Ordinamenti del Regio Esercito
Ordinamento Pariani (1938)
Con l’Ordinamento Pariani del 1938, sulla scorta dell’esperienza acquisita dal nostro Esercito in Africa Orientale con la campagna d'Etiopia del 1935-1936 e vista la felice conclusione della campagna il generale Pariani Capo di Stato Maggiore dell’Esercito dal 7 ottobre 1936 sino al 3 settembre 1939, prospettò ai vari responsabili e comandanti dell’Esercito, e in ultimo a Mussolini, la sua soluzione per arrivare a quota 60 divisioni: l’alleggerimento della divisione di un reggimento di fanteria. Mussolini, non era tanto convinto, ma forse allettato dall’idea di avere un gran numero di divisioni accettò la proposta.
L’Ordinamento Pariani, (Decreto n°2095 del 22 dicembre 1938) prevedeva la riduzione di un terzo delle fanterie, quindi si toglieva il terzo reggimento, parimenti però aggiungeva un battaglione mortai da 81mm, 1 compagnia controcarro da 47/32, 1 batteria contraerea 20 mm. Alla fine la divisione binaria assunse la sua forma definitiva.
In complesso, gli effettivi ora ammontavano a 12.000 uomini, 3.000 quadrupedi e soli 30 automezzi. Se la confrontiamo con l’omologa divisione di fanteria tedesca – ternaria – che contava tra le sua fila qualcosa come 16.000 uomini, 5.000 quadrupedi e ben 900 automezzi la differenza si nota, specie nelle artiglierie dove i tedeschi annoveravano calibri superiori ai nostri (4 gruppi d’artiglieria: 3 da 105/25 e 1 da 150/27).
In teoria poi le unità dovevano avere una dotazione propria di mezzi per il trasporto dei pezzi e truppa, quindi essere mobili. Si giunse alla definizione di ” divisione autotrasportabile”, definizione alquanto dubbia. Inquadrati nelle varie Armate e Corpi erano presenti gli Autoparchi, da cui dipendeva la “mobilità meccanica”, i rifornimenti, il trasporto della posta e via discorrendo. Se non che i mezzi in dotazione erano sovente di provenienza civile, e dovevano servire non una divisione ma un’intera armata o più corpi d’armata. Decisamente troppo. In africa settentrionale si vedranno le conseguenze di questa organizzazione con intere unità costrette a camminare a piedi per centinaia di chilometri per finire poi accerchiati dal ben più mobile avversario.
Con il nuovo Ordinamento si ottiene un aumento di 32 comandi portando il totale generale a 78.
Sulle divisioni corazzate – da costituire ex novo – c’è poi da dire che le costituì senza guardare al materiale, visto che non fece altro che impiegare i vecchi carri L3 (le scatole di sardine), che avevano dato una magra prova durante la guerra civile spagnola, continuandone la costruzione, mentre dei nuovi M11-13 non erano ancora disponibili un quantitativo sufficiente. Poi bisogna considerare gli impegni italiani, che assorbivano un volume non indifferente di materiale e del già scarso bilancio delle Forze Armate. Infatti Pariani non poteva chiedere nemmeno stanziamenti straordinari a Mussolini, non gliene avrebbe concessi mentre l’industria nazionale non fu mai in grado di soddisfare i fabbisogni del Regio Esercito.
Il progetto di Pariani prevedeva un rimpasto notevole, uno sconvolgimento dell’Esercito, ri-allocazione dei reparti e dei comandi, costituzioni ex-novo, ma mancavano tanti materiali e mezzi. D’altra parte proprio Pariani aveva detto che questo rivolgimento avrebbe impiegato 10 anni. Mentre per la truppa mano a mano si procedette con i reclutamenti quando necessario, la carenza di materiale, sopratutto moderni, fu sentita e una gran parte venne assorbita nella guerra d’Etiopia, e poi in quella di Spagna.
Sentita fu la mancanza di quadri addestrati e con sufficiente esperienza, vennero effettuate una serie di promozioni per riempire i vuoti, ma non fu la strada migliore, e la guerra lo dimostrò visto che ci ritrovammo con diversi ufficiali superiori che non avevano idea di cosa fare in determinate situazioni. Mentre per i livelli bassi (tenenti, sottotenenti) si procedette con richiami e accelerazioni dei corsi AUC (Corso Ufficiali di Complemento), che videro ridurre le ore di lezioni, certo non una buona cosa se si vuole avere un ufficiale bene addestrato.
Con l'ordinamento della riforma Pariani la forza complessiva sale a circa 300.000 effettivi:
COMANDI
5 d’Armata
17 di Corpo d’Armata
1 di Corpo d’Armata Corazzato
1 Comando Superiore Truppe Alpine
1 di Corpo d’Armata Celere
13 di Difesa Territoriale
1 Comando Generale Carabinieri Reali
51 di Divisione Fanteria
2 di Divisione Motorizzata
2 di Divisione Corazzata
5 di Divisione Alpina
3 di Divisione Celere
3 di Divisione Carabinieri Reali
Comando Truppe di Zara
Comando Truppe dell’Elba
28 Zone Militari
100 Distretti Militari
CARABINIERI
21 Legioni Carabinieri Reali
1 Squadrone Guardie del Re (Corazzieri)
FANTERIA
Ispettorato di Fanteria
3 Reggimenti Granatieri
100 Reggimenti Fanteria Divisionale
4 Reggimenti Fanteria Motorizzati
12 Reggimenti Bersaglieri
10 Reggimenti Alpini
6 Reggimenti Fanteria Carrista
CAVALLERIA
Ispettorato di Cavalleria
4 Reggimenti Cavalleria
4 Reggimenti Lancieri
4 Reggimenti Cavalleggeri
ARTIGLIERIA
Ispettorato di Artiglieria
51 Reggimenti Artiglieria Divisionale
2 Reggimenti Artiglieria Motorizzata
3 Reggimenti Artiglieria Celere (a Cavallo)
5 Reggimenti Artiglieria Alpina
2 Reggimenti Artiglieria Corazzata (di fatto Motorizzata)
16 Reggimenti Artiglieria di Corpo d’Armata (Pesante Campale)
5 Reggimenti Artiglieria d’Armata (Pesante)
6 Reggimenti Artiglieria Guardia alla Frontiera (da Posizione)
5 Reggimenti Artiglieria Controaerei
GENIO
Ispettorato del Genio
16 Reggimenti Genio di Corpo d’Armata
2 Reggimenti Genio Minatori
2 Reggimenti Genio Pontieri
1 Reggimento Genio Ferrovieri
CHIMICI
1 Reparto Chimico Militare
SANITA’
16 Compagnie Sanità
SUSSISTENZA
16 Compagnie Sussistenza
TRASPORTI
16 Centri Automobilistici