Storia delle Unità

7a Divisione di Fanteria Lupi di Toscana

 

 

 

 

 

motto: "_"

 

 

Origini e vicende organiche

 

Trae origini dalla Brigata "Granatieri di Toscana" costituita il 1° luglio 1862 che ha alle sue dipendenze organiche il 7° e l'8° Rgt. Granatieri di Toscana e sciolta nel 1871. In esecuzione della legge 11 marzo 1926 sull'ordinamento dell'esercito, che prevede la costituzione delle brigate su tre reggimenti, il 30 settembre prende il nominativo di VII Brigata di Fanteria ed ha alle sue dipendenze oltre al 77° e al 78° Rgt. Fanteria anche il 50° Rgt. Fanteria della brigata Parma. Successivamente la brigata e il 30° Rgt. Artiglieria da Campagna entrano a far parte della Divisione Militare Territoriale di Brescia (7a). Nel 1934 tale grande unità prende il nome di Divisione di Fanteria Leonessa (7a), nominativo che si estende anche alla brigata che diventa Brigata di Fanteria Leonessa (VII). Il 15 dicembre 1938, per effetto del nuovo ordinamento dell'Esercito, la Divisione e la Brigata Leonessa vengono sciolte dando vita alla Divisione di Fanteria Lupi di Toscana (7a) che assume alle dipendenze il 77° e 78° Rgt. Fanteria della vecchia Brigata Toscana e il 30° Rgt. Artiglieria da Campagna.

 

Occupazione dell'Albania

1939 - Mobilitata per le operazioni di occupazione dell'Albania, la Divisione Lupi di Toscana il 19 aprile sbarca a Durazzo e il 15 successivo si disloca in zona d'occupazione fra Korca-Pogradec-Erseke. Fino al 20 dicembre, data di inizio del rientro in patria, viene impiegata in operazioni di pacificazione e di rastrellamento della zona assegnata alla propria giurisdizione.

 

Guerra 1940-43
1940 - Il 10 giugno, la Divisione risulta dislocata in Piemonte
 nella zona di Boves-Borgo San Dalmazzo e durante le operazioni di guerra contro la Francia viene impiegata quale grande unità di riserva a disposizione della 1a Armata. Nell'ultima decade di dicembre riceve ordine di trasferimento in Albania e si disloca nella zona di Berat, tra Mali Perpanit e Mali Zithomit, a sbarramento della rotabile del Klisura e della Valle dell'Osum.
1941 - Il 7 gennaio, la Divisione opera nella zona di Berati e l'8 gennaio le sue unità vengono impegnate in una dura azione di attacco contro le posizioni di Mali Taronine. L'azione viene violentemente ostacolata da contrattacchi portati da Mali Corap e Mali Tabajani, ma al termine di essa, il 12, le due cime di Corap e Tabajani rimangono nelle mani della divisione. Il 15 il nemico ritorna al contrattacco a Ciuca e Sotirit e a Mali Tabajani e il 16 a Ciuca Fecit. La lotta che si svolge sui tormentati Mali è estremamente accanita e violenta e al termine di essa il nemico riesce a rioccupare le posizioni e a costringere le unità della divisione a ripiegare tra Conca di Caizza e Costoni di Dras e Caiss e Ciuca e Sotirit. Ma la pressione nemica non diminuisce nei giorni successivi e il 17, verso Conca di Caizza, un intero reggimento risulta accerchiato e annientato, mentre nei giorni 18, 19, 20 e 21 gli altri reparti vengono sopraffatti nella restante zona del settore e ripiegano verso Ciaf e Bubesit. I resti della divisione, che ha subito forti perdite negli aspri Combattimenti durati senza posa dall'8 al 21 gennaio, riescono il 26 a rompere il contatto con il nemico e a portarsi nelle retrovie a Karbunara. Riordinata, la divisione rientra in linea il 2 marzo. 
Dal 13 marzo è alle dipendenze del XXV C.d'A, con il compito di difendere il fondo Valle Vojussa a protezione del ponte di Dragoti. Passa poi, fino al 18, nella zona di Mavrova-Lepenica, quale grande unità di riserva dell'11a Armata, successivamente ritorna in prima schiera a sud-est di Tepeleni, a sbarramento dell'importante via di penetrazione verso Valona. In questa zona assume la responsabilità del settore Mali Beshistit-Monte Colico, posto a cavaliere della Valle Vojussa. Dal 19 al 26 insistenti tentativi nemici di aprirsi un varco per raggiungere Tepeleni e quindi Valona impegnano le unità della divisione in duri e violenti combattimenti difensivi sia lungo la Valle Vojussa e la stretta di Dragoti, sia sulle tormentate cime del Colico e dello Scindeli, ma gli attacchi sono tutti respinti. Esaurita la spinta offensiva nemica è la divisione che passa al contrattacco e ottiene apprezzabili risultati per migliorare le posizioni specie in fondo a Val Vojussa e sulle cime del Colico. Il 13 aprile la Divisione Lupi di Toscana partecipa all'offensiva finale conquistando, dopo accaniti combattimenti sul M. Colico e su M. Groppa, le località di Mezgorani e Pesclani e tutte le cime del Trebesdnes. Il giorno seguente, oltrepassato anche Ponte Klisura, si spinge in avanti verso Sopiku e il 21 si attesta sul confine greco-albanese. Il 22 aprile prosegue per Panaja e il 24 risulta dislocata a Delvinahakion-Kerasovon in territorio greco. Ultimate le operazioni di guerra la divisione in ottobre rientra in patria e si disloca nella sede di pace tra Brescia e Bergamo.
1942 - In febbraio, la G.U. riceve ordine di trasferimento in Calabria, tra Cosenza, Catanzaro, Nicastro, Reggio, alle dipendenze del XXXI Corpo d'Armata e impiegata quale grande unità di manovra nella difesa della fascia di copertura costiera calabra. In agosto si trasferisce in Liguria, a difesa del tratto di costa da Genova ad Alassio e nella seconda decade di novembre in territorio d'occupazione nella Francia meridionale. In un primo tempo si schiera a difesa della costa tra Mentone e Nizza e successivamente si spinge più a ovest verso Grasse-Cagnes e infine a Trets-Fuveau-Rousset-Chateauneuf le Rouge.
1943 - 
Rimane in zona d'occupazione in Francia, nella zona di Olliules-Snary ad ovest di Tolone, fino a tutto il mese di agosto. Il 3 di settembre inizia il trasferimento verso la zona di Roma. Solo alcuni reparti (tre battaglioni di fanteria e alcune unità minori) giungono a sud-est di Civitavecchia tra il 6 e l'8 settembre e, mentre si apprestano a schierarsi a difesa degli aeroporti di Furbara e Cerveteri e a sbarramento della via Aurelia, vengono sorpresi dall'8 settembre, data in cui deve essere considerata sciolta in conseguenza dei fatti che determinarono l'armistizio.

 

Unità maggiori

La 7a Divisione di Fanteria era così composta:

 

1940

77° Rgt. fanteria "Lupi di Toscana"
78° Rgt. fanteria "Lupi di Toscana"

30° Rgt. artiglieria "Leonessa"

15a Leg. CC.NN. (dal 1941)

    14° Btg. CC.NN. "Garibaldina"

    15° Btg. CC.NN. "Leonessa" 

7° Btg mortai da 81

7a Cp. cannoni controcarro da 47/32

7° Btg. Genio

    7a Cp mista telegrafisti/marconisti

    7a Cp. Genio

30a Sez. Sanità

307° Autogruppo

13a Sez. Sussistenza

30a Sez. CC.RR.

 

1943

77° Rgt. fanteria "Lupi di Toscana"
78° Rgt. fanteria "Lupi di Toscana"

30° Rgt. artiglieria "Leonessa"

    3 Btr art.

    1 Btr. art. contraerea da 20 mm

7° Btg mortai da 81

7a Cp. cannoni controcarro da 47/32

7a Cp mista telegrafisti/marconisti

26a Cp. Genio

12a Cp. fotoelettricisti

 

Campagne di guerra (1940-1943)

Data
Gr. d'Armata
Armata
C.d'A.
Area di operazioni
1940    1a - 9a

 IV

Territorio metropolitano, Albania
1941    

 XXV

Albania
1942-43    

 XXI

Territorio metropolitano: Calabria, Francia

 

Comandanti (1939-1943)

Gen. D. Edmondo Rossi

Gen. D. Ottavio Bollea

Gen. B. Angelico Carta (int.)

Gen. B. Lauro Riviera

Gen. D. Gustavo Reisoli-Matthieu

Gen. D. Pier domenico Mazzari

Gen. D. Gustavo Reisoli Matthieu

Gen. D. Ernesto Cappa

 

Sede

Brescia