Le armi
Cannone da 105/28
Materiale di artiglieria di corpo d’armata costruito per il
traino animale, adattato al traino meccanico
Denominazione |
Cannone da 105/28 |
Tipo |
Materiale di artiglieria pesante campale a traino animale e meccanico |
Nazione di origine |
Italia |
Nazione utilizzatrice |
Italia |
Produttore |
Ansaldo |
Anno di produzione |
1916 |
Quantità prodotta |
- |
Bocca da fuoco |
Di acciaio al nichelio, a corpo di artiglieria, cerchiata in culatta con manicotto a forzamento |
Congegno di chiusura |
A vite cilindrica |
Affusto |
A ruote, a deformazione, a scorrimento sulla sala. Lungo rinculo costante. Freno di sparo a controasta centrale, con valvola per il freno di ritorno. Ricuperatore idropneumatico. |
Origini e sviluppo
Inizialmente l'artiglieria pesante campale doveva essere fornita unicamente di obici, per questo fu selezionato nel 1914 il 149/12 Mod. 14 Ansaldo. Tuttavia lo Stato Maggiore si rese conto che, accanto agli obici, era opportuno fornire alla nuova specialità anche cannoni, per avere pezzi con una gittata maggiore di quella dei corrispondenti obici avversari. La stessa esigenza era stata sentita in Francia, dove erano stati sviluppati i canons lourds de campagne (cannoni pesanti da campagna), ed in particolare lo Schneider 105 mm Mle. 1913, ricavato dal russo Putilov da 107 mm. Considerando che l'Italia era alleata della Germania il cannone fu ordinato segretamente all'Ansaldo (collegata alla Schneider) nel luglio 1914, richiedendo solo modifiche minori, di cui la più rilevante riguardava il puntamento in direzione del pezzo.
Tecnica
Il cannone 105/28 rappresentava la tecnica
più diffusa dell'epoca, utilizzando un affusto con ruote a raggi di
legno di grande diametro cerchiate in ferro ed una bocca da fuoco da
28 calibri scudata (4,5 mm di spessore della scudatura).
La caratteristica originale dell'affusto era data dalla sua capacità
di muovere sulla sala (asse delle ruote) per un settore di 14°
circa. Il puntamento del pezzo Schneider da 105 mm era ottenuto per
scorrimento sulla sala che era rettilinea, in questo modo la
rotazione coinvolgeva tutto l'affusto, quindi le ruote dovevano
muovere sul terreno, e, in caso di fango, questo comportava sforzi
notevoli. Nel 105/28 la sala era curva e a cremagliera, quindi il
puntamento poteva essere effettuato senza movimento delle ruote.
La bocca da fuoco aveva la canna lunga 2987 mm in acciaio ed era
fornita di un otturatore a vite a 4 settori. Il corpo della bocca da
fuoco era rafforzato posteriormente tramite un manicotto, fissato al
corpo. Questo manicotto si estendeva dalla culatta fino a metà
lunghezza della canna, con un rinforzo posteriore, che serviva a
tenere gli orecchioni in posizione baricentrica, evitando quindi la
necessità di ricorrere ad equilibratori. In ordine di marcia la
bocca da fuoco era portata in posizione arretrata sulla culla,
mentre in batteria la bocca da fuoco era in posizione avanzata.
Il puntamento per il brandeggio era dato, come detto, dal movimento
della bocca da fuoco e della relativa culla sulla sala delle ruote,
mentre il puntamento per l'alzo era dato tramite settore dentato. Il
congegno di mira era su un alzo a tamburo, con cannocchiale
panoramico modello Cortese-Falcone.
Il movimento era previsto a traino animale utilizzando tre pariglie
di cavalli ed appoggiando la coda dell'affusto su un avantreno privo
di cassone, con ruote di diametro leggermente minore di quelle del
pezzo.
Completavano le dotazioni del singolo pezzo le cuffie di protezione
e la copertura del cannone, un graduatore per le spolette e cassette
di munizioni. Il pezzo completo di dotazioni aveva un costo di
121000 lire dell'epoca. Secondo alcune fonti furono prodotti nel
periodo dal 1915 al 1919 2050 pezzi in tutto, mentre per altre in
complesso ne furono costruiti 1730 e 1131 furono ottenuti
modificando i Putilov da 107 mm prodotti per la Russia.
Traino meccanico
Il pezzo si dispone su carrello elastico a ruote interne a quelle dell'affusto. Il carrello elastico, con l'adattamento di alcune parti, si trasforma in avantreno per il traino in terreno vario.
Carreggiata del carrello elastico |
mm 1480 |
|
Peso |
del carrello |
kg 320 |
del blocco di aggancìamento |
kg 26 |
|
del timone con occhione |
kg 74 |
|
del pezzo al t1'aino |
kg 2890 |
|
Peso del carro rimorchio mod. 34 con munizioni da 105/28 |
kg 4130 |
|
Passo |
mm 1940 |
Congegni di puntamento
Alzo da 105/28.
Cannocchiale panoramico mod. Oortese-Falcone.
Impiego
Al 10 giugno 1940 (data dell'entrata
dell'Italia nella seconda guerra mondiale) erano in servizio ancora
956 pezzi da 105/28,[13] in maggioranza in servizio con i reggimenti
di artiglieria pesante campale assegnati ai corpi d'armata. Alcuni
gruppi furono inquadrati nell'artiglieria divisionale delle
divisioni di fanteria Ravenna (11º Reggimento artiglieria),
Sforzesca (17º Reggimento artiglieria) e Cosseria (37º Reggimento
artiglieria) operanti in Russia, delle divisioni corazzate Ariete
(132º reggimento artiglieria), Centauro (131º reggimento
artiglieria) e Littorio (133º reggimento artiglieria) e della
divisione celere 2ª Divisione Celere "Emanuele Filiberto Testa di
Ferro" (134º Reggimento Artiglieria).
In Africa Settentrionale il 105 era organizzato su gruppi formati da
comando, 3 batterie su 4 pezzi ciascuna e reparto di supporto
logistico (munizioni e viveri), la componente di supporto per il
movimento era piuttosto sostanziosa (sulla carta), dato che ogni
gruppo comprendeva 4 autocarri leggeri, 11 autocarri pesanti e 15
trattori. Sul fronte russo la composizione era leggermente diversa,
comprendendo 18 trattori, di cui però 6 erano destinati al traino
dei carri rimorchio per il trasporto delle munizioni.
In Africa Orientale Italiana erano dislocati 91 pezzi, tutti persi
con la caduta delle colonie. Nella campagna di Grecia furono
impiegati 84 pezzi, mentre sul fronte orientale operarono 5 gruppi,
con l'organico indicato sopra.
In Cirenaica erano presenti 8 gruppi e 4 batterie autonome, quindi
un totale di poco più di cento pezzi. Tutti questi pezzi andarono
persi nel corso della controffesiva britannica del dicembre 1940 -
gennaio 1941. Nei mesi successivi non è noto il numero, certamente
non elevato, di pezzi che furono trasportati con successo
dall'Italia, quindi per tutta la durata della campagna gli
artiglieri italiani si trovarono in difficoltà per contrastare il
tiro dei 25 pounder britannici, che ad El Alamein erano nel più che
rispettabile numero di 408. In Tunisia il numero di 105/28 presenti
era ridotto a 33, nessuno dei quali risulta sia stato riportato in
Italia.
Nell'aprile 1942 erano ancora disponibili 839 pezzi, di cui 108
adattati al traino meccanico, mentre nel settembre dello stesso anno
ne erano disponibili 588 più 95 adatti al traino meccanico.
Negli ultimi mesi di guerra fu messo a punto un munizionamento per
il 105/28 perforante e a carica cava, che permetteva di impegnare
tutti i carri allora esistenti,[19] la granata perforante (mod 43)
perforava 80 mm di corazza a 60° ad una distanza di 100 m, la
granata a carica cava (mod 43 EP) perforava circa 100 mm di corazza
a 60°,[12] quindi alcune batterie furono addestrate all'impiego
controcarri, anche se il peso del pezzo e l'affusto a coda unica
(che non permetteva un brandeggio elevato) non ne permetteva un
impiego ottimale in tale funzione. Nel giugno 1943 restavano
operativi ancora 27 gruppi (circa 300 pezzi).
Munizionamento
Il munizionamento del 100/22 era lo stesso del 100/17 Mod. 14 e Mod. 16 ed era il seguente:
granata monoblocco da 105 (15,5 kg, V0 565 m/s, gittata 11425 m) a consumazione
granata di ghisa acciaiosa da 105 (15,4 kg, V0 445 m/s, gitatta 10980 m) a consumazione
granata da 105 mod 32 (16,3 kg, V0 576 m/s, gittata 12780 m)
granata da 105 mod 32G (16,15 kg, V0 576, gittata 12780 m)
granata a doppio effetto da 105 mod 32 (15,125 kg, V0 570 m/s, gittata 13640 m) a consumazione
granata a doppio effetto da 105 mod 36 (16,2 kg, V0 570 m/s, gittata 13640 m)
granata a doppio effetto da 105 mod 36 G (15,9 kg, V0 579 m/s)
granata perforante da 105 (15,65 kg, V0 579, gittata 2500 m)
granata perforante 105/28-32 (16,65 kg) in fase sperimentale
granata semiperforante da 105 (16,65 kg) in fase sperimentale
granata da 105 controcarri mod 43 EP (14 kg, V0 602 m/s, gittata 12360 m) a carica cava
granata da 105 controcarri mod 43 (14 kg, V0 510 m/s, gittata 9400 m)
granata da 105 fumogena-incendiaria
granata da 105 fumogena
granata da 105 inerte (per esercitazione).
Dati numerici principali
Cannone |
Lunghezza totale |
mm. 2987 |
Rigatura |
(a passo costante sinistrorsa) righe 40 |
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Peso del cannone |
(con otturatore) kg. 850 |
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Affusto |
Altezza del ginocchiello |
mm. 1220 |
Settore orizzontale di tiro |
13° 5' |
|
Settore verticale di tiro |
-5° +37° |
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Lungh. Totale del pezzo in batteria |
mm. 6450 |
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Lunghezza di rinculo normale |
mm. 1200 |
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Carreggiata |
mm. 1650 |
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Diametro delle ruote |
mm. 1330 |
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Peso del pezzo in batteria (con scudi) |
Kg. 2470 |
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Velocità iniziale proietto |
m. 565 |
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Gittata (massima) |
m. 11200 |
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Someggio e traino |
Meccanico: si esegue disponendo il pezzo su carrello elastico a ruote interne a quelle dell’affusto ed avente carreggiata di mm. 1480. Peso della vettura-pezzo: kg. 2795. Il carrello elastico, con l’adattamento di alcune parti, si trasforma in avantreno per il traino in terreno vario. |
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Composizione della batteria |
La batteria è composta da 4 cannoni, 4 trattori, 2 mitragliatrici e 7 autocarri. Lo scaglione pezzi porta 76 colpi per pezzo (26 colpi sul trattore; 50 colpi sull’autocarro) |
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Velocità oraria stradale |
da 12 a 20 km. |
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Profondità della colonna della batteria |
m. 260 |
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Tempo della messa in batteria |
Pochi minuti |
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Cariche di lancio |
n. 3 |
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Munizionamento (dati al 1938) |
Granata da 105 |
Di acciaio – peso kg. 15,550 o 15,600 – carica di schneiderite o di polvere nera e colofonia per il caricamento fumogeno |
Granata monoblocco da 105 |
Di acciaio – peso kg. 15,600 – carica di schneiderite |
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Granata di ghisa accidiosa da 105 |
Di ghisa acciaiosa – peso kg. 16,300 – carica di polvere M.S.T. |
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Granata da 105 Mod. 32 |
Di acciaio - peso kg. 16,338 o 16,382 - carica di tritolo |
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Granata a d.e. da 105 Mod. 32 |
Di acciaio - peso kg. 16,198 o 16,242 - carica di tritolo |
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Celerità di tiro |
Normale |
2 colpi ogni 3 minuti |
Massima |
6 colpi al minuto |
Fonte
F. Grandi, "Dati sommari sulle artiglierie in servizio e sul tiro", Ed. fuori commercio, 1934.
F. Grandi, "Le armi e le artiglierie in servizio", Ed. fuori commercio, 1938.
Wikipedia
Scuola di Applicazione di Artiglieria e Genio,
Dati tecnici sulle artiglieria, Obice da 105/28, 1935