Storia delle Unità

Reggimento Savoja Cavalleria 3°

 

 

 

 

 

motto: "Savoje bonnes nouvelles"

 

 

Origini e vicende organiche

 

«Savoja Cavalleria» trae origine dall'antico reggimento Montbrison nato il 10 luglio 1692 dalla fusione delle 4 compagnie Genti d'arme: S.A.R., Savoja, Piemonte e Monferrato per volere del Duca di Savoia Vittorio Amedeo II. Con la riduzione a 18 reggimenti di cavalleria, «Savoia» incorpora un Gruppo dei «Lancieri di Vercelli» ed assume la denominazione di «Reggimento Savoia Cavalleria».

 

Campagna d'Africa:
Per la campagna in Africa Orientale mobilita 11 ufficiali e 353 cavalieri (1935-36).

 

Campagna di Spagna:

Il reggimento concorre solo con volontari.

 

Guerra 1940-45:
1940 - 
Il reggimento prende parte alle operazioni sulla frontiera alpino-occidentale contro Ia Francia, inquadrato nella 3a Divisione Celere «Principe Amedeo duca d'Aosta».

1941 - Il reggimento prende parte alle operazioni sul fronte italo-jugoslavo. Nel luglio, sempre inquadrato nella 3a Divisione Celere, parte per il fronte russo con il CSIR (Corpo Spedizione Italiano in Russia). Nell'agosto raggiunge il fiume Dnjepr e si schiera nella zona di Petschana. Il 17 ottobre, in regione Ulaklij e Jaly, durante la battaglia del bacino del Donetz, impegna retroguardie nemiche, obbligandole a ritirarsi, infliggendo forti perdite e catturando prigionieri. Il 20 ottobre è impiegato nelle azioni per la conquista di Stalino e combatte a Nippo, a Kriwotoirez; tra il 24 ottobre e l'8 novembre risolve favorevolmente diversi combattimenti contro retroguardie russe sul fronte compreso tra Skotowatoje-Panteleimonowka e Gorlowka. Prende poi parte alle operazioni per l'occupazione di Nikitowka e Rikowo.

1942 - Nell'inverno del 1942 il reggimento viene inviato nelle retrovie, per il grave deperimento e la forte moria dei cavalli. Il 18 luglio, inquadrato nel «Raggruppamento a cavallo Barbò», partecipa ai combattimenti per la conquista di Krasnij Lutsch, distinguendosi a Borkowo Antrasit. Il 22 luglio il reggimento raggiunge la località di Iessanlowka. Il 21 agosto un Gruppo di squadroni, con il battaglione «Tagliamento», contrattaccando arditamente a Tachebotarewskij, riesce a stabilire la situazione venutasi a creare per un attacco in forze condotto dai russi sull'ala destra dello schieramento della divisione «Sforzesca» (II Btg. del 54° reggimento Fanteria). Il 22 agosto, «Savoia» conduce attiva e mobilissima esplorazione, controllando gli spazi tra Jagodnij e Tachebotarewskij, combattendo a Sirnwskij ed a quota 209 di Val Krisaja. Il 23 agosto, nel quadro del contrattacco del Corpo d'Armata, gli viene affidato il compito di incalzare il nemico, minacciandolo di avvolgimento da est. Sulla «carica della steppa di Isbuschenskij» del 24 agosto molto si dovrebbe dire. Diremo, qui, solamente, che l'eroismo di tutti fu determinante per una completa vittoria degli squadroni, già depauperati da mesi di lotta, contro battaglioni, appoggiati da artiglieria e mortai. Il reggimento manovrò «come in un'esercitazione di piazza d'armi», scriverà il Maresciallo Messe nel suo «La guerra al fronte russo», piombò frontalmente e sul fianco dell'avversario, terrorizzandolo con il fuoco e con le cariche irruente, spezzando ogni resistenza, catturando 4 cannoni, numeroso materiale, molti prigionieri, perdendo eroici ufficiali e valorosi cavalieri. Dopo l'epica carica, «Savoia» rimane sull'altura di quota 213 a sud-est di Isbuschenskij, per controllare il delicato settore; all'alba del 25 agosto ha il compito di agire verso sud per esercitare una minaccia sul fianco sinistro delle colonne nemiche attaccanti. L'incalzare del nemico non permette l'attuazione dell'azione. Savoia si affianca a Novara nello sbarramento fra Val Zuzkan e Bolschoj, irradiando una consistente esplorazione al largo di Gorbatowo. Il 26 agosto, reggimento, con la 1a compagnia bersaglieri motociclisti, contrattacca  a sud dell'abitato di Bachmutkin, sorprendendo e minacciando di avvolgimento il nemico che ripiegava precipitosamente inseguito da un Gruppo squadroni di Savoia che, spingendosi sino a quota 226,7, assicura il possesso di Bachmutkin, importante caposaldo sulla linea difensiva tra Kriutscha e Zuzkan. Il 30 agosto «Savoia», con «Novara», combatte a quota 226 del caposaldo di Jagodnij, per contrastare l'attacco russo condotto, senza alcun risultato, da alcuni reggimenti di fanteria.
1943 - Dal 19 gennaio al 23 marzo, «Savoia» inizia il ripiegamento dalla zona di Nikitowka per ordine superiore e, a malgrado di pessime condizioni atmosferiche e delle imboscate di guerriglieri russi, raggiunge, concentrandosi, la zona di Gomel. Vengono totalmente di distrutti il 5° squadrone mitraglieri (cap. Corinaldi), rimasto sul Don con gli alpini della «Tridentina», ed il 1° squadrone di formazione (cap. Boero), inviato a difesa del Corpo d'Armata Alpino in Rossosch. Pochi elementi riescono a rientrare nelle nostre linee. Il II Gruppo squadroni appiedati «Savoia» partecipa alla difesa del porto di Civitavecchia. Alla fine della seconda guerra mondiale il reggimento venne sciolto.

 

Unità maggiori

Il Reggimento era così composto:

 

1940-1943

Comando

Squadrone Comando

3 Squadroni Savoia Cavalleria

1 Squadrone Lancieri Vittorio Emanuele II

I Gr. app. Savoia Cavalleria

II Gr. cost. Savoia Cavalleria

XX Gr. app. Savoia Cavalleria

XXIV Gr. app. Savoia Cavalleria

VI Btg. Movimento Stradale Savoia Cavalleria

 

Campagne di guerra (1940-1943)

 

Data

Divisione

Corpo

Armata

Gruppo d'Armata

Area di operazioni

1940

 

 

 

 

Alpi Occidentali

1941

 

 

 

 

Jugoslavia, Russia

1942-43

 

 

 

 

Russia, territorio metropolitano

 

Comandanti (1922-1943)

Col. Vittorio Ambrosio 1922

Col. Aldo Aymonino 1924

Col. Rodolfo Vietina 1926

Col. marchese Gregorio Staglieno 1927

S.A.R. Adalberto di Savoia Genova, duca di Bergamo 1931

Col. Goffredo Vaccari 1934

Col. Ottorino Dabbeni 1935

Col. conte Raffaello Cadorna 1937

Col. Weiss Poccetti 1941

Col. conte Guglielmo Barbò di Casalmorano 1941

Col. conte Alessandro Bettoni Cazzago 1942

 

Sede

Milano

 

 

 

 

 

 

FONTE

Gen. Edmondo Zavattari, "I nostri reggimenti", in "Rivista di Cavalleria", annate 1968-1976, su gentile concessione dell'ANAC sez. di Milano "Savoia Cavalleria".

Scuole di Applicazione d'Arma, "L'Arma di Cavalleria - Cenni storici", 1964 2a Edizione, su gentile concessione dell'ANAC sez. di Milano "Savoia Cavalleria".

Dell'Uomo F.-Puletti R., "L'Esercito italiano verso il 2000", vol. I, USSME, Roma, 1998.

Dell'Uomo F.-Di Rosa R., "L'Esercito italiano verso il 2000", vol. II, USSME, Roma, 2001.