Le armi
Cannone da 120/25
Materiale di artiglieria in installazioni fisse e da costa
Denominazione |
120 mm L Mle. 1878 |
Tipo |
Cannone da fortezza |
Nazione di origine |
Francia |
Nazione utilizzatrice |
Italia |
Produttore |
Atelier de précision del Dépôt central |
Anno di produzione |
1869 |
Quantità prodotta |
2500 (219 in uso nel R.E. di cui 133 funzionanti) |
Bocca da fuoco |
Di acciaio. |
Congegno di chiusura |
A vitone cilindrico. |
Affusto |
A ruote, rigido. |
Origine e sviluppo
Il pezzo faceva parte di una famiglia di pezzi di artiglieria realizzati dal geniale colonnello Charles Ragon de Bange quando era direttore dell'Atelier de précision del Dépôt central di Parigi (dal 1869 al 1882), tutti accomunati dal sistema di chiusura che prese il suo nome. Adottato nel 1878 e prodotto in 2500 esemplari, questo cannone era definito come un pezzo "de siege et de place", ovvero da assedio e da fortezza, con affusto a ruote e piattaforma di tiro (il cosiddetto paiolo). Fu realizzato inoltre in installazione fissa o in torrette corazzate, destinati al tiro di controbatteria, che armarono le fortificazioni del Sistema Séré de Rivières e quelle della Linea Maginot. All'entrata in guerra della Francia nel 1939, i 120 L de Bange equipaggiavano ancora le opere della linea Maginot e parte di queste armi vennero prese in carico dalla Wehrmacht. In Italia nel 1940 erano ancora operativi 74 dei 160 cannoni della fornitura originaria, in dotazione ad esercito e Guardia alla Frontiera; dopo l'occupazione della Francia meridionale a questi se ne aggiunsero 59 di preda bellica.
Tecnica
Il 120 mm L Mle. 1878 è un cannone ad
affusto a ruote di tipo rigido. La canna è in acciaio, con rigatura
progressiva sinistrorsa a 36 rilievi; essa pesa 1200 kg ed è lunga
3250 mm. L'otturatore, a vitone cilindrico, è caratteristico del
sistema "de Bange". L'innesco è a cannello a frizione. La bocca da
fuoco è incavalcata su un affusto rigido da assedio tipico
ottocentesco, in acciaio con ruote a razze di legno e coda unica con
pedana per i serventi. La caratteristica del ginocchiello
particolarmente alto, dovuto al fatto che la canna doveva sporgere
al di sopra del parapetto che difendeva i serventi nella piazzola di
tiro, permetteva un ampio settore verticale che si rivelò molto
utile durante la prima guerra mondiale. L'elevazione è ottenuta
tramite un settore dentato sotto alla culatta, azionato da un
volantino sull'affusto. Il pezzo, essendo progettato inizialmente
come arma da assedio e da piazza, doveva essere messo in batteria su
di una piattaforma di tiro, formata da tre strati di travi e tavole,
alla quale l'affusto era reso solidale da un freno di sparo
idraulico collegato ad un perno centrato sulla piattaforma. Al
momento dello sparo tutto il pezzo rinculava limitato dal freno e
risalendo sui cunei posti dietro alle ruote; esaurita la corsa
retrograda, i cunei facevano sì che il pezzo tornasse in batteria
per gravità.
L'allestimento della piattaforma allungava enormemente i tempi di
messa in batteria (5-6 ore), rendendo il pezzo inadatto all'utilizzo
campale. Allo scoppio della Grande Guerra vennero introdotti quindi
degli accessori che ridussero il tempo di messa in batteria ad
un'ora, oltre a pesare in tutto circa una tonnellata contro le oltre
cinque della piattaforma. Sui battistrada delle ruote vennero
installate le "rotaie a cingolo" brevettate dal maggiore italiano
Crispino Bonagente. I cingoli "Bonagente" erano formati da 12
piastre rettangolari unite da 12 elementi su ogni ruota, che
allargavano il piano d'appoggio delle ruote permettendo il transito
su terreni soffici e cedevoli e soprattutto rendendo superfluo
l'impiego delle piattaforme. Inoltre, la ruota girava con una
velocità angolare maggiore all'interno del cingolo e l'attrito tra
il battistrada ed il cingolo stesso dissipava parte dell'energia del
rinculo, rendendo superfluo il freno idraulico. Altri accessori
erano i cunei ed il pancone. I cunei erano due piani inclinati, più
grandi di quelli usati con la piattaforma, che venivano posizionati
circa un metro e mezzo dietro alle ruote. Al momento dello sparo il
cannone rinculava sui due cunei, che grazie al suo peso ne frenavano
la corsa, esaurita la quale il cannone per gravità tornava nella
posizione di partenza. Il pancone era una sorta di slitta in legno e
metallo posizionata sotto alla coda dell'affusto; esso accompagnava
la coda nel rinculo evitando, di concerto con i cunei, il
disallineamento del pezzo; contemporaneamente, per attrito, ne
frenava la corsa retrograda. Infine, erano disponibili dei blocchi
di legno che potevano essere utilizzati per aumentare la pendenza
dei cunei o potevano essere posizionati davanti alle ruote in caso
di messa in batteria in lieve pendenza.
Traino
Il traino era inizialmente animale, con un tiro di sei cavalli per
il pezzo ed un altro per il cassone porta-munizioni; in caso di
traino meccanico invece un singolo trattore d'artiglieria trainava
pezzo e cassone. Il traino si effettuava agganciando il pezzo ad un
avantreno e spostando con un argano la canna dalle orecchioniere a
due supporti posti a metà della coda dell'affusto, spostando così
indietro il baricentro, tra la sala dell'affusto e quella
dell'avantreno. La vettura completa in configurazione di marcia,
formata da affusto e avantreno senza cingoli, pancone e cunei,
raggiungeva il peso di 4050 kg.
Munizionamento
Il munizionamento del 120/25 era il seguente:
granata a b.p. (bocchino posteriore) da 120/25-40: corpo bomba in acciaio, carica in tritolo, pertite o miscela binitrofenolo-tritolo (MBT), peso: 23,6 o 24,2 kg
granata di ghisa acciaiosa da 120/25-40-50: corpo bomba in ghisa acciaiosa, carica in nougat, peso: 24,9 kg
granata da 120/25 lunga: corpo bomba in acciaio, carica in tolite, peso: 20,3 kg
granata da 120/25 corta: corpo bomba in acciaio, carica in tolite, peso: 18,7 kg
granata di ghisa acciaiosa da 120/25: corpo bomba in ghisa acciaiosa, carica in melinite, peso: 19,2 kg
shrapnel da 120/21: corpo bomba in acciaio, carica con pallette di piombo-antimonio, peso: 24 kg
Dati numerici principali
Cannone |
Lunghezza totale |
mm. - |
Rigatura |
destrorsa progressiva righe: 36 |
|
Peso del cannone |
(con otturatore) kg. 1200 |
|
Meccanismo di sparo |
|
|
Affusto |
Altezza del ginocchiello |
mm. 1700 |
Settore orizzontale di tiro |
- |
|
Settore verticale di tiro |
da -17° a +30° |
|
Lungh. totale del pezzo in batteria |
mm. - |
|
Lunghezza di rinculo normale |
mm. - |
|
Carreggiata |
mm. 1650 |
|
Diametro delle ruote |
mm. 1350 |
|
Peso complessivo in batteria |
Kg. 3573 |
|
Velocità iniziale proietto |
525 m/s |
|
Gittata (massima) |
m. 11100 |
|
Traino |
||
Si esegue con avantreno d'assedio. Peso della vettura pezzo (senza rotaie, con pancone e cunei freno) kg. 4050. |
||
Composizione della batteria |
- |
|
Velocità oraria stradale |
- |
|
Profondità della colonna della batteria |
m. - |
|
Tempo della messa in batteria |
- |
|
Cariche di lancio |
- |
|
Sistema di puntamento |
Apparecchio di puntamento |
- |
Munizionamento |
Granata a b.p. da 120/25-40 |
di acciaio, peso kg. 23,600 o 24,200 - carica di tritolo o pertite o M.B.T. |
Granata di ghisa acciaiosa da 120/25-40-50 |
di ghisa acciaiosa, peso kg. 24,900 - carica di Nougat |
|
Granata da 120/25 lunga |
di acciaio, peso kg. 20,300 - carica di tolite |
|
Granata da 120/25 corta |
di acciaio, peso kg. 18,700 - carica di tolite |
|
Granata di ghisa acciaiosa da 120/25 |
di ghisa acciaiosa, peso kg. 19,200 - carica di melinite |
|
Shrapnel da 120/21 |
di acciaio, peso kg. 24,000 - carica con pallette di piombo ed antimonio |
|
Celerità di tiro |
Normale |
- |
Massima |
- |
Fonte
F. Grandi, "Dati sommari sulle artiglierie in servizio e sul tiro", Ed. fuori commercio, 1934.
F. Grandi, "Le armi e le artiglierie in servizio", Ed. fuori commercio, 1938.
Wikipedia