Le armi
Mortaio da 305/8 Mod. 911
Materiale di artiglieria di armata di grande potenza,
a tiro curvo, a traino meccanico
Denominazione |
Mortaio da 305/8 Mod. 911/916 |
Tipo |
Mortaio d'assedio |
Nazione di origine |
Austria-Ungheria |
Nazione utilizzatrice |
Austria-Ungheria, Italia, Impero tedesco |
Produttore |
Škoda Werke |
Anno di produzione |
1911 |
Quantità prodotta |
77 |
Bocca da fuoco |
Di acciaio, composta (tubo anima, ed un ordine di cerchiatura a manicotti) |
Congegno di chiusura |
A cuneo, con manovra a vite estrattrice. Chiusura ermetica a bossolo metallico. |
Affusto |
Ad aloni; culla a manicotto; sottaffusto girevole su piattaforma a perno centrale. Alla parte superiore della culla sono applicati due freni idraulici (a scanalature nel cilindro). Rinculo corto costante. Ricuperatore idropneumatico. |
Origine e sviluppo
Lo Škoda 30,5 cm Mörser Vz. 1911 o 30,5 cm Belagerungsmörser fu
un potente mortaio d'assedio prodotto dalla Škoda Werke di Pilsen e
utilizzato soprattutto dall'esercito austro-ungarico durante la
prima guerra mondiale. Questo mortaio sopravvisse al primo conflitto
mondiale e fu utilizzato anche durante il secondo da vari eserciti,
quali il Regio Esercito, la Wehrmacht e in generale dalle Potenze
dell'Asse. Secondo la nomenclatura italiana, il pezzo venne
denominato 305/8, indicando con 8 la lunghezza della canna espressa
in calibri.
Lo sviluppo di quest'arma iniziò nel 1906 per volontà
dell'alto comando dell'esercito austro-ungarico alla ricerca di
un'arma capace di perforare i grossi spessori in calcestruzzo delle
fortezze belghe e italiane. L'appalto per la progettazione e la
costruzione fu affidato alla Škoda-Werke di Plzeň. Il lavoro per lo
sviluppo continuò fino al 1909, il primo prototipo fu terminato nel
1910 con le prime prove di fuoco svolte segretamente in Ungheria.
Per alcuni problemi tecnici, il pezzo fu riaggiornato e
modificato nel 1911: test svolti a Felixdorf, nelle montagne del
Tirolo, accertarono che i proietti da 384 kg dell'obice riuscirono a
penetrare oltre 2 metri di cemento armato grazie al guscio speciale
di cui erano dotati. Successivamente Moritz von Auffenberg, il
ministro della guerra, fece un primo ordine di 24 delle nuove armi.
Tecnica
La canna era in acciaio massiccio ed era fissata alla culla con due aste regolabili idraulicamente e freni di rinculo azionati meccanicamente, mentre il mortaio stesso era montato su una piattaforma stabile. I sistemi semiautomatici idraulici abbassavano l'arma dopo lo sparo in posizione orizzontale, rendendola facile da ricaricare. Era incluso un sistema di sicurezza che impediva l'apertura accidentale della culatta quando l'arma era carica. Tutte le regolazioni meccaniche per l'angolazione e l'elevazione erano realizzate con le tolleranze più elevate e potevano essere regolate dalla squadra durante le procedure di manutenzione e assemblaggio.
L'arma era dotata di regolazioni molto precise per l'angolazione e l'elevazione, abbinate a un mirino ottico.
Trasporto
Per il trasporto del mortaio fu necessaria la divisione dello
stesso in due parti, affusto e canna, trasportabili da un trattore
stradale Austro-Daimler Artilleriezugwagen M.12, con 100 cavalli di
potenza
e del peso di 15 tonnellate, prodotto da Skoda-Daimler, che oltre a trainare l'obice, trasportava anche dai 15 ai 18
serventi.
Il trattore non era in grado di raggiungere alte velocità, ma poteva
trasportare le parti in posizioni di alta montagna su strada o
fuoristrada. Il tutto poteva essere montato e preparato al fuoco in
circa 50 minuti.
Munizionamento
Il mortaio poteva sparare due tipi di proietto, uno con
armatura pesante dal peso di 384 kg,
dotato di un detonatore a ritardo temporizzato che permetteva al
proiettile di penetrare opere di difesa murarie per
poi esplodere nella parte interna e un secondo proietto da 287 kg,
dotato di un normale detonatore a contatto con il terreno e utilizzato
contro postazioni di fanteria, trincee e bunker leggermente
fortificati. Quest'ultimo
proietto era capace di provocare un cratere di 8 metri di larghezza per 8 di
profondità, e l'uccisione di fanteria nemica nel raggio di circa 400
metri.
Impiego
Ben otto mortai furono dati in prestito all'esercito tedesco
dove furono inizialmente utilizzati sul fronte occidentale nel primo
periodo di guerra. Questi furono utilizzati spesso in concomitanza
con i gigantenschi 42 cm Type M-Gerät 14 o Grande Berta per
distruggere le fortezze belghe intorno a Liegi, Namur e Anversa
(Forti Koningshooikt, Kessel e Broechem). L'arma fu però largamente
utilizzata anche sul fronte orientale, italiano (lungo la linea del
fiume Piave) e serbo fino alla fine del conflitto. Nel 1915 10
mortai furono utilizzati durante l'invasione austro-ungarico-tedesca
della Serbia, guidata dal generale tedesco August von Mackensen.
Nel periodo tra le guerre mondiali, un gran numero di mortai
erano in servizio in Jugoslavia (4 M.11 e 6 M.11/16), Romania, Regno
d'Italia (23 M.11, 16 e M.11/16), Cecoslovacchia (17 M.11/16) e
Ungheria (3 M.11 e 2 M.11/16). Nel 1939 la Germania sequestrò 17
pezzi tutti provenienti dalla Cecoslovacchia, inoltre venne riparato
il mortaio del Museo dell'Arsenale di Vienna e ridenominati 30,5 cm
Mörser (t). Nel 1941 le armate tedesche presero altri 5 mortai,
ottenuti dopo la sconfitta della Jugoslavia e le mise in servizio
come 30,5 cm Mörser 638 (j). Questi obici presero servizio contro la
Polonia, la Francia e l'Unione Sovietica nella seconda guerra
mondiale dove servirono con gli schwere Artillerie-Abteilungen
(battaglioni di artiglieria pesante) 624, 641 e 815, e in due
batterie di artiglieria pesante statica (schwere Artillerie-Batterie
(bodenstandig) 230 e 779). Almeno un M.11 fu sequestrato alla
Jugoslavia prestò servizio nella difesa costiera dell'Adriatico come
30,5 cm Mörser 639 (j).
Dati numerici principali
Mortaio |
Lunghezza totale |
mm. 3050 |
Rigatura |
destrorsa costante righe: 68 |
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Peso del mortaio |
(con otturatore) kg. 5920 |
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Meccanismo di sparo |
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Affusto |
Altezza del ginocchiello |
mm. 1695 |
Settore orizzontale di tiro |
120° |
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Settore verticale di tiro |
da +40° a +75° |
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Lungh. totale del pezzo in batteria |
mm. - |
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Lunghezza di rinculo normale |
mm. 518 |
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Carreggiata (con cingoli) |
mm. 1500 |
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Diametro delle ruote |
mm. - |
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Peso complessivo in batteria |
Kg. 20740 |
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Velocità iniziale proietto |
407 m/s |
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Gittata (massima) |
m. 11000 |
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Traino |
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Si compone e si trasporta su tre vetture con avantreno:
Il munizionamento è da stabilirsi |
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Composizione della batteria |
La batteria è composta di:
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Velocità oraria stradale |
Da 6 a 8 Km. |
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Profondità della colonna della batteria |
m. 480 |
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Tempo della messa in batteria |
da 5 a 6 ore |
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Cariche di lancio |
8 |
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Sistema di puntamento |
Apparecchio di puntamento |
- |
Munizionamento (dati al 1938) |
Granata a b.p. lunga per mortai da 305 |
di acciaio, peso kg. 383 - carica di tritolo o di toluolammonal |
Granata a b.p. corta per mortai da 305 |
di acciaio, peso kg. 288,500 - carica di toluolammonal |
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Granata-shrapnel per mortai da 305 |
di acciaio, peso kg. 300 - carica di tritolo, con pallette di acciaio |
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Celerità di tiro |
Normale |
1 colpo ogni 12 minuti |
Massima |
1 colpi ogni 5 minuti |
Varianti
Nel 1916 il mortaio 305/8 Mod. 11 fu aggiornato nella nuova versione M.11/16 dove la differenza principale fu soprattutto nella piattaforma di tiro ora in grado di ruotare di 360 gradi e nell'aumento della gittata a 12.300 metri dato dall' aumento della lunghezza della canna. Fu realizzato anche la variante da 305/10
Mortaio da 305/8 mod. 911-916
Bocca da fuoco simile alla precedente. Ne differisce nel congegno di chiusura (che è simile a quello del mortaio da 305/10), ed in piccole differenze nel peso dei traini i quali sono i seguenti:
Vettura mortaio |
peso kg. 10500 |
Vettura affusto |
peso kg. 11630 |
Vettura piattaforma |
peso kg. 9770 |
Mortaio da 305/10
Questa bocca da fuoco differisce essenzialmente dal mortaio da 305/8 Mod. 911-916 per le seguenti particolarità:
Bocca da fuoco |
Allungata di 2 calibri. Lunghezza totale: mm. 3360 |
Peso della bocca da fuoco |
Peso della bocca da fuoco: kg. 7272 (con otturatore). Il blocco dei cilindri-freno ed il ricuperatore idropneumatico sono applicati allaparte inferiore della culla. L'affusto è applicato ad una piattaforma con settore orizzontale di 360°. Il cassone (di lamiera) si affonda nel suolo. Sul fondo del cassone è sistemata la piattaforma circolare, girevole per l'intera circonferenza, sulla quale viene fissato l'affusto. |
Altezza del ginocchiello |
mm. 165 |
Peso dell'installazione in batteria |
peso kg. 22800 |
Traino |
Si esegue su tre carri rimorchio (come per il mortaio da 305/8 Mod. 911-916), i quali sono però di tipo unico e quindi intercambiabili. I pesi sono i seguenti:
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Munizionamento |
E' identico a quello del mortaio da 305/8 Mod. 911-916 |
Velocità iniziale massima |
m/s 450 |
Gittata massima |
m. 12300 |
Fonte
F. Grandi, "Dati sommari sulle artiglierie in servizio e sul tiro", Ed. fuori commercio, 1934.
F. Grandi, "Le armi e le artiglierie in servizio", Ed. fuori commercio, 1938.
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