Storia delle Unità

 

Organizzazione della Milizia

 

 

 

 

 

 

 

Costituzione della Milizia 

 

Milizia delle Camicie Nere rappresenta,nello spirito e nelle armi - forse meglio d'ogni altra Istituzione del Regime, e certo in forma più d'ogni altra concreta - la continuità e il divenire della Rivoluzione. Essa, scaturita dalla più pura passione insurrezionale con la missione di perpetuare le virtù originarie del Fascismo e di presidiarne le conquiste, ha ormai esteso la sua azione nei vari settori della vita nazionale, ovunque a difesa e a beneficio del nuovo Stato mussoliniano.

Il Duce non consenti che andassero disciolte le schiere di quei valorosi, i quali avevano aperto con le armi la via di Roma. Volle che le Legioni delle Camicie Nere divenissero parte integrante dello Stato, strumento legale della sua difesa, arma pronta e fedele della Rivoluzione per il raggiungimento delle più lontane mete. Dal 1° febbraio 1923 la Milizia ha assolto la sua missione, compiutamente : ed oggi, nel decennale della Rivoluzione, essa, nata nello spirito del Duce, è fiera di rivendicare quale suo atto di nascita la storica deliberazione presa dal Gran Consiglio il 12 gennaio 1923:

«Il Gran Consiglio Nazionale del Fascismo, riunito la sera del 12 gennaio, udita la relazione del Generale De Bono sulla formazione della Milizia per la Sicurezza Nazionale, l'approva nelle sue linee fondamentali ed affida al Comando Generale ed ai Comandi dipendenti il compito di ultimare i lavori necessari entro il 28 febbraio.

«Il Gran Consiglio, ossequiente agli ordini del Governo, che prescrivono lo scioglimento di tutte indistintamente le formazioni a tipo o inquadramento politico-militare per la fine del corrente mese, dichiara sciolte per detta epoca le squadre d'azione del Partito Fascista, che entrano a far parte della Milizia per la Sicurezza Nazionale secondo le norme che verranno impartite dal Comando Generale. Inoltre afferma che:

«1. Il carattere della Milizia per la Sicurezza Nazionale sarà essenzialmente fascista, avendo essa Milizia lo scopo di proteggere gli inevitabili ed inesorabili sviluppi della Rivoluzione di ottobre; per cui essa conserverà i suoi simboli, le sue insegne, i suoi nomi consacrati dalle battaglie vittoriose e dal sangue versato per la Causa.

«2. Il carattere interiore della Milizia per la Sicurezza Nazionale dovrà essere informato ai sensi di una disciplina che giunga alle più dure rinunce e alle più ascetiche dedizioni.

«Il Gran Consiglio invita le Camicie Nere di tutta Italia ad essere degne del massimo onore che possa essere consentito ad un fascista, quello di militare sia all'interno che all'estero in difesa dello Stato e della Nazione ».

Già il 14 gennaio successivo, con R. Decreto si concretavano le direttive fissate dal Gran Consiglio, ponendo le basi dell'ordinamento della Milizia.

Si trattava ora di organizzare l'Istituzione secondo le nuove finalità : di trasformare le squadre d'azione in regolari reparti e di stabilire i Comandi; in una parola, di adeguare alle nuove esigenze la massa dei gregari. Per realizzare quello che è stato il primo ordinamento della Milizia si segui pertanto la traccia delle formazioni squadriste, col precipuo scopo di perpetuarne lo spirito rivoluzionario. Le norme emanate in quello scorcio di tempo mantengono tuttavia la loro austera bellezza e il carattere squisitamente rivoluzionario che le informò.

«Il milite della Milizia Nazionale serve l'Italia in mistica purità di spirito, con fede incrollabile ed inflessibile volontà; sprezza, al par d'ogni altra viltà, la prudenza che nasce dall'opportunismo; ambisce, come premio sommo alla sua fede, il sacrificio; sente la fiera bellezza dell'apostolato a cui tutto si vota per fare forte e sicura la gran Madre comune.

«Egli perciò non conosce che doveri, e non ha diritto che alla gioia di compierli. Del comandare e dell'obbedire è uguale in lui la fierezza: giacché esercita su se stesso il più difficile dei compiti colui che più ciecamente obbedisce. Capo o gregario, sia che ordini, sia che eseguisca, la Camicia Nera della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, deve essere sempre ed a tutti esempio di questa purità spirituale.»

Così il regolamento di disciplina delle Camicie Nere; né poteva essere sostanzialmente diverso. Il volontario s'impone un più severo abito di vita: è già in atto nel suo spirito una legge morale, prima ancora che nella stessa lettera del regolamento. Così fu per le Milizie volontarie dei liberi Comuni e del nostro Risorgimento, così doveva essere per l'Armata delle Camicie Nere, che a quelle si ricollega idealmente, poiché una sola è l'anima secolare della nostra gente guerriera.

 

I compiti della Milizia

 

Alla Milizia sono affidati compiti delicatissimi d'importanza nazionale che possono suddividersi in politici, educativi, militari.

Essa concorre con le altre Forze Armate a mantenere l'ordine pubblico e ad assicurare in ogni evenienza il perfetto funzionamento degli essenziali servizi dello Stato; cura la istruzione premilitare e post-militare; vigila con speciali reparti di frontiera i valichi della Patria.

Strettamente collegati l'uno all'altro sono il compito educativo e quello militare: può dirsi più esattamente che essi rappresentano due fasi successive di quell'azione che la Milizia è andata esercitando con efficacia via via crescente per la formazione spirituale e fisica della gioventù. Inquadrare, organizzare le nuovissime generazioni, istruirle, educarle, rinvigorirle, indirizzarle a più alti destini: questo complesso compito è svolto in gran parte dalla Milizia la quale lo assolve provvedendo all'inquadramento militare delle organizzazioni giovanili ed universitarie e curando l'istruzione premilitare.

È un'imponente massa di giovani che, dagli otto ai vent'anni, marcia in camicia nera e cresce sotto il segno della stessa fede; impara ad amare la Patria più che se stessa ed entra nella vita con la coscienza del cittadino e del soldato.

Accanto alle organizzazioni destinate ai giovani sono quelle che cooperano alla preparazione militare della Nazione: i Battaglioni Camicie Nere e la Difesa Controaerea Territoriale. Oltremare stanno i legionari della Coloniale; ovunque, nel Regno, a invigilare i più delicati servizi e i più importanti centri vitali del Paese, i gregari delle varie Specialità.

Riassumendo i compiti della Milizia erano:

  • Compiti politici: concorso nei servizi di ordine pubblico (O.P.) e di pubblica sicurezza (P.S.);

  • Compiti educativi militari: inquadramento, disciplina, istruzione dei reparti Balilla e Avanguardisti dell'O.N.B., reparti Universitari, istruzione premilitare;

  • Compiti militari: Battaglioni CC.NN. a piedi e ciclisti; Milizia per la difesa contraerea territoriale; Legioni Libiche permanenti.

Ordinamento della Milizia

 

All'atto della costituzione l'ordinamento della Milizia dovette essere adattato alle sue prime finalità e alle momentanee contingenze, tenuto conto del suo compito essenzialmente e prevalentemente politico. Nel fissare la suddivisione delle varie unità, fu necessario non discostarsi molto, non solo per ragioni politiche, ma anche per ovvie ragioni sentimentali, da quello che fu l'ordinamento della Milizia squadrista: furono infatti mantenuti i Comandi di Zona e quelli di Legione del periodo insurrezionale. La circoscrizione territoriale di ciascuna Zona coincise, in linea di massima, con il territorio di una o due Regioni del Regno, anche per facilitare la chiamata dei militi per istruzione, per servizio di ordine pubblico o per mobilitazione. Ma in seguito i nuovi compiti militari assunti (Premilitare - M.D.I.C.A.T. - Battaglioni CC.NN.), che facevano sentire la necessità di avvicinare il più possibile la circoscrizione territoriale della Milizia a quella dell'Esercito, e gli originari compiti politici, anch'essi gradualmente trasformatisi, resero l'ordinamento inadeguato alle nuove necessità. Dal Comando Generale venne studiato allora un nuovo ordinamento che rispondesse ai compiti e alla maturità dell'istituzione e che andò in vigore il 1° settembre 1929. Attualmente la Milizia ha un Comandante Generale nella persona del Duce, ed è così ordinata:

  • Un Comando Generale, con sede in Roma, retto da un Capo di S. M.;

  • Quattro Comandi di Raggruppamento e due Comandi di CC.NN. delle Isole, con sede in Milano, Bologna, Roma, Palermo, Cagliari, i quali esercitano una funzione di vigilanza e di controllo sull'attività dei dipendenti Gruppi e delle rispettive Legioni;

  • Trentatré Comandi di Gruppo, retti da Consoli Generali, cui spetta il controllo di tutte le attività che svolgono le dipendenti Legioni (ogni Gruppo ne comprende due o più) e in special modo la direzione del loro addestramento militare. La circoscrizione territoriale del Comando di Gruppo corrisponde, a un dipresso, a quella delle Divisioni Militari;

  • Centoventi Comandi di Legione, retti da Consoli. Ogni Legione comprende 3 o più Coorti ordinarie.

  • Tredici Legioni di Complemento, comandate da Seniori, composte di una sola Coorte.

  • Sei Coorti Autonome, comandate da Seniori, comprendenti 3 o più Centurie ordinarie.

  • Una Legione Mutilati, con sede in Roma ed un reparto Mutilati per ogni Legione avente sede nel capoluogo di provincia.

La gradazione delle unità della Milizia in corrispondenza con le unità del R. Esercito è la seguente:

Raggruppamento o Comando CC.NN. Isole - Divisione

 

Gruppo di Legioni - Brigata

Legione - Reggimento

Coorte - Battaglione

Centuria - Compagnia

Manipolo - Plotone

Squadra - Squadra

 

Quadri e reclutamento

 

Di massima gli Ufficiali appartengono alle categorie in congedo delle altre forze armate, e conservano in generale lo stesso grado nella Milizia; ad eccezione dei Capimanipolo che possono anche non aver ricoperto il grado di Ufficiale dell'Esercito, ma che debbono essere comunque in possesso dello stesso titolo di studio prescritto per la nomina a Sottotenente. Il grado di Capomanipolo può essere conferito anche a quei Capisquadra che abbiano una determinata anzianità e superino speciali prove di esame.

Gli aspiranti tutti indistintamente debbono essere inscritti al P.N.F.

Gli Ufficiali della Milizia si dividono in due grandi categorie

a) Ufficiali in servizio permanente;

b) Ufficiali della riserva.

Gli Ufficiali in servizio permanente si suddividono ancora come segue: Ufficiali in servizio permanente effettivo, che prestano ininterrottamente servizio presso i Comandi e vengono retribuiti mensilmente con indennità fisse; Ufficiali nei quadri che hanno un Comando di reparto e che, pur essendo in servizio, non percepiscono indennità fisse, salvo nei casi di servizio fuori della loro residenza. Fanno parte degli Ufficiali in S.P.E. quelli inscritti nel ruolo speciale che comprende i Quadrumviri ed i Luogotenenti Generali che durante la Marcia su Roma ebbero Comando di Colonna.

Diventano Ufficiali della riserva tutti coloro che per una ragione qualsiasi (che non sia di indegnità) siano costretti ad abbandonare la categoria di cui alla lettera a), purché però abbiano appartenuto per almeno un anno a tale categoria.

Gli Ufficiali sono inscritti in appositi ruoli di anzianità. Vi è un ruolo unico per gli Ufficiali in S.P.E., che viene tenuto aggiornato dall'Ufficio Personale del Comando Generale, mentre per gli Ufficiali nei quadri e per quelli della riserva vi sono ruoli distinti presso i Comandi di Raggruppamento e Camicie Nere delle Isole.

Il reclutamento delle Camicie Nere è volontario ed è fatto esclusivamente attraverso la Leva Fascista, fra i giovani dei Fasci Giovanili di Combattimento che compiono il 20° anno di età (per le Milizie Speciali e Universitarie basta aver compiuto il i8° anno di età) e che posseggono l'idoneità fisica e soprattutto morale.

Per tutti gli appartenenti alla Milizia é obbligatoria la inscrizione al P.N.F.

La Leva Fascista si celebra in forma solenne presso le sedi di Legione il 21 aprile di ogni anno, alla presenza delle autorità politiche e militari. Essa consiste nella consegna del moschetto, simbolo dello spirito guerriero, da parte del milite più anziano al giovane fascista che entra a far parte della Milizia.

Centri di reclutamento della Milizia sono i Comandi di Legione e di Coorte Autonoma, che giudicano delle inscrizioni e presso i quali funziona uno speciale Ufficio Matricola.

In ruoli a parte vengono elencate, separatamente, le CC.NN. che hanno obblighi militari. E ciò allo scopo di avere una organizzazione interna tale che la Legione o Coorte Autonoma possa seguitare a funzionare senza scosse nella eventualità di una chiamata generale di coloro che hanno obblighi di servizio militare.

Particolare nota viene tenuta delle CC.NN. che hanno qualche conoscenza o attitudine speciale, come telegrafisti, piloti, aviatori, osservatori, barcaiuoli, macchinisti, ferrovieri, meccanici, automobilisti e personale specializzato di aviazione.

In caso di mobilitazione o di richiamo parziale nell'Esercito, nella Marina e nella Aeronautica, la Milizia viene assorbita, a seconda della posizione e degli obblighi militari dei

singoli suoi componenti.

 

Il servizio delle Camicie Nere

 

La Milizia ha i suoi quadri costituiti da lavoratori del braccio e della mente, i quali attendono alle loro abituali occupazioni, pur essendo sempre pronti ad ogni appello. È questa la caratteristica che ne fa un'istituzione prettamente italiana ben distinta dalle forze armate di ogni paese.

Le chiamate in servizio possono essere generali e parziali. Le prime costituiscono un'eccezione e sono sempre ordinate dal Capo del Governo per gravi necessità di ordine pubblico; le seconde vengono fatte per reparti e per località, e sono ordinate dal Comando Generale e, nei limiti della loro giurisdizione, dai Comandi di Raggruppamento, CC.NN. delle Isole, Gruppo, Legione e Coorte Autonoma.

Ufficiali e CC.NN. possono essere chiamate in servizio:

I - per ragioni di ordine pubblico;

II - per riviste o parate;

III - per l'istruzione ordinaria o per manovre, campi, esercitazioni.

Queste chiamate avvengono quasi sempre di domenica e in altri giorni festivi. Il loro scopo è duplice : impartire l'istruzione militare alle CC.NN. che non hanno prestato alcun servizio militare e perfezionare l'istruzione di quelle altre che tale servizio hanno compiuto. Di tanto in tanto si effettuano poi chiamate straordinarie per esercitazioni in unione ai reparti di altre forze armate, previ accordi fra i singoli Ministeri competenti ed il Comando Generale. In questo modo ogni cittadino italiano che appartenga al Corpo dei nostri volontari, senza essere distolto dalle proprie occupazioni, acquista e mantiene pronta ed aggiornata quella cultura militare teorica e pratica che lo conserva buon soldato in perfetta efficienza.

IV - in casi di pubbliche calamità.

Queste chiamate sono regolate in base ad apposite disposizioni di legge. Avuta segnalazione di un disastro che abbia danneggiato una zona del territorio nazionale, i Comandi di reparto della Milizia aventi giurisdizione nella zona colpita, con le proprie formazioni tecniche debbono portare d'urgenza nei luoghi del sinistro, e nella più larga misura, i primi soccorsi, mettendosi a disposizione delle Autorità che hanno assunto la direzione dei servizi. In tali casi la Milizia agevola e assolve il proprio compito mediante:

a) l'adozione dei provvedimenti d'urgenza, coordinati con l'opera di salvataggio;

b) la cura e l'assistenza nella zona colpita, dei feriti e dei malati, ed il loro ricovero;

c) l'impianto di attendamenti e baraccamenti e il relativo governo igienico.

Le chiamate in servizio, generali e parziali, degli appartenenti alla Milizia, per ragioni di ordine pubblico, in caso di pubblica calamità, per istruzioni, riviste o parate, sono da considerarsi a tutti gli effetti come richiami in servizio militare e, durante tale periodo, gli appartenenti alla Milizia conservano il posto che essi occupano nei pubblici o privati impieghi.

Chi giudica la Milizia o senza conoscerla, o attraverso le deformazioni dello spirito di parte, ignora o finge di ignorare l'abnegazione dei volontari in occasione di sinistri e di pubbliche calamità : essa non ha limiti di sacrificio. Si può dire che non c'è stato in Italia episodio di dolore, in cui non sia rifulso lo spirito di sacrificio delle Camicie Nere. Il terremoto del Vulture, il disastro del Gleno, il ciclone di Montebelluna, la valanga di Bolognola, il terremoto del Friuli, la inondazione del mantovano, la piena della Ghironda, il nubifragio di Salerno videro i Legionari prodigarsi ad alleviare la sventura e a far rifiorire la vita là dove era stata sconvolta o distrutta, sempre primi nell'esercizio delle virtú civili.

L'Albo d'Oro «I Decorati della Milizia» documenta in proposito il valore e l'opera dei volontari. Contadini e studenti, lavoratori del braccio e della mente, Ufficiali e gregari, sono stati premiati per atti di valore. La Milizia è fiera della sua aristocrazia: é orgogliosa soprattutto di constatare che i ranghi di essa aumentano di continuo; poiché i legionari, adusati come sono alla scuola del sacrificio, nell'esercizio del proprio dovere o fuori, ricordano il monito che viene loro dai Camerati più forti: quelli che caddero e quelli che hanno sul petto i segni del valore.

Vanno segnalate particolarmente le decorazioni concesse a interi reparti di Milizia perché esprimono l'ufficiale riconoscimento dell'opera collettiva di soccorso e di assistenza. In prima linea stanno le Legioni 9a, 14a, e 15a. Ecco la eloquente motivazione con la quale veniva concessa la medaglia d'argento al valor civile alla 9a Legione «Cacciatori Alpini di Valtellina »

«In occasione di terribili alluvioni che sconvolgevano la Valtellina, allagandola e distruggendo arginature e abitati, tutti i reparti del  la Legione accorrevano prontamente, anche di  loro iniziativa, sui luoghi del disastro e, prodigandosi per giorni e per notti dove maggiore era il pericolo, con magnifico spirito di emulazione salvavano vite e averi, meritandosi  l'ammirazione della popolazione tutta».

 

Attività sportiva

 

Seguendo l'impulso dato dal Regime alle esercitazioni sportive della gioventù, la Milizia ha particolarmente curato l'addestramento fisico dei suoi gregari.

Non esistono dei reparti sportivi organici, ma presso ciascun Comando di Raggruppamento, di Gruppo e di Legione vi é un Ufficiale che si occupa dell'educazione fisica e sportiva. Tali Ufficiali, basandosi sulle direttive impartite dall'Ufficio esistente presso il Comando Generale, provvedono all'addestramento fisico dei gregari e selezionano gli elementi délegati a rappresentare i reparti nelle varie gare di Gruppo, di Raggruppamento e nazionali, che ogni anno, in base ai fondi assegnati per ciascun esercizio finanziario, vengono organizzate.

Tutta questa attività comprende i più svariati sports: dalle competizioni atletiche ai campionati di sci, dal torneo di scherma per la disputa della «Spada Mussolini» che si conclude nel giorno annuale della Milizia, ai campionati di volata, dalle gare di marcia al campionato di tiro a volo, dalla staffetta ciclistica al campionato motociclistico per la «Coppa Mussolini», ai concorsi ippici, alle gare di nuoto, a quelle di tamburello, alle regate per il campionato di canottaggio; l'annata sportiva delle Camicie Nere è indubbiamente fra le più intense e le più attentamente seguite.

 

L'istruzione premilitare

 

L'istruzione premilitare, di cui è veramente sentita la necessità, è affidata alla Milizia secondo le norme ed i regolamenti emanati dal Ministero della Guerra.

Con recente disposizione di legge, 29 dicembre 1930-IX, essa è stata resa obbligatoria per tutti i cittadini del Regno che compiano il diciottesimo anno di età entro il 31 dicembre dell'anno in cui si iniziano i corsi.

La concessione della ferma, essendo prevista dal Testo Unico della legge sul reclutamento del R. Esercito, è subordinata al possesso del requisito dell'istruzione premilitare.

Le istruzioni sono impartite in due anni consecutivi e suddivise in due cicli: il primo della durata di sei mesi, il secondo di quattro. Le lezioni, di massima, vengono svolte nella stagione invernale, dal 1° ottobre alla fine di gennaio per il 2° corso, ed alla fine di marzo per il 1°. Soltanto in determinate località, ove per ragioni di clima, di viabilità, di comunicazione o per altri motivi, non sarebbe possibile svolgere i corsi nella stagione invernale, l'istruzione si effettua nei mesi estivi.

In ogni località si svolge di massima un solo corso (1° e 2°). Nelle località più importanti, ogni anno di corso è suddiviso in due o più sezioni, a seconda del numero degli allievi iscritti. Ogni corso è retto da un direttore (che riveste sempre il grado di Ufficiale), il quale sorveglia e dirige il lavoro degli istruttori. Questi vengono scelti fra gli Ufficiali della Milizia riconosciuti idonei allo speciale compito, e sono coadiuvati da Capisquadra e Camicie Nere in possesso dei necessari requisiti.

Il Comando Generale impartisce le disposizioni di massima; nomina gli Ufficiali in servizio permanente addetti alla premilitare, presso i Comandi di Raggruppamento, di Gruppo, di Legione e di Coorte Autonoma; raccoglie i dati statistici riferentisi al numero dei corsi e al numero degli allievi iscritti, esaminati e idonei. A coordinare tutta questa attività, secondo i programmi e le esigenze, esiste presso il Comando Generale un Ispettorato della Premilitare.

Presso i Comandi di Raggruppamento, di Gruppo, di Legione e Coorte Autonoma sono istituiti speciali Uffici premilitari retti rispettivamente da un Ufficiale superiore e da Ufficiali inferiori, che hanno il compito di coadiuvare i loro comandanti sotto la cui responsabilità si svolge l'istruzione.

Presso gli Uffici di Legione vengono compilati per ogni allievo speciali fogli matricolari, nei quali rimane permanente notizia delle qualità morali e militari di ognuno e dei risultati degli esami.

La premilitare ha assunto lo scorso anno un imponente sviluppo: oltre un milione di iscritti, quasi ventimila istruttori. È tutta la giovinezza italiana che passa, negli anni immediatamente precedenti il servizio di leva, al vaglio dell'istruzione. La Milizia con le sue nuove reclute, che saranno i soldati di domani, è depositaria della più eletta spiritualità fascista; essa deve restare il mezzo per cui la fiamma della fede si perpetua e si alimenta nell' annuale afflusso delle generazioni.

 

Organizzazione giovanile

 

La Milizia provvede all'inquadramento ed all'istruzione militare delle Legioni avanguardisti e balilla, fornendo propri Ufficiali e Capisquadra all'Opera Nazionale Balilla. Cosicché, prima ancora di entrare nei ranghi del Partito, i giovanetti ed i fanciulli d'Italia crescono temprati all'austero costume fascista.

I reparti avanguardisti e balilla sono organizzati militarmente con la stessa progressione della Milizia. L'ordinamento è provinciale; in ciascuna provincia si raggruppano varie unità a seconda del numero dei giovani iscritti.

Gli Ufficiali addetti al loro inquadramento vengono scelti, nei limiti del possibile, fra gli insegnanti delle scuole elementari e delle scuole medie.

I risultati ottenuti dalle organizzazioni dell'Opera Nazionale Balilla si sono imposti all'ammirazione del mondo. Gli Ufficiali della Milizia cooperano così all'esercizio quotidiano dell'apostolato più nobile: l'educazione dei giovanissimi.

 

La Milizia nello Stato

 

La Milizia è una istituzione di Stato. Ai suoi appartenenti è riconosciuta la qualità di Ufficiali ed agenti della forza pubblica.

Gli appartenenti alle Milizie Speciali (Ferroviaria, Forestale, Portuaria, Postelegrafica, Stradale), mentre rientrano nella comune costante qualifica di Ufficiali ed agenti della forza pubblica, sono in pari tempo riconosciuti Ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria, limitatamente alla ricerca e all'accertamento dei reati riguardanti le loro speciali mansioni, anche quando tale ricerca li conduca ad agire fuori dell'ambito della loro specialità.

Con Decreto 4 agosto 1924 la Milizia è entrata a far parte delle Forze Armate dello Stato. Da allora ebbe il suo posto e i suoi precisi compiti nel quadro della Nazione.

Le Camicie Nere, qualche mese dopo, giurarono fedeltà al Re. Il rito fu celebrato così come il Duce ordinò coll'ordine del giorno del 27 ottobre:

«Nel secondo anniversario della Marcia su Roma, siete chiamati a compiere un rito solenne: giurare fedeltà al Re.

«Lo farete con pura coscienza, con lealtà assoluta, con voce gagliarda.

«Inquadrati nelle vostre ferree Legioni, offrirete ancora una volta alla Nazione uno spettacolo superbo di forza e di disciplina.

«Sfilando in unione coi reparti dell'eroico Esercito, dell'invitta Armata e della gloriosa Aviazione, riaffermerete la solidarietà che lega insieme tutte le forze armate dello Stato.

«Con le baionette innalzate a mille nel cielo voi rinnoverete nell'anniversario glorioso la vostra devozione al Fascismo, di cui portate nel cuore la fiammeggiante passione.

«Oggi, piú che mai: Viva la Milizia!»

Dal 1° febbraio 1923 ad oggi la Milizia, consapevole della sua posizione in seno allo Stato, ha offerto esempio costante di disciplina, accettando tutte le consegne e tutte le rinunce. Specie nel periodo della più accesa opposizione la Milizia delle Camicie Nere attirò, per la sua fedeltà al Regime e per la fermezza dei suoi gregari, spesso illuminate da oscuro eroismo (l'Albo d'Oro dei nostri Caduti è li a documentarlo), l'odio e la violenza dei nemici del Regime. I Legionari si irrigidirono: per essi rispose sempre il Duce, che li aveva voluti dopo la Marcia ancora intorno a sé: mantenendo l'istituzione delle Camicie Nere nella sua piena efficienza e integrandola secondo le nuove esigenze. Sicché essa rimase, attraverso tutte le insidie, guardia della Rivoluzione, perfezionando la sua posizione giuridica e meglio assestandosi nel quadro dello Stato.

Sono qui da ricordare gli uomini che agli ordini del Capo - prima che il Duce assumesse il Comando diretto della Milizia - comandarono l'Armata delle Camicie Nere: i Quadrunviri De Bono, De Vecchi e Balbo, primi animatori della Milizia; Asclepia Gandolfo, magnifica tempra di Generale e di Fascista, mancato mentre era ancora al suo posto di comando; Maurizio Gonzaga, due volte decorato di medaglia d'oro.