Le armi

 

Lanciafiamme Mod. 41

Arma offensiva a getto liquido infiammabile

 

 

 

 

 

 

 

Denominazione

Mitragliatrice Scotti-Isotta Fraschini mod. 31

Tipo

Arma offensiva

Nazione di origine

Italia

Nazione utilizzatrice

Italia

Produttore

Breda

 

I lanciafiamme maggiormente utilizzati dal R.E. furono il n 35 e il mod. 40, entrambi del tipo spalleggiabile.
Il mod. 35 pesava (pronto per l'impiego) kg 27 ed era formato da due recipienti cilindrici: uno conteneva la miscela incendi formata da 9 parti di nafta o gasolio e una parte di ben leggera, pari a kg 12, e l'altro conteneva 6 litri di azoto in che serviva da propellente.
Il liquido propulso dal gas veniva convogliato tramite un tubo flessibile in una lancia, e da qui sviluppava dei dardi di fiamme fino a 20 metri producendo una fascia di calore insopportabile di circa m 35 x 15. Il quantitativo di liquido era sufficiente eseguire una ventina di lanci.
Il mod. 40 differiva dal 35 per il fatto che la corrente elettrica di accensione veniva fornita da una turbina, messa in moto movimento del liquido sotto pressione, la quale azionava magnete ad alta tensione.
La corrente ad alta tensione veniva trasmessa a una candela applicata alla bocca della lancia, dove, una volta scoccati scintilla, il liquido veniva acceso.
Il tempo occorrente per la ricarica di entrambi i modelli di circa 20 minuti.


 

 

 

Fonte:

G. Benussi, "Armi portatili artiglierie e semoventi del Regio Esercito Italiano 1900-1943", Intergest, Milano, 1975.