Storia delle Unità

 

La Milizia durante la guerra di Spagna

Combattimenti

 

 

 

 

 

 

La battaglia di Malaga.

 

Il quadro di battaglia del Corpo Truppe Volontarie italiane (C.T.V.) era il seguente:

 

Quartier Generale: Antequera.

Comandante in capo: Col. Mario Roatta.

Colonne

Comandante

Gruppo

Composizione della colonna

Colonna di destra

Col. Carlo Rivolta

3° Gruppo Banderas

635a Bandera

640a Bandera

una Bandera di num. sconosciuta

una batteria di accomp. da 65/17

2a compagnia carri L

un plotone di autoblindo

Colonna di centro

Gen. B. Edmondo Rossi

1° Gruppo Banderas

535a Bandera,

due Banderas di num. sconosciuta

540a Bandera del 5° Gruppo

una batteria di accomp.

1a compagnia carri L

un plotone di autoblindo

una compagnia di automitraglieri

Inoltre la colonna centrale aveva un Raggruppamento di Artiglieria di cinque batterie di vario calibro e di una sezione controaerea da 20 mm.

Aveva anche un reparto del genio.

Colonna di sinistra

Col. Guassardo

4° Gruppo Banderas

Bandera «Toro»,

Bandera «Bisonte»

Bandera «Bufalo»

una batteria di accomp.

plotone carri L

una batteria da 105/28

una batteria antiaerea da 20 mm.

un reparto del genio

Colonna di Riserva

Col. Costantino Salvi

2° Gruppo Banderas

Bandera «Indomita»

Bandera  «Folgore»

Bandera «Falco»

una batteria di accomp.

un plotone di autoblindo

una batteria da 105 /28

una batteria antiaerea da 20 mm.

un reparto del genio

A disposizione del Generale Queipo de Llano, rimanevano, in Lucena, due Banderas del 5° Gruppo (Console Francisci).

 

La battaglia si svolse secondo lo schema seguente:

gli italiani iniziarono l'attacco alle 6,30 del 5 febbraio 1937 e dopo una breve preparazione di artiglieria, conquistarono i passi di Zafarraya, Alazores e Baca de Asno che erano in possesso del nemico. La maggiore resistenza fu incontrata al passo di Zafarraya, tanto che vi accorse il colonnello Roatta e vi fu ferito1; Durante il primo giorno della battaglia i Legionari non ebbero l'appoggio dell'Aviazione a causa del cattivo tempo. Il secondo giorno l'avanzata fu travolgente e la resistenza più debole per l'azione concentriaca delle varie colonne. Nella giornata del 7 febbraio la colonna centrale fu rinforzata dalle tre banderas di riserva e si giunse a 5 km da Malaga, conquistata poi l'8 con l'entrata simultanea delle colonne italiane e spagnole; ma pare che i primi ad arrivarvi furono gli italiani agli ordini del maggiore Di Blasio che occuparono i centri nevralgici della città, tanto che il sopraggiunto Generale Rossi assunse per primo i poteri civili e militari della città, cedendoli più tardi al Colonnello spagnolo Borbòn.

Immediatamente furono organizzate due, colonne celeri agli ordini dei colonnelli italiani Salvi e Guassardo, (nel frattempo arrivato a Velez-Malaga). Il 10 furono occupate Nerja e Motril dove arrivava insieme anche la colonna spagnola del Colonnello Gonzales Espinosa.

Le perdite degli italiani furono di 131 morti (di cui 4 ufficiali) e di 424 feriti (2 ufficiali).

 

 

 

 

NOTE

(1) Roatta fu fu raccolto e riportato nelle linee dal Centurione Albonetti che si guadagnò in terra spagnola due medaglie d'argento al V.M. (lo ritroveremo in Russia, nel corso della 2a guerra mondiale, al comando di un battaglione del Gruppo «Leonessa»). Roatta fu promosso generale per la rapida e importante vittoria del C.T.V.

 

FONTI

(*) Testo tratto da: E. Lucas-G. De Vecchi, "Storia delle unità combattenti della M.V.S.N. 1923-1943", Giovanni Volpe Editore, Roma, 1976

A. Rovighi -F.  Stefani, "La partecipazione italiana alla guerra civile spagnola (1936-1939)", USSME, Roma, 1992.