Storia delle Unità

19a Divisione di Fanteria Venezia

 

 

 

 

motto: "_"

 

 

Origini e vicende organiche

 

Trae origini dalla Brigata di Fanteria Venezia costituita il 7 giugno 1883 che ha alle sue dipendenze organiche l'83° e l'84° Rgt. Fanteria. In esecuzione della legge 11 marzo 1926 sull'ordinamento dell'esercito, che prevede la costituzione delle brigate su tre reggimenti, assume il 10 novembre il numero ordinativo di XIX Brigata di Fanteria e inquadra, oltre all'83° e all'84° Rgt. Fanteria anche il 70° Rgt. Fanteria Ancona. Successivamente la brigata e il 19° Rgt. Artiglieria da Campagna entrano a far parte della Divisione Militare Territoriale di Firenze (19a). Tale G. U. nel 1934 prende il nome di Divisione di Fanteria Gavinana (19a), nominativo che si estende anche alla brigata che diventa Brigata di Fanteria Gavinana (XIX). La divisione, con la brigata ed il 19° Rgt. Artiglieria, il 28 marzo 1935 sono inviati in Eritrea. Contemporaneamente e per tutto il periodo di permanenza in Africa Orientale, dal marzo 1935 al 9 luglio 1936, ha vita in Firenze la Divisione di Fanteria Gavinana II (119a) a cui vengono assegnati il 127° e il 128° Rgt. Fanteria Firenze e il 213° Rgt. Fanteria Arno, inquadrati in una nuova Brigata di Fanteria Gavinana II (CXIX) e il 43° Rgt. Artiglieria per Divisione di fanteria. Smobilitata la Divisione Gavinana nel luglio 1936, vengono sciolte, sotto la stessa data, la Divisione e la Brigata Gavinana II. Il 15 aprile 1939, a seguito programma di trasformazione dell'Esercito, la Brigata Gavinana si costituisce come Divisione di Fanteria Venezia (19a) e assume alle dipendenze l'83° e l'84° Rgt. Fanteria della vecchia Brigata Venezia e il 19° Rgt. Artiglieria da Campagna.

Campagna d'Etiopia
1935 -  La Divisione concentrata nella zona di Adi Gualà-Adi Enda Gherghis, ai confini fra l'Eritrea e l'Etiopia, il 3 ottobre, all'inizio delle ostilità contro l'Etiopia, passa il Mareb e, dopo aver eliminate forti resistenze nemiche nella zona fortificata di Darò Tacle si spinge fino a Mai Enda Baria. Il 4 continuando l'avanzata in territorio nemico occupa Adi Abuna e il 6 entra in possesso dell'importante centro economico e politico di Adua. A questa spinta offensiva segue una sosta caratterizzata da combattimenti locali nella conca di Adua, nella zona di Enda Michael e a Enda loannes.
1936 - Nel mese di febbraio, nel corso dell'offensiva nel Tembien, la Divisione opera con azioni di disturbo sull'Ueri, partecipando dal 26 febbraio ad attacchi contro forti colonne nemiche agenti nello Scirè. Il 29 febbraio prende parte all'azione offensiva verso Enda Gheir-ghis, dove più consistente è il concentramento delle truppe nemiche. Il 2 marzo supera una forte resistenza sulle alture di Adi Aimanae e sulla testata della valle di Mai Nebri e, dopo aver bloccati contrattacchi nemici in quest'ultima località, il 3 marzo partecipa all'inseguimento del nemico in fuga verso il fiume Tacazzè. Attaccata ai lati rimasti scoperti spegne con decisione le ultime resistenze nemiche e raggiunge il 4 Enda Selassiè, il 5 Dembeguinà e il 7 Adi Uguà. Il 9 marzo prosegue lungo il fiume Tacazzè occupando Debarech e, successivamente, il 2 aprile Dabat. Il 22 aprile, sostituita da altra grande unità, si disloca nella zona di Axum-Selaclà con il compito di protezione delle retrovie del fronte. Ultimate le operazioni di guerra viene impiegata in operazioni di rastrellamento nella zona di Adi Ugri-Teramni.
Occupazione dell'Albania
Mobilitata per la campagna di occupazione dell'Albania, sbarca a Durazzo dal 25 al 30 aprile e viene dislocata a presidio della zona ad est di Tirana, nelle località di Elbasan e Pogradec.

Guerra 1940-43
1940 - Il 10 giugno, la Divisione risulta dislocata in Albania lungo il confine con la Jugoslavia con compito difensivo, a sbarramento delle vallate del Drin, Bulqiza e delle direttrici sud del Lago di Derida. Dal 26 ottobre, in vista delle operazioni contro la Grecia, 
inizia il movimento di trasferimento nella zona di Korca sul fronte greco-albanese e si schiera nella zona dei Laghi Derida e Presba, tra Trebishti, Postec e Bilishti. Il 2 novembre, delineatesi le intenzioni offensive dei greci, si sposta a sud del Lago di Presba e occupa il settore Zaroshke-Bilishti-Kapeshtica. Dal 3 novembre, la Divisione entra in linea e respinge un violento attacco greco su Koko Clava sull'ala destra dello schieramento, attacco che si ripete con maggiore violenza il 4 e il 5 per cui l'ala destra della Divisione è costretta ad abbandonare le posizioni di Bitincka-Bilishti-Kapeshtica e a rischierarsi più a nord-ovest lungo la riva sinistra del fiume Devoli. Aspri combattimenti con attacchi e contrattacchi hanno luogo nel sottosettore nord e nella zona centrale dello schieramento dall'8 al 15 novembre. Il 16, a seguito infiltrazione nemica nella zona di Erseke, le unità della divisione rettificano la linea del fronte e resistono poi tenacemente ai continui attacchi sulle posizioni di Vertelka in fondo alla Valle del Devoli dal 17 al 19 novembre. Nei giorni successivi gli attacchi si ripetono con particolare intensità in Val Devoli. Il 21 altri progressi nemici sulla destra dello schieramento divisionale costringono le unità della Divisione a rompere il contatto e a ripiegare in direzione nord-ovest, verso Zvezda-Podgoria e a sistemarsi a difesa lungo la linea Pogradec-Starova-Bregu Zervaskes. Dal 26 la pressione nemica continua a manifestarsi con particolare violenza e il 29, a seguito arretramento di altre unità sulla destra, anche la Divisione Venezia viene fatta arretrate a difesa della testata dello Shkumbini. Dall'1 al 7 dicembre, sostiene ancora accaniti combattimenti ad ovest di Pogradec e lungo le rive sud del Lago di Derida dove il terreno viene conteso palmo a palmo e sistemazione a difesa tra il Massiccio del Kalase-Monte Kungullit-Q. Veshes. Il 9 dicembre è ancora l'ala destra della divisione a ripiegare verso nord e a sistemarsi a difesa su Monte Breshenihcut. Il 23 e il 24 dicembre attacchi di alleggerimento vengono portati dalle unità della divisione, soprattutto per contenere la pressione nemica che diventa di giorno in giorno più insostenibile.
1941 - La Divisione 
inquadra anche la 72a Legione CC.NN. d'Assalto. Malgrado le condizioni atmosferiche avverse l'azione nemica continua incessante fino a che il 7 gennaio, malgrado l'accanita resistenza dei difensori, il nemico riesce a creare un'infiltrazione nel settore centrale e a occupare le posizioni di Monte Kungullit. La spinta offensiva nemica non si ferma ma viene condotta con meno intensità dal mese di gennaio al mese di marzo e tutti gli attacchi portati nella zona non danno alcun risultato. Il 7 aprile, si verifica un ultimo contrattacco greco verso la Q. Vashes. Il 14 aprile, inizia l'offensiva generale italiana, la Divisione avanza su tutta il fronte prima con andamento est-ovest verso Pogradec, quindi lungo l'itinerario Pogradec-Grabovica-Sojani-Maliqi, per raggiungere il 15 aprile, dopo una rapida avanzata, la periferia di Korca e conquistarla. Il 16 prosegue verso sud-est e il 18 raggiunge Erseke e si schiera a presidio della linea di confine a difesa dei passi Badres e Monte Gobellit. In luglio la Divisione viene trasferita nel Montenegro a presidio della zona nord-est di Scutari dove stabilisce presidi a Podgorica, Berane, Kolasin.
1942 - 
La Divisione inquadra anche il 383° Rgt. Fanteria. Ancora dislocata in zona di occupazione nel Montenegro, stabilisce presidi nella zona di Podgorica, Berane, Kolasm ed opera in azioni di rastrellamento e nella lotta antipartigiana nella zona controllata.

1943 - La Divisione rimane in Montenegro e continua a svolgere compiti di lotta antiguerriglia per il controllo della zona di Podgorica. Il 9 settembre, avendo rifiutato di consegnare le armi alla 118a Divisione Cacciatori tedesca e successivamente anche ai cetnici, mantiene, malgrado le particolari condizioni del momento e la lontananza dalla madre patria, l'unità organica dei reparti, iniziando dai primi giorni di ottobre la collaborazione con i partigiani jugoslavi. Questa si svolge in un primo tempo sotto forma di attività difensiva atta a guadagnar tempo e in un secondo tempo, dal 13 ottobre, con vere e proprie azioni di guerra nelle zone di Brodarevo, Murina, Berane, Kolasin. Durante la lotta contro le truppe tedesche, le unità della divisione adeguano la propria struttura organica alle necessità della particolare lotta che sono costrette a condurre e si costituiscono in brigate, al livello di battaglione, conservando il nominativo di Venezia: I (ex I/83°), II (ex II/83°), III (ex III/83°), IV (ex I/84°). V (ex l/84°), VI (ex III/84°). Si scioglie il 1° dicembre dando vita, assieme ad altri reparti della "Taurinense", alla Divisione italiana partigiana "Garibaldi". Con la trasformazione della grande unità in Divisione Garibaldi la I e III Brigata Venezia assumono la denominazione di II e III Brigata Garibaldi recependo anche elementi della II, V e VI Brigata Venezia che vengono disciolte, mentre la IV Brigata Venezia diviene IV Brigata Garibaldi. Il nome di I Brigata Garibaldi viene nel contempo assunto dalla I Brigata Taurinense. La divisione così costituita opera nelle stesse zone fino al 1° dicembre.

 

Unità maggiori

La 19a Divisione di Fanteria era così composta:

 

1940-1943

83° Rgt. fanteria "Venezia"
84° Rgt. fanteria "Venezia"

383° Rgt. fanteria "Venezia"

72a Legione CC.NN.

19° Rgt. artiglieria "Gavinana"

19° Btg mortai da 81

19a Cp. cannoni controcarro da 47/32

76a Cp. Genio

19a Cp. mista telegrafisti/marconisti

42a Sez. Sanità

38a Sez. Sussistenza

11a Sez. panettieri

 

Campagne di guerra (1940-1943)

Data

Gr. d'Armata

Armata

C.d'A.

Area di operazioni

1940-43

 

 

 

Albania

 

Comandanti (1939-1943)

Gen. D. Enrico Pitassi Mannella

Gen. D. Silvio Bonini

Gen. D. Battista Oxilia

 

Sede

Firenze