Le armi

 

Cannone da 76/45 Regia Marina

Materiale di artiglieria contraerei, da posizione

 

 

 

 

 

 

 

 

Denominazione

 Cannone da 76/40 R. M.

Tipo

 Cannone

Nazione di origine

 Francia

Nazione utilizzatrice

 Italia

Produttore

Ansaldo su licenza Armstrong

 

 

Bocca da fuoco

Di acciaio, a tubo anima, con uno strato di cerchiatura, per circa metà lunghezza, costituito da un unico manicotto. E' una bocca da fuoco antisilurante della R. Marina adattata al tiro contraerei, modificata nell'affusto e nei congegni di punteria.

Congegno di chiusura

Apertura e chiusura della culatta automatico. congegno di sparo a percussione. armamento durante l'apertura dell'otturatore o a mano.

Affusto

A piedistallo1, a perno centrale. Questo è fissato su uno zoccolo di acciaio inchiavardato ad una piattaforma. Freno idraulico a controasta sagomata, con valvola per il freno di ritorno in batteria. Ricuperatore a molla.

 

Origini e sviluppo

 

Il cannone da 76/45 deriva direttamente dal cannone Schneider 76 mm Mle 1911 francese, un pezzo antisilurante su affusto scudato. Fu adattata all'uso antiaereo grazie ad un affusto a piedistallo della Ansaldo, che permetteva un ampio settore di tiro verticale. Questi cannoni costituirono l'armamento antiaereo principale delle navi da battaglia classe Duilio. Durante la Grande Guerra, per far fronte alle richiesta di armi antiaeree, la Ansaldo produsse in totale 312 cannoni e 287 affusti da 76/45, che andarono ad equipaggiare, in postazione fissa, le batterie antiaeree del Regio Esercito ed i treni armati della Regia Marina[senza fonte]. Negli anni trenta, ormai superati come pezzi navali, tutti i pezzi furono destinati alla difesa aerea territoriale, sia con l'esercito che con la Milizia per la difesa antiaerea territoriale della MVSN. A causa della carenza dei moderni 75/46 C.A. Mod. 1934 e 90/53 Mod. 1939, il 76/45 rimase in servizio nelle batterie fisse, insieme ai pezzi da 75/27 C.K., 75/27 A.V. e 76/40 Mod. 1916 R.M., per tutta la seconda guerra mondiale. Nel 1940 infatti risultavano ancora in dotazione 242 pezzi.

 

Tecnica

 

La canna è in acciaio, con un ordine di cerchiatura, formato da un unico manicotto che dalla culatta arriva fino a circa metà canna. L'otturatore è semiautomatico, con congegno di sparo a percussione. La bocca da fuoco così costituita pesa 704 kg ed è incavalcata su affusto a piedistallo su uno zoccolo d'acciaio inchiavardato al ponte o alla piazzola di tiro, munito di freno di sparo idraulico e ricuperatore a molla. Ogni batteria da 76/45 era armata di quattro pezzi e di due mitragliatrici, coadiuvata eventualmente da una sezione di fotoelettriche.

 

Munizionamento

 

La granata da 76/45 c.a., con corpo bomba in acciaio, pesa 5,96 o 6,05 kg a seconda del tipo, ed è caricata con tritolo.

 

Dati numerici principali

 

 

Cannone

Lunghezza totale

mm. 3573

Rigatura

destrorsa progressiva righe: 24

Peso del cannone (con otturatore)

(con otturatore) kg. 704

Meccanismo di sparo

Congegno di sparo a per-cussione. Armamento durante l'apertura dell'otturatore o a mano.

Affusto

Ginocchiello

mm. 1650

Settore orizzontale di tiro

360°

Settore verticale di tiro

da -5°  a  +80°

Lungh. totale del pezzo in batteria

mm. -

Lunghezza di rinculo normale

mm. 220

Carreggiata

mm. -

Diametro delle ruote

mm. -

Peso complessivo in batteria

Kg. 2204

Velocità iniziale proietto

760 m/s

Gittata (massima)

m. 6000

Traino

-

Composizione della batteria

  • 4 cannoni

  • 2 mitragliatrici

Eventualmente una Sezione di due o tre stazioni di foto-elettriche da posizione o autostazioni

Velocità oraria stradale

-

Profondità della colonna della batteria

m. -

Tempo della messa in batteria

-

Cariche di lancio

-

Sistema di puntamento

Apparecchio di puntamento

-

Munizionamento

Granata da 76/45 c.a.

di acciaio, peso kg. 6,050 o 5,960 - carica di tritolo

Celerità di tiro

1 colpo ogni 2 secondi se il tiro è a colpi scalati; ogni 3 secondi se è a serie. Il tiro procede a raffiche di un numero vario di colpi, intervallo da pause

1) Nota del 1934, quando era in esperimento una piattaforma metallica mobile per cannoni da 76/40 e 76/45 a traino meccanico

 

 

 

Fonte

F. Grandi, "Dati sommari sulle artiglierie in servizio e sul tiro", Ed. fuori commercio, 1934.

F. Grandi, "Le armi e le artiglierie in servizio", Ed. fuori commercio, 1938.

Wikipedia