Storia delle Unità
136° Reggimento Artiglieria corazzato "Giovani Fascisti"
motto: "-"
Origini e vicende organiche
Il 24 maggio 1942, come riconoscimento per il valore dimostrato nel combattimento di Bir el Gobi, viene costituita la 136ª Divisione corazzata "Giovani Fascisti", nell'ambito della quale il 30 agosto il Gruppo Battaglioni "GG.FF." divenne Reggimento fanteria "Giovani Fascisti". A dispetto del nome la divisione non fu mai dotata di veicoli corazzati e gli unici reparti assegnati furono oltre ai due battaglioni di "Giovani Fascisti", il 136º artiglieria con due carri medi e altrettante autoblindo del Reggimento Nizza Cavalleria.
Nel dicembre 1942, la 136a Divisione subisce una riorganizzazione organica e conserva il 136º Reggimento artiglieria. Solo il 25 gennaio 1943, abbandonata la Libia la 136ª Divisione, superato il confine con la Tunisia partecipò a tutte le fasi della campagna fino alla resa in Tunisia, dove fu l'ultima unità militare italiana ad arrendersi il 13 maggio 1943. All'inizio del 1943 la 136ª Divisione viene inquadrata nel XX Corpo d'armata in seno alla 1ª Armata assumendo finalmente una effettiva configurazione organica divisionale, sia pur motorizzata e non corazzata. Il 136º Reggimento artiglieria era composto dal XIV Gruppo artiglieria su autocannoni da 65/17 su Morris CS8, XV Gruppo artiglieria su autocannoni da 65/17 su Morris CS8, XVI Gruppo artiglieria su autocannoni da 75/27 su Fiat-SPA TL37, XVII Gruppo artiglieria su autocannoni da 100/17 su Lancia 3Ro, 88ª Batteria artiglieria contraerea da 20/65 Mod. 35, III Gruppo squadroni corazzato "Cavalleggeri di Monferrato" su AB41, IV Battaglione controcarro autocarrato "Granatieri di Sardegna", XXV Battaglione misto genio. Il 136° Reggimento partecipa a tutta la Campagna di Tunisia, con gli episodi della Battaglia di Médenine lungo la Linea del Mareth, quella dell'Uadi Akarit (marzo-aprile 1943), finché venne infine schierato sulla linea di Enfidaville, dove combatté fino all'ordine generale di resa di tutte le forze d'Africa.
Dal 9 al 13 maggio del 1943 venne combattuta la seconda battaglia di Enfidaville, ma nonostante l'impari lotta quota 141, sempre teatro di cruenti scontri, rimase saldamente in mano ai "Giovani Fascisti". Il 10 maggio la 90ª Divisione tedesca si arrese e i volontari occuparono le postazione abbandonate dai tedeschi continuando a combattere; il 12 maggio, giorno in cui da Roma giunse l'ordine di resa, su tutto il fronte, Quota 141, presidiata dai "Giovani Fascisti" era l'unico punto in cui si continuava a combattere. Il 136º Reggimento Artiglieria "Giovani Fascisti" viene sciolto il 13 maggio 1943 per causa di guerra.
Campagne di guerra
Guerra 1940-43
1942 - Africa Settentrionale: Bir el
Armat, Sigfed es Sidra, Dahar el Aslagh, Bir Hacheim
(maggio-ottobre), El Alamein (23 ottobre-4 novembre)
1943 - Africa Settentrionale: Medenine, Mareth, Wadi Akarit-Chotts, Enfidaville (quota 141)
Unità maggiori
Il 136° Reggimento Artiglieria "Giovani Fascisti" era così composto:
1943 |
Comando Reparto comando XIV Gruppo artiglieria su autocannoni da 65/17 su Morris CS8 XV Gruppo artiglieria su autocannoni da 65/17 su Morris CS8 XVI Gruppo artiglieria su autocannoni da 75/27 su Fiat-SPA TL37 XVII Gruppo artiglieria su autocannoni da 100/17 su Lancia 3Ro 88ª Batteria artiglieria contraerea da 20/65 Mod. 35 III Gruppo squadroni corazzato "Cavalleggeri di Monferrato" su AB41, IV Battaglione controcarro autocarrato "Granatieri di Sardegna" XXV Battaglione misto genio |
Campagne di guerra (1940-1943)
Data |
Divisione |
Corpo d'A. |
Armata |
Gruppo d'Armata |
Area di operazioni |
1942 |
136a GG.FF. |
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Africa Settentrionale |
1943 |
136a GG.FF. |
Africa settentrionale |
Comandanti (1940-1943)
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Sede
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