello schieramento italo-tedesco, sempre inquadrata nel XX Corpo D'Armata. Il 132º Reggimento Carristi nel corso di settembre ricevette il XIII Battaglione Carri M poiché anche l'VIII Reggimento Carristi era stato sciolto. All'inizio della battaglia la Divisione "Ariet"e aveva solo un centinaio di carri, in gran parte M 14/41, e 16 semoventi 75/18 e i battaglioni bersaglieri avevano l'organico di una compagnia. La seconda battaglia di El Alamein iniziò il 23 ottobre, la Divisione "Ariete" fu tenuta inizialmente in riserva, a protezione delle retrovie della Divisione "Brescia" e della Divisione Paracadutisti "Folgore". Il 26 ottobre fu spostata a nord nella zona di Deyr el-Murra, dove, assunta la formazione da combattimento, puntò da sud su Tel el-Aqqir, mentre la Divisione "Littorio" e la 15ª Panzerdivision convergevano da nord. Ma la violenta reazione britannica costrinse le divisioni dell'Asse a ritirarsi. Il 2 novembre fallì l'ultimo tentativo di contrattacco delle forze corazzate italo tedesche. All'alba del 3 novembre la Divisione "Ariete", tornata a nord, si preparò a chiudere il varco aperto nella linea italo-tedesca, ma il 4 novembre alle 8 del mattino gli attacchi delle forze corazzate britanniche presenti nella zona (tutta la 7ª Brigata Corazzata ed aliquote della 10ª Brigata Corazzata) iniziarono ad investire le forze rimaste alla Divisione. Nel pomeriggio la posizione della Divisione "Ariete" fu aggirata e alle 15.30 il generale Arena, comandante della divisione, lanciò questo messaggio ai comandi superiori: «Carri armati nemici fatta irruzione a sud. Con ciò Ariete accerchiata. Trovasi circa cinque chilometri a nord ovest Bir el Abd. Carri Ariete combattono». In questo combattimento furono annientati tutti i Battaglioni Carri, tranne il XIII, il Reggimento bersaglieri e le batterie di semoventi. Il 6 novembre, presso Fuka, anche il XIII Battaglione Carristi M, l'unico sopravvissuto agli scontri dei giorni precedenti, composto da non più d'una ventina di carri, venne impegnato da forze nemiche soverchianti e distrutto.

Con i resti delle divisioni del XX Corpo d'armata (132ª Divisione corazzata "Ariete", 133ª Divisione corazzata "Littorio" e 101ª Divisione motorizzata "Trieste") fu formato un gruppo tattico denominato Ariete con il seguente organico:

Comando Divisione Ariete

66º Reggimento fanteria "Valtellina" (su due battaglioni, già della Divisione "Trieste")

12º Reggimento bersaglieri (su due compagnie, già della Divisione "Littorio")

Gruppi Esploranti Nizza e Monferrato (in totale una dozzina di autoblindo)

CXXXII e CXXXIII Gruppo Artiglieria Corazzata (pochi pezzi, probabilmente inferiori all'organico di una batteria)

Il gruppo tattico cooperò con la 90ª Divisione Leggera tedesca per tutta la ritirata dall'Egitto alla Tripolitania. L'unità si fermò ad el-Agheila il 22 novembre, ed il giorno 25 novembre era raggiunta in quella posizione dall'ordine di scioglimento.

 

Campagne di guerra

 

Guerra 1940-43
1940 -
Fonte alpino occidentale

1941 - Fronte jugoslavo (aprile-maggio)

1942 - Africa Settentrionale: Tripoli, Bengasi, Ain El Gazala, Sidi Rezegh, Marsa Matruh, Fuka,  Deir el Ehen, Deir el Qatan, Munqar Wahla, Deir el Qattara, Gebel Kalaki el Tayra, Alam Halfa, Fuka

Unità maggiori

La 133a Divisione Corazzata "Littorio" era così composta:

 

1939

Comando

32º Reggimento Carristi

   I (II) Battaglione Carri L

   II (IV) Battaglione Carri L

   III (XI) Battaglione Carri L 

(i numeri fra parentesi indicano i battaglioni L autonomi originari)

8º Reggimento bersaglieri 

   III Battaglione Motociclisti

   V Battaglione Autoportato

   XII Battaglione Autoportato

132º Reggimento Artiglieria Corazzata 

   I Gruppo obici da 75/27 Mod. 1906

   II Gruppo obici da 75/27 Mod. 1906

   132ª Compagnia mista del Genio

   132ª Sezione Sanità

   132ª Sezione Sussistenza

   132º Autoreparto

70ª Sezione carabinieri

672ª Sezione carabinieri

 

1942

Reparto Esplorante Corazzato Ariete 

   LII Battaglione Carri M

   III Gruppo Corazzato Nizza (cavalleria corazzata su autoblindo AB41)

   132º Reggimento Carristi 

      VIII Battaglione Carri M

      IX Battaglione Carri M

      X Battaglione Carri M

   8º Reggimento Bersaglieri

   III Battaglione Motociclisti

   V Battaglione Autoportato

   XII Battaglione Autoportato

   132º Reggimento Artiglieria Corazzata su

   I Gruppo 75/27 Mod. 1906 T.M.

   II Gruppo 75/27 Mod. 1906 T.M.

   1 gruppo su 105/28

   V (DLI) Gruppo Semoventi da 75/18

   VI (DLII) Gruppo Semoventi da 75/18

   CXXXII Battaglione misto del Genio su

   132ª Compagnia Artieri

   232ª Compagnia Collegamenti

   IV Battaglione Controcarro Granatieri di Sardegna

   132ª Sezione Sanità

   132ª Sezione Sussistenza

   82º Autogruppo misto

 

Campagne di guerra (1940-1943)

 

Data

Divisione

Corpo d'A.

Armata

Gruppo d'Armata

Area di operazioni

1940

 

     

Fronte alpino occidentale

1941

 

 

 

 

Fronte jugoslavo; Africa settentrionale

1942

 

 

 

 

Africa settentrionale

 

Comandanti (1940-1943)

Gen. Carlo Vecchiarelli dalla costituzione (1º febbraio 1939) al 14 novembre 1939

Gen. Ettore Baldassarre 15 novembre 1939-20 luglio 1941

Gen. Mario Balotta 21 luglio 1941-19 gennaio 1942

Gen. Giuseppe De Stefanis 20 gennaio-27 giugno 1942 

Gen. Francesco Antonio Arena (int.), 28 giugno-25 luglio 1942

Gen. Adolfo Infante 26 luglio-16 settembre 1942

Gen. Francesco Antonio Arena (int.), 17 settembre-25 novembre 1942

 

Sede

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