Le armi
Obice da 100/17 Mod. 14
Materiale di artiglieria leggera traino animale adattabile
a traino meccanico e scomponibile per il traino in montagna
Denominazione |
Obice da 100/17 Mod. 14 (Denominazione originale: 10 cm Mod. 14 F.H. (Obice da campagna da 10 cm Mod. 14) |
Tipo |
Materiale leggero a traino animale o meccanico adatto per il traino da montagna |
Nazione di origine |
Austria-Ungheria |
Nazione utilizzatrice |
Austria-Ungheria, Italia, Jugoslavia |
Produttore |
Gebr. Boehler & C. A.G., Kapfemberg, Wien |
Anno di produzione |
1916 |
Quantità prodotta |
- |
Bocca da fuoco |
Di acciaio, a pareti semplici. In qualche esemplare a tubo di anima cerchiato |
Congegno di chiusura |
A cuneo orizzontale, con manovra rapida semiautomatica. Chiusura ermetica a bossolo metallico |
Affusto |
A ruote, a deformazione, a coda unica, con affustino per il puntamento in direzione; orecchioni arretrati; rinculo automati-camente variabile con l’angolo di tiro. Freno di sparo a manicotto rotante. Ricuperatore a molla |
Origini e sviluppo
Questo pezzo fu realizzato nel 1914 dalla Škoda, che all'inizio del XX secolo era uno dei maggiori e migliori produttori di artiglierie. Adottato in sostituzione dell'obsoleto 10 cm Feldhaubitze M. 99 ad affusto rigido, tale arma costituì la spina dorsale dell'artiglieria per tutto il conflitto, dimostrando ottime doti complessive. Si trattava di un obice semplice, molto robusto e compatto, capace di sparare e operare a lungo senza problemi. Durante la guerra, nel 1916, ne fu prodotta una versione da montagna, trainabile e scomponibile in tre carichi, con prestazioni balistiche inalterate rispetto al modello da campagna e denominato Škoda 10 cm Vz. 1916 (10 cm Gebirgshaubitze M. 16). Il pezzo venne costruito, oltre che dalla Škoda, anche dalla Böhler di Kapfenberg, per un numero di 6.458 bocche da fuoco Vz. 14 e 346 bocche da fuoco Vz. 16. Dopo la fine della prima guerra mondiale l'Italia ne acquisì 1.222 come preda bellica e altri 1.472 come riparazione per i danni di guerra, di entrambi i modelli. Le due armi furono ridenominate rispettivamente Obice da 100/17 Mod. 1914 e Mod. 1916. Nel 1919 la Škoda realizzò per l'esercito cecoslovacco una versione del cannone campale con canna allungata a 24 calibri (22 secondo il sistema italiano) denominata Škoda 10 cm Vz. 1914/1919. Questi vennero catturati e reimpiegati dalla Wehrmacht, che ne cedette alcuni al Regio Esercito durante la guerra.
I pezzi furono revisionati dall'Arsenale del Regio Esercito di Torino (ARET), che si avvalse anche della collaborazione di officine private. Tuttavia, fino al 1932, anno in cui fu messa a punto una nuova generazione di proiettili, l'impiego fu pesantemente limitato dalla mancanza di munizioni. Fra l'altro con i proiettili Mod. 32, dato il miglior profilo balistico degli stessi, la gittata del pezzo aumentava di circa 500 m nei confronti di quella del pezzo nel corso del servizio con l'esercito austro-ungarico e Regio Esercito. Fu tentato anche, in analogia a quanto fatto in Cecoslovacchia con il Vz. 19, di migliorare la balistica del pezzo aumentando la lunghezza della canna a 22 calibri, tuttavia con questo accorgimento la gittata comunque non superò i 10.100 m. Inoltre per adattarli al traino meccanico, per alcuni pezzi Modello 14 furono sostituite le ruote in legno con ruote metalliche gommate semipneumatiche.
Il 100/17 fu impiegato dal Corpo
Truppe Volontarie nella guerra civile spagnola con un numero non
precisato di batterie; un certo numero di pezzi, con
relativi trattori, furono lasciati all'esercito spagnolo.
I pezzi equipaggiavano molte batterie da posizione della Guardia
alla Frontiera, mentre nel Regio Esercito vennero assegnati ad una
batteria di ogni reggimento di artiglieria divisionale. All'inizio
della seconda guerra mondiale il Regio Esercito e Guardia alla
Frontiera avevano 1.325 obici Mod. 14 a traino animale o in
postazione fissa, 199 obici Mod. 14 a traino meccanico e 181 obici
da montagna Mod. 16. I pezzi utilizzati in Africa
settentriona-le risultarono inferiori come caratteristiche alle
artiglierie campali britanniche (come il 25 libbre). Le officine
libiche del 12° Autoraggruppamento installarono il pezzo
sull'autocarro Lancia 3Ro ottenendo l'autocannone 100/17 su Lancia
3Ro. Nel 1942 furono forniti dalla Germania pezzi di preda
bellica polacca e iugoslava; comunque a giugno 1943 erano
disponibili ancora 37 gruppi armati con obici Mod. 14 a traino
meccanico.
Oltre agli esemplari catturati dai tedeschi successivamente all'8 settembre 1943 (denominati 10 cm leFH 315(i), alcuni pezzi furono utilizzati da reparti della RSI: è documentato l'utilizzo di un batteria armata di 100/17 della RSI nella zona di Bocca di Magra.
Tecnica
La bocca da fuoco era su un corpo (canna) dotato di 3 cerchiature con guide a zampa per lo scorrimento sulle lisce, supportate direttamente dalla culla. Questa conteneva il freno di sparo idro-pneumatico a manicotto rotante con recuperatore a molla. Le lisce erano protette da polvere ed altro sporco con strisce di lamiera avviate alle cerchiature. Sebbene generalmente le bocche da fuoco fossero in un pezzo unico di acciaio, alcune erano in bronzo fucinato o in bronzo o acciaio con anima di acciaio. Il meccanismo di chiusura era dato da un otturatore a cuneo a scorrimento orizzontale, con manovra rapida semiautomatica che garantiva la chiusura grazie al bossolo in ottone della carica di lancio.
L'affusto era a coda unica, aperta al centro per permettere il rinculo con alti angolo di tiro; sulla testata d'affusto era fissata una piastra su cui era incernierato l'affustino. L'affusto era collegato alla sala che portava ruote di legno a 12 razze, da 1 300 mm di diametro. Sull'affusto erano fissati lo scudo di spessore 4,7 mm, i seggiolini di tiro, il vomere e l'occhione per il traino. Lo scudo, costituito da un elemento inferiore e due elementi incernierati superiormente, era munito di una finestra ed una feritoia di tiro protette da portelli per i sistemi di puntamento; anteriormente ad esso erano fissati ai lati del cannone due sedili per serventi. L'affustino supportava le orecchioniere a cui era collegata la culla per mezzo di due fiancate verticali in lamiera. Inoltre all'affustino erano applicati due bracci a forcella per il supporto degli equilibratori della culla. La culla sosteneva la bocca da fuoco durante il movimento di rinculo e di ritorno. I due orecchioni su cui era imperniato l'affustino erano solidali alla culla e regolati dal congegno di elevazione a ruota dentata.
All'orecchione destro era applicato il congegno di regolazione del rinculo, che automaticamente variava la lunghezza del rinculo in funzione dell'inclinazione della bocca da fuoco. Il congegno di rinculo regolabile permetteva settori verticali di tiro molto ampi, sebbene l'affusto fosse a coda unica. Il puntamento era a tamburo con cannocchiale panoramico.
Traino
Il cannone era assistito da sei serventi. Il pezzo, pesante in batteria con scudi 1.417 kg, veniva trainato da tre pariglie previo aggancio ad un avantreno, sul quale erano trasportati cinque casse contenenti ognuna 3 proietti e 3 cartocci a bossolo. Il pezzo di tale vettura completa era di 2 370 kg. Negli anni Trenta presso il Regio Esercito venne adattato al traino meccanico con Pavesi TL31 e Fiat-SPA TL37; in questo caso il pezzo veniva caricato su un carrelino ad un asse ammortizzato, che in caso di terreno difficile poteva essere usato come avantreno. Per il traino in montagna il pezzo veniva scomposto in tre carichi su tre diversi carrelli:
traino d'affusto: peso: 500 kg, carreggiata: 1,07 m;
traino d'obice e culla: peso: 975 kg, carreggiata 1,07 m;
traino dello scudo: peso 660 kg, carreggiata: 1,07.
La batteria da 100/17 Mod. 14 composta da 4 obici, 2 mitragliatrici per la difesa ravvicinata e 4 cassoni portamunizioni. Essa in convoglio si stendeva per 185 m e poteva muovere su strada alla velocità di 8 km/h.
Munizionamento
Il munizionamento del 100/17 Mod. 14 era del tipo a cartoccio bossolo, con proietto separato dalla carica di lancio, che era contenuta in un bossolo di ottone. Erano disponibili 6 cariche di potenza diversa:
granata a esplosivo da 100
granata a doppio effetto da 100
granata a pallette (shrapnel) da
100
granata da 100 Mod. 32
granata a doppio effetto da 100
Mod. 32
granata a doppio effetto da 100 Mod. 36
proietto perforante EP (effetto pronto - a carica cava)
proietto perforante EPS (effetto pronto speciale - a carica cava)
granata Mod. 23 (polacca)
granata Mod. 28 (polacca)
granata da 100 Mod. 32 a codolo vescicante
granata da 100 Mod. 32 lacrimogena
granata da 100 Mod. 32 fumogena
granata da 100 Mod. 32 fumogeno-incendiaria
granata da 100 Mod. 32 a recipiente irritante
proiettile per scuola di tiro
Nonostante fosse estremamente
carente per quanto riguardava le caratteristiche minime richieste ad
un pezzo controcarri (ampio settore di tiro orizzontale ed alta
velocità velocità iniziale), il pezzo fu comunque usato in tale
ruolo e vennero approntati proiettili a carica cava (EP, disponibili
dalla seconda metà del 1942 e EPS disponibili dal maggio 1943),
efficaci anche contro i T-34 sovietici1.
Dati numerici principali
Obice |
Lunghezza totale |
mm. 1930 |
Rigatura |
(a passo costante destrorsa) righe 36 |
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Peso dell'obice |
(con otturatore) kg. 403 |
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Meccanismo di sparo |
a percussione, a ripetizione |
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Affusto |
Altezza del ginocchiello |
mm. 1018 |
Settore orizzontale di tiro |
5° 21' |
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Settore verticale di tiro |
-8° +48° |
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Lungh. Totale del pezzo in batteria |
mm. 5300 |
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Lunghezza di rinculo massima |
mm. 1370 |
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Carreggiata |
mm. 1530 |
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Diametro delle ruote |
mm. 1300 |
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Peso del pezzo in batteria (con scudi) |
Kg. 1417 |
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Velocità iniziale proietto |
m. 430 |
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Gittata (massima) |
m. 8180 |
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Someggio e traino |
Traino a cavalli, con avantreno con cofano portante 5 cassette ciascuna contenente 3 proietti e 3 cartocci a bossolo. Peso della vettura-pezzo completa è di kg. 2370. Il pezzo si può anche adattare a traino meccanico, disponendolo su un carrello elastico il quale, mediante adattamento di alcune parti, si trasforma in avantreno per il traino in terreno vario. Per il traino in montagna, il materiale viene scomposto in elementi e caricato su appositi carrelli per il traino. Con la serie dei carrelli si costituiscono tre elementi di traino: traino d’affusto, traino d’obice e culla, traino di scudo. I dati rispettivi sono: per il traino d’affusto peso kg. 500 circa; carreggiata mm. 1070. Per il traino obice e culla peso kg. 975 circa; carreggiata mm. 1100. Per il traino di scudo peso kg. 660; carreggiata mm. 1070. Nel traino in pianura tutto si riunisce in una sola vettura a quattro ruote su cui si caricano gli accessori formanti le altre vetture |
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Composizione della batteria |
La batteria è composta da 4 obici, 4 cassoni e da 2 mitragliatrici. Lo scaglione pezzi porta 72 colpi per pezzo |
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Velocità oraria stradale |
Km. 8 |
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Profondità della colonna della batteria |
m. 185 |
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Tempo della messa in batteria |
Pochi minuti |
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Cariche di lancio |
n. 6 |
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Sistema di puntamento |
Apparecchio di puntamento |
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Munizionamento1 (dati al 1938) |
Granata a d.e. da 100 |
Di acciaio – peso kg. 12,930 – carica di M.A.T. o M.B.T. o tritolo o pertite |
Granata da 100 |
Di acciaio – peso kg. 12,730 – carica di M.A.T. o M.B.T. |
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Shrapnel da 100 |
Di acciaio – peso kg. 11,450 – con pallette di piombo. Proveniente da trasformazione di granata-shrapnel |
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Shrapnel da 100 |
Di acciaio – peso kg. 11,450 – con pallette di ghisa o cilindretti di ferro. Proveniente da parti di shrapnel austriaco |
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Shrapnel da 100 |
Di acciaio – peso kg. 11,600 – con pallette di ferro e piombo. È lo shrapnel originale austriaco munito di spoletta a d.e. a 149 A. camp |
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Granata da 100 Mod. 32 |
Di acciaio - peso kg. 13,756 o 13,800 - carica di tritolo fuso |
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Granata a d.e. da 100 mod. 32 |
Di acciaio - peso kg. 13,756 o 13,330 - carica di tritolo fuso |
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Celerità di tiro |
Normale |
da 4 a 5 colpi al minuto |
Massima |
10 colpi al minuto |
1) Nota dell'anno 1934. L’obice da 100/17 Mod. 914 poteva essere caricato con caricamento speciale per Scuole di artiglieria. Nel 1934, anno a cui si riferiscono questi dati, erano in corso studi per la definizione di una granata nuovo tipo e di una granata a grande capacità.
NOTE
(1) Dalla relazione sulla "Visita in Germania di una missione italiana per prove con proiettili HL ed EP contro carri armati russi di preda bellica", novembre 1942, citata da F. Cappellano, Le artiglierie del Regio Esercito nella Seconda Guerra Mondiale, Albertelli Edizioni Speciali, Parma 1998, pag 96
Fonte
F. Grandi, "Dati sommari sulle artiglierie in servizio e sul tiro", Ed. fuori commercio, 1934.
F. Grandi, "Le armi e le artiglierie in servizio", Ed. fuori commercio, 1938.
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