Stato Maggiore dell'Esercito

 

 

Origini e vicende organiche

 

Discende dal corpo di Stato Maggiore Generale dell'Armata Sarda creato il 19 novembre 1796 mediante la fusione dei preesistenti Stati Maggiori di Cavalleria e di Fanteria - istituiti fin dal 1755 - con il Corpo della Topografia Reale, sino ad allora enti separati ed autonomi.

In attuazione del decreto 21 aprile 1921 gli uffici dipendenti dal Capo di Stato Maggiore passano a far parte del Ministero della guerra. Nel 1923, con i decreti 7 e 11 gennaio vengono modificate le denominazioni in Stato Maggiore Centrale e Capo di Stato Maggiore Centrale ma dopo soli due anni, con legge 8 giugno 1925, viene ripreso il precedente nome di Stato Maggiore del Regio Esercito; quest'ultimo è ora articolato su tre Reparti. Il Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito è investito contemporaneamente anche della carica di Capo di Stato Maggiore Generale, istituita con la medesima legge del 1925. Un nuovo ordinamento, emanato in data 11 marzo 1926, ricostituisce il Corpo di Stato Maggiore e nell'anno seguente ha termine l'abbinamento fra le cariche di Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito e Capo di Stato Maggiore Generale; nel 1933 la denominazione di Comandante in seconda viene mutata in quella di Sottocapo di Stato Maggiore.

Nel 1935 lo Stato Maggiore del Regio Esercito è articolato in un Corpo di Stato Maggiore, del quale fanno parte colonnelli e tenenti colonnelli di Stato Maggiore, e in un Servizio di Stato Maggiore, del quale fanno parte maggiori, capitani e tenenti in servizio di Stato Maggiore.

Il 3 novembre 1939 le due cariche di Capo di Stato Maggiore dell'Esercito e di Sottosegretario di Stato per la Guerra, che dal 1° ottobre 1934 erano riunite nella stessa persona, vengono sdoppiate restituendo così a ciascuno dei due incarichi le rispettive ben definite competenze e responsabilità.

Con l'ordinamento del 1940 lo Stato Maggiore del Regio Esercito continua a comprendere un Corpo e un Servizio; è sempre retto dal Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, coadiuvato da un Sottocapo, che è anche comandante in seconda del Corpo, e da un Sottocapo per la difesa territoriale. Durante il secondo conflitto mondiale lo Stato Maggiore viene adeguato, con successive modifiche strutturali, alle nuove esigenze richieste dallo sviluppo degli eventi bellici.

Il Corpo e il Servizio di Stato Maggiore vengono disciolti con decreto 16 novembre 1944  - pur rimanendone funzionanti i loro organi e funzioni.

 

Comandanti

 

Stato Maggiore Centrale (1923-1925)

Gen. C.A. Giuseppe Vaccari

Gen. C.A. Giuseppe F. Ferrari

Gen. E. Pietro Badoglio

 

Stato Maggiore del Regio Esercito (1925-1945)

Gen. E. Pietro Badoglio

Gen. C.A. Giuseppe F. Ferrari

Gen. C.A. Nicola Gualtieri

Gen. C.A. Alberto Bonzani

Gen. des. A. Federico Baistrocchi

Gen. des. A.  Alberto Pariani

Mar. I. Rodolfo Graziani

Gen. C.A. Mario Roatta

Gen. des. A. Vittorio Ambrosio

Gen. des. A. Ezio Rossi

Gen. C.A. Giuseppe de Stefanis (int.)

Gen. des. A. Mario Roatta

Gen. C.A. Paolo Berardi

Gen. B. Ercole Ronco

Gen. D. Raffaele Cadorna

 

Sede

Roma 81872-1943)

Brindisi (1943)

Lecce (1943-1944)

Roma (1944)