I mezzi cingolati
Carro L6/40 varianti
Versioni
Anche per il carro L6/40 ci sono
differenti varianti al carro base
L6/40 utili ad assolvere una pluralità
di ruoli.
-
L6/40 Centro Radio: versione con
equipaggiamento radio supplementare,
rimase allo stadio di prototipo.
-
Carro Comando L6/40: sviluppato nei due
varianti carro comando di plotone
semoventi e carro comando di
squadrone/compagnia semoventi; oltre
ad avere equipaggiamento radio
supplementare, il cannone era sostituito
da una mitragliatrice Breda Mod. 38 da 8
mm, la cui canna era però avvolta da un
manicotto di diametro maggiore, in modo
che il mezzo esternamente fosse
indistinguibile dagli altri e non
attirava le "attenzioni" dei nemici.
- L6/40 lanciafiamme
- L6/40 porta munizioni
- Semovente L6/40 da 47/32
Centro Radio
Questa variante L6/40 aveva un ricetrasmettitore radio Magneti Marelli RF 2CA montato a sinistra del compartimento di combattimento. La Stazione Ricetrasmittente Magneti Marelli RF 2CA ha operato in modalità grafica e vocale. La sua produzione iniziò nel 1940 e aveva un raggio di comunicazione massimo di 20-25 km. Veniva utilizzata per le comunicazioni tra i comandanti di squadriglia di carri armati, quindi è logico supporre che gli L6/40 equipaggiati con questo tipo di radio fossero utilizzati dai comandanti di squadriglia o compagnia. Un'altra differenza tra l'L6/40 standard e il Centro Radio era la potenza del dinamotore, che passò dai 90 watt dell'L6 standard ai 300 watt del Centro Radio. Esternamente non c'erano differenze tra l'L6/40 standard e l'L6/40 Centro Radio, a parte le diverse posizioni delle antenne. Internamente il secondo dinamotore era posto sul lato sinistro, vicino alla trasmissione. La L6/40 Centro Radio aveva una quantità ridotta di munizioni trasportate a causa dello spazio occupato dalla trasmittente e ricevente. Questo carico di munizioni principale fu ridotto da 312 colpi (39 caricatori da 8 colpi) a 216 colpi (27 caricatori da 8 colpi), posizionati solo sul pavimento del compartimento di combattimento.
Specifiche tecniche L6/40 Centro radio |
|
Dimensioni |
3,82x1,86x2,175 mt |
Cingolo |
A maglie corte, 88 elementi |
Peso totale, pronto per la battaglia |
6,8 tonnellate |
Equipaggio |
2 (capocarro tiratore, pilota) |
Propulsione |
SPA 18D 4 cilindri in linea a benzina da 4053 cc, raffreddato ad acqua, 70 hp |
Cambio |
4 rapporti normali, 4 ridotti, 2 retromarce |
Velocità |
42 su strada; 20 km fuori strada |
Pendenza massima |
70% |
Scalino |
0,70 m |
Trincea superabile |
1,70 m |
Guado |
1,00 mt |
Apparecchiatura ricetrasmittente |
1 RF1CA; 1 RF2Ca |
Apparecchi ottici |
1 iposcopio 1 periscopio per guida e osservazione 1 cannocchiale di puntamento |
Autonomia |
200 km su strada; 10 ore fuori strada |
Serbatoio |
145 lt di cui riserva 20 lt |
Armamento primario |
1 cannone automatico Breda 20/65 Mod. 1935 calibro 20 mm |
Armamento secondario |
1 mitragliatrice Breda Mod. 38 da 8 mm coassiale al cannone |
Munizioni |
216 colpi da 20 mm (27 caricatori da 8 colpi); |
Corazzatura |
Torretta: frontale 40 mm; laterale 15 mm; posteriore 15 mm; cielo 6 mm Scafo: frontale 30 mm; laterale 15 mm; posteriore 15 mm; cielo/fondo 6 mm |
L6/40 lanciafiamme
Questa versione prevedeva al posto del cannone un lanciafiamme dotato di un serbatoio di liquido per il combustibile da 200 litri.
Specifiche tecniche L6/40 L.F.
Dimensioni
3,82x1,86x2,175 mt
Cingolo A
maglie corte, 88 elementi
Peso totale, pronto per la battaglia
6,8 tonnellate
Equipaggio
2 (capocarro flammiere, pilota)
Propulsione
SPA 18D 4 cilindri in linea a benzina da
4053 cc, raffreddato ad acqua,
70 hp Cambio 4
rapporti normali, 4 ridotti, 2
retromarce
Velocità
42 su
strada; 20 km fuori strada
Pendenza
massima
70%
Scalino 0,70 m
Trincea superabile 1,70 m
Guado
1,00 mt
Apparecchiatura ricetrasmittente RF1CA
Apparecchi ottici
1 iposcopio 1 periscopio per guida
e osservazione 1 cannocchiale di
puntamento
Autonomia
200 km su
strada; 10 ore fuori strada
Serbatoio
145 lt di
cui riserva 20 lt
Armamento
primario
1 lanciafiamme e 1 Breda
38 calibro 8
mm
Munizioni
liquido
l.f. 200 lt; 1560
colpi da 8 mm (65 caricatori da
24 colpi);
Corazzatura
Torretta:
frontale
40 mm; laterale 15 mm;
posteriore 15 mm; cielo 6 mm
Scafo: frontale
30 mm; laterale 15 mm;
posteriore 15 mm; cielo/fondo 6
mm
L6/40 Portamunizioni
Carro portamunizioni che accompagnavano i semoventi M.41 da 90/53; trasportavano 26 colpi a bordo e 40 su apposito rimorchio blindato.
Semovente L40 da 47/32
Sviluppo -
Questo cannone d'assalto semovente fu
ideato per sostituire presso i
reggimenti di bersaglieri il cannone
d'accompagnamento 47/32 Mod. 1935
trainato con un semovente.
Progettato dall'Ansaldo, il semovente
L40 fu presentato al Centro Studi della
Motorizzazione militare il 10 maggio
1941.
Produzione -
Ordinato in un primo lotto di 300
esemplari alla SPA di Torino, sostituì
il carro armato leggero L6/40,
rivelatosi totalmente inadeguato. Al momento
dell'armistizio di Cassibile erano stati
prodotti 280 esemplari. Successivamente
all'occupazione dell'Italia, i tedeschi
ne riavviarono la produzione: 52 furono
costruiti nel 1943 e 22 nel 1944. Si
trattò più di una decisione politica (e
politico-industriale) per dare lavoro
alle fabbriche italiane, che una
decisione di pianificazione militare,
visto che il carro era, all'epoca,
oramai obsoleto, ed anzi risultava, da
tutti i punti di vista, eccetto che per
la corazzatura anteriore, inferiore, a
realizzazioni prebelliche come il T-13
belga, la cui progettazione cominciò nel
1935 e fu messo in produzione prima del
1938.
Impiego operativo -
Equipaggiò numerosi battaglioni formati
dai depositi dei reggimenti fanteria
carrista, tutti formati da personale
della Specialità Carristi, che operarono
inseriti nelle Grandi Unità di Fanteria
in diversi Teatri di Guerra (Africa
Settentrionale, in Sicilia, in Sardegna
e in Corsica).
Reparti di assegnazione:
Battaglione |
Deposito di formazione |
G. U. di assegnazione |
Teatro operativo |
Comandante |
I btg. |
n.d. |
Div. Superga |
Tunisia 1943 |
n. d. |
IV btg. |
33° Rgt. cor. |
Div. Livorno |
Sicilia 1943 |
Ten. Col. Tropea |
IX btg. |
n.d. |
XIX C.A. |
Napoli 1943 |
n.d. |
XX btg. |
32° Rgt. cor. |
D. Friuli |
Corsica 1943 |
n.d. |
CI btg. |
n.d. |
XXX C.A |
Tunisia 1943 |
n.d. |
CXXI btg. |
31º Rgt. cor. |
n.d. |
Siena 1943 |
n.d. |
CXXII btg. |
32° Rgt. cor. |
32° Rgt. cor. |
Verona 1943 |
n.d. |
CXXX |
n.d. |
n.d. |
Sicilia 1943 |
n.d. |
CXXXI |
31º Rgt. cor. |
Div. Cremona |
Corsica 1943 |
n.d. |
CXXXII |
32° Rgt. cor. |
Div. Ariete |
Roma e Atene1943 |
n.d. |
CXXXIII |
33º Rgt. cor. |
6ª Armata |
Sicilia 1943 |
Ten. Col. Mascio |
CXXXVI |
31º Rgt. cor. |
XXX C.A. |
Tunisia 1943 |
Ten. Col. Colucci |
CCXIV |
31° Rgt. cor. |
31° Rgt. cor. |
Siena |
n.d. |
CCXXXII |
32º Rgt. cor. |
32° Rgt. cor. |
Parma |
n.d. |
CCXXXIII |
33º Rgt. cor. |
206° Div. Cost. |
Sicilia |
Ten. Col. Elena |
Dall'agosto 1942 gli L40 furono in
dotazione anche alla 3ª Divisione Celere
"Principe Amedeo Duca d'Aosta", facente
parte del Corpo di spedizione italiano
in Russia (poi confluito nell'ARMIR), e precisamente al XIII Gruppo
semoventi del 14º Reggimento
"Cavalleggeri di Alessandria". Il IV
Gruppo corazzato del 13º Reggimento
"Cavalleggeri di Monferrato" li impiegò
in Albania fino all'armistizio. In URSS,
come anche l'L6 da cui era derivato,
risultò inadeguato, soprattutto per
colpire i carri sovietici più moderni.
In dotazione alla 132ª Divisione
corazzata "Ariete" e 133ª Divisione
corazzata "Littorio", i carri
L6 parteciparono alle
operazioni della campagna in Nord Africa,
come la seconda battaglia di El
Alamein, ma fu durante la campagna di
Tunisia che trovò il più massiccio
impiego. In particolare era in dotazione
al I e CXXXVI Battaglione controcarri
(carristi) ed al Raggruppamento
Esplorante Corazzato (R.E.Co.)
"Cavalleggeri di Lodi" (ognuno su 2
compagnie) del XXX Corpo d'armata.
Fino all'armistizio, l'L6 fu impiegato dai
seguenti reparti corazzati e di
cavalleria del Regio Esercito:
-
6ª Armata di Sicilia: IV, CXXXIII e
CCXXXIII Battaglione semoventi
controcarro (carristi), impiegati contro
gli alleati durante lo sbarco in Sicilia.
-
135ª Divisione corazzata "Ariete II":
gli L6/40 assegnati al II
Gruppo del Raggruppamento Esplorante
Corazzato (R.E.Co.) "Lancieri di
Montebello" furono quasi tutti distrutti
durante la disperata difesa di Roma nei
giorni dell'armistizio (Porta San Paolo
ed altri scontri).
-
136ª Divisione corazzata "Centauro II":
la 5ª Compagnia del LXIX Battaglione del 18º
Reggimento bersaglieri (in
configurazione di R.E.Co.), di stanza in
Provenza, iniziò il rimpatrio nel luglio
1943 e, assegnato alla "Centauro II",
prese parte alla difesa di Roma.
-
XX e CXXI Battaglione semoventi
controcarro (carristi), aggregati
rispettivamente alla 20ª Divisione
fanteria "Friuli" ed alla 44ª Divisione
fanteria "Cremona", di stanza in
Corsica.
Tecnica
Si trattava di una trasformazione del
carro leggero L6/40, il quale fu privato
della torretta per fare spazio a una
casamatta squadrata, nel cui lato
sinistro fu inserito il cannone
anticarro da 47/32 Mod. 1935 (lo stesso
dell'M13/40): l'esigua larghezza del
mezzo non consentì, infatti,
l'inclinazione delle piastre, cosa che
ridusse decisamente la capacità di
penetrazione dei proietti a parità di
spessore.
Il semovente non aveva una corazzatura
sul tetto della casamatta (a parte nel
primo prototipo), che era anzi privo di
qualunque copertura, e aveva un
equipaggio di appena due uomini.
Inizialmente era anche privo di
armamento secondario, ma si decise
presto di installarvi una mitragliatrice
perché era praticamente indifeso negli
scontri con la fanteria nemica.
Fonte tanks-encyclopedia.com articolo di Arturo Giusti e Marko Pantelic S.M.R.E. - "Nozioni di armi, tiro e materiali vari", Edizioni Le "Forze Armate", Roma, 1942. Fronte Terra, "Carri armati in servizio fra le due guerre", vol. 2/III, Edizioni Bizzarri Roma, 1974. N. Pignato, "I mezzi blindo-corazzati italiani 1923-1943", Albertelli Edizioni Speciali, Parma, 2004 |
Wikipedia