I mezzi ruotati
Autoblindo Lancia 1ZM
Origini e sviluppo
La Ansaldo ricevette l’ordine di iniziare uno
studio sulle auto blindate, durante il periodo di neutralità
che precedette l’entrata in guerra dell’Italia durante la
1GM. L’ingegner Guido Corni, esperto meccanico oltre che
conoscitore di metallurgia, preparò un progetto basato
sull’autotelaio Lancia 25/35 Hp.
Nell’aprile del 1915 venne consegnato il prototipo ed
effettuate le prime prove, la prima Ansaldo Lancia 1Z venne
consegnata ad Udine nei primi giorni di agosto del 1915, ad
esso seguiranno fino al 1918 altre 137 macchine.
Le prime 37 blindo denominate 1Z, costruite fino al 1916, si
caratterizzavano per le due torrette sovrapposte che
ospitavano tre mitragliatrici Maxim 1906 da 6,8 mm, questi
veicoli avevano però un baricentro notevolmente sbilanciato,
per questo negli esemplari successivi, denominati 1ZM venne
eliminata la torretta superiore, e la mitragliatrice
spostata verso la poppa del veicolo. Queste blindo,
soffrivano di una scarsa qualità dell’acciaio utilizzato
per la loro costruzione e si pensò di risolvere il problema
aumentando il calibro delle armi installate, le Maxim furono
rimpiazzate da tre St.Etienne 907F da 8 mm, una scelta infelice
in quanto le armi francesi era inclini all’inceppamento, e
di difficile gestione da parte dell’equipaggio, ed inadatta
al tiro in movimento.
Entrambi i modelli avevano le stesse caratteriste di peso e
dimensioni, ovviamente il secondo tipo era più basso per via
dell’abolizione della terza torretta, il motore da 4.950 cc
raffreddato ad acqua era montato anteriormente, ed aveva una
potenza di circa 60 CV, la trasmissione era a cardano, con 4
marce più 1 retromarcia, era installato un doppio sistema di frenatura a
pedale e a mano. Il serbatoio del carburante, era di forma
cilindrica ed era posto al centro della camera di
combattimento, poteva contenere 100 litri di benzina per una
autonomia massima di 300 Km, quello dell’olio conteneva 9
litri.
La velocità massima su strada era di 60 Kmh, le ruote in
acciaio stampato con pneumatici ad alta pressione, quelle
posteriori erano gemellate, la guida era a destra.
La corazzatura era di 6,5 mm su tutta la vettura tranne che
sul fondo, dove era di 2,5 mm, solo in corrispondenza del
serbatoio aumentava a 5mm.
Idealmente si poteva dividere il mezzo in tre parti, cofano
e motore, camera di combattimento e torretta. Il cofano era
dotato di alette per il raffreddamento, la parte anteriore
della cabina, inclinata, era dotata di uno sportello
rettangolare sollevabile per la guida, erano presenti due
grandi porte di accesso, una per lato, entrambe munite di
una feritoia, altre tre feritoie era poste su ogni lato,
un’altra più grande sulla poppa per la mitragliatrice
posteriore, sul tetto della torretta, era presente un
portello circolare di piccolo diametro, la torretta ruotava
poggiando su due file di sfere di acciaio, sulla prua erano
montati due ferri tagliareticolati, due ruote di scorta
complete erano portate montate esternamente sul lato destro,
anche se poi vennero spostate sulla parte inferiore della
poppa.
Dell’armamento principale utilizzato durante la 1GM si è già
scritto, nel 1924 le armi francesi furono sostituite con
delle Fiat Mod. 14, fornendo a queste blindo un armamento
finalmente sicuro.
Nel 1938, sulle blindo presenti in AOI, vennero installate
delle Fiat mod.35 da 8mm.
Per l’equipaggio, composto da 6 uomini, inizialmente era
previsto un armamento individuale composta dal fucile
mitragliatore di fabbricazione francese Chauchat mod 15 da
8mm, non apprezzati dagli equipaggi perché pesanti e di
difficile uso, nel 1918 vennero restituiti ai francesi e
sostituiti dai moschetti mod. 91 da cavalleria.
Impiego operativo
Dopo la prima guerra mondiale le squadriglie vennero dislocate nei
territori occupati, la 1a Squadriglia venne inviata a Corinzia, la 4a
e 5a Squadriglia a Fiume nel 1919.
Nel giugno del 1920, la 15a Squadriglia fu inviata in Albania, dove
prese parte agli scontri contro gli insorti albanesi a Valona.
Le Lancia 1ZM furono impiegate spesso nel territorio metropolitano
per contenere le continue manifestazioni popolari di quegli
anni, con la loro sagoma, avevano un impatto psicologico
notevole sui manifestanti, quando nell’ottobre del 1920,
venne creato il corpo di Pubblica Sicurezza, ebbe subito in
dotazione 35 Lancia, organizzate in 7 squadriglie.
La 4a Squadriglia, dopo aver lasciato Fiume fu dislocata a Castelnuovo a circa 30 KM dalla città. Quando il 12 Settembre
1919 transitò la colonna di d’Annunzio che marciava sulla
città, in assenza di ufficiali, le blindo si unirono alla
colonna, ed andarono a costituire la “1a squadriglia Automitragliatrici Blindate della Reggenza Italiana del
Carnaro” venne costituita anche la 2a Squadriglia , con macchine
della 7a Squadriglia defezionarie.
Le Lancia furono sempre presenti a tutte le manifestazione
dannunziane, e divennero la dimostrazione tangibile della
forza del regime.
Ben 4 Squadriglia (1a, 5a, 7a e 15a) facevano parte dei reparti del
Regio Esercito che nel dicembre del 1920 accerchiarono
Fiume, ma non vi furono scontri fratricidi, finita
l’avventura Fiumana, tutte le blindo furono riacquisite dal
Regio Esercito.
Almeno una blindo partecipò alla Marcia su Roma del 1920.
Nel 1926, 34 Lancia furono assegnate ai Carabinieri e
dislocate a Napoli, due vennero inviate nel Dodecanneso,
soprattutto a scopo di rappresentanza.
Le Lancia parteciparono anche alle operazioni del 1919 per
la riconquista della Libia, con una sezione per un totale di
11 mezzi, che giunsero senza personale che venne reperito in
loco. Le operazioni belliche, proprio a causa dello scarso
addestramento del personale, non furono felici, e spesso le
blindo, si trovavano con tutte le armi inceppate. Presero
parte a diversi episodi bellici, alcuni come quello di Bil
Alal sfortunati e luttuosi, del 1931.
Nel 1930 lo Stato Maggiore mise a punto un piano di distribuzione delle
Lancia superstiti, si trattava di far operare macchine
vetuste e logore con compiti di difesa costiera e
territoriale, sempre in quegli anni alcune blindo furono
cedute ad altri stati, in particolare quelle cedute
all'Albania, nel 1939 furono riacquisiti
dal Regio Esercito dopo l'occupazione dell'Albania, a quanto sembra in
buono stato, insieme ad alcuni Fiat 3000, per essere
riassegnate ai reparti.
Nel 1937 4 Lancia 1ZM furono trasferite alla concessione
italiana cinese di Tien Tsin, le blindo restarono in
servizio fino al Settembre del 1943, quando il Giappone
occupò il presidio e catturò le 4 blindo.
Nel 1926 una Squadriglia con 6 macchine fu inviata in Somalia, e
vennero addestrati equipaggi misti composti da ascari e
nazionali. Furono impegnate nella campagna del 1935 accanto
ai Carri Veloci e alle Fiat 611, venne modificata la gommatura,
adottando pneumatici più larghi, e venne eliminata la
blindatura laterale delle ruote posteriori. Furono la punta
delle operazioni condotte da Graziani, nonostante le
temperature infernali e la vetustità delle macchine.
Quando si volle mandare in Spagna, nel 1937, una forza di
autoblindo, si ricorse ancora una volte alle ormai vetuste
Lancia, ne vennero inviate 8 che operarono fino al 1939,
partecipando attivamente alla conquista di Alicante, alla
battaglia di Santander e alla battaglia di Catalogna,
mettendosi ancora una volta in buona luce.
Durante la seconda guerra mondiale, le Lancia furono usate principalmente in AOI,
fornendo un apporto sicuramente superiore alla qualità delle
macchine, dovuto in massima parte all’impegno degli
equipaggi, la condizione delle macchine era tale che dopo
ogni spostamento era necessaria qualche riparazione.
La conquista del Somaliland fu incruenta per le anziane
guerriere, che scomparvero dalla zona di operazioni con la
perdita dei loro equipaggi nel 1941, dopo una serie di
scontri con ribelli abissini.
In Africa Settentrionale in attesa delle AB41, oltre alle
Fiat Tripoli già presenti, furono riattivate anche 2 Lancia,
armate con mitragliatrici d’aereo Safat da 12,7 mm, che
furono abbandonate nel deserto senza combattere dopo
l’ennesimo guasto durante i trasferimenti verso la zona di
operazioni.
Sei Lancia erano presenti nel CCCXII battaglione Carri Misto
che fu inviato in Egeo nel marzo del 1940 a Psito nell’isola
di Rodi. Nel Settembre 1943, ormai considerato privo di
efficienza bellica, il battaglione si arrese ai tedeschi e
le blindo furono incendiate.
Conclusioni
La blindo Lancia IZ era un grosso e pesante veicolo
italiano, uno dei più interessanti della prima guerra
mondiale, con una potenza di fuoco elevata anche se privo di
caratteristiche di mobilità pienamente all’altezza di mezzi
più leggeri. Esso venne realizzato in parecchi esemplari
nella Prima guerra mondiale e venne usato fino alla seconda,
sostituito dalle Autoblindo 40.
Specifiche tecniche Autoblindo Lanzia 1ZM
Specifiche tecniche Autoblindo Lancia 1 ZM |
|
Dimensioni |
2,5 x 1,7 x 1,28 metri |
Peso totale, pronto per la battaglia |
1,7 tonnellate |
Equipaggio (Comandante/Artigliere, Autista) |
2 |
Propulsione |
Ford Modello T da 2,9 litri a benzina |
Potenza del motore |
20-22 CV a 1.600 giri/min |
Velocità (su strada) |
40 chilometri all'ora |
Armamento |
Mitragliatrice aeronautica FIAT Modello 1914 da 6,5 mm |
Armatura |
9-14 mm |
Fonte
Wikipedia