L'aviazione dislocata nelle nostre colonie dell'Africa Orientale - Eritrea e
Somalia - prima dell'inizio dell'azione militare contro l'Impero Etiopico,
era costituita da due squadriglie da ricognizione, una per ogni colonia, con
sede rispettivamente ad Asmara ed a Mogadiscio. Due idrovolanti nel porto di
Massaua completavano il nucleo delle nostre forze aeree coloniali. A tale
esiguo numero di unità, corrispondeva adeguata attrezzatura aeroportuale.
Una ben povera organizzazione. Vecchie macchine a cui venivano affidati
modesti incarichi, e mezzi appena sufficienti a garantire la vita e
l'attività di pochi uomini componenti il personale delle squadriglie.
Alcuni campi di fortuna, costituiti esclusivamente da circoscritte zone di
terreno pianeggiante adatte alle manovre di partenza e di atterraggio degli
aerei. dotati dei soli segnali per l'individuazione e la delimitazione della
zona e per indicare gli ostacoli, servivano come punti di appoggio sulle
rotte principali percorse dagli aerei durante le esercitazioni di volo.
Oggi, parecchie centinaia di aerei, dei tipi più moderni da combattimento,
da ricognizione e da bombardamento, muniti di motori nuovissimi e di ogni
più moderno ritrovato della tecnica aeronautica, solcano i cieli dell'Africa
Orientale e trovano nelle basi di approdo tutto il necessario per
l'efficienza di volo e per quella bellica.
Approntare in così breve tempo un numero rilevante di aeroporti, capaci di
far fronte ai complessi bisogni di un'armata aerea, costituisce opera
miracolosa, facilmente comprensibile solo da chi conosce a fondo
l'organizzazione dei servizi aeronautici.
Che cosa richiede una moderna base aerea?
Innanzi tutto, alloggi per il personale. L'aviatore, per poter esplicare le
sue delicatissime mansioni, ha assoluto bisogno di mantenere costantemente
integra la salute fisica e psichica. Come d'incanto sono sorte delle vere
palazzine, anche se costruite in legno, corredate di ogni conforto, per
alloggiare il personale navigante, altre per il personale specializzato,
altre per gli uomini di manovra.
Apparecchi e motori, per la particolare loro struttura, rappresentano il
materiale bellico più delicato e più facilmente deteriorabile. Necessità
quindi di ricoveri adatti alla conservazione dei prezioso materiale. Ed ecco
in breve volgere di tempo, i nudi campi popolarsi di aviorimesse, studiate
in patria secondo le esigenze coloniali: aereate, pavimentate, montabili in
brevissimo tempo. Migliaia e migliaia di tonnellate di ferro, costituenti le
armature delle numerosissime aviorimesse, sono state trasportate dalla madre
patria e messe in opera a centinaia di chilometri dai porti di sbarco.
Presso le basi aeree, sono sorti grandi depositi di carburanti e
lubrificanti. Serbatoi sotterranei, con attrezzature modernissime,
permettono l'accantonamento di agenti quantitativi di essenze e di olio,
necessari a dar vita alle macchine. Infine, l'organizzazione dei servizi di
comunicazione: stazioni radio, linee telefoniche e telegrafiche, stazioni
radiogoniometriche e radiofari.
Ciò non basta: per l'impiego di guerra gli aerei hanno
bisogno dell'attrezzatura bellica delle basi. Sono stati quindi costruiti
grandi depositi di munizioni e di armi, e, presso i magazzini
dell'armamento, le officine per la messa in opera degli inneschi e spolette
per bombe, la manutenzione delle mitragliatrici. dei traguardi di
puntamento, ecc.
Le bombe esistenti - che sono milioni - vengono una alla volta approntate,
prima di essere installate a bordo degli aerei bombardieri.
Quello che l'apparecchio ha visto nelle sue ricognizioni, viene impresso
sulle pellicole fotografiche. L'occhio e la memoria dell'uomo possono
tradire, l'obbiettivo della macchina fotografica non tradisce mai.
Gli aeroporti sono stati perciò dotati di gabinetti fotografici per lo
sviluppo e la stampa delle pellicole.
Uno studio particolare ha richiesto la realizzazione di gabinetti
fotografici idonei a garantire la conservazione del materiale sensibile,
dato il clima torrido e umido.
Questo non è tutto: per la vita del personale è stato necessario provvedere
i campi, i quali normalmente sorgono lontani dai centri di acqua potabile,
mediante impianti idrici completati da distillatori e potabilizzatori, ed
ancora cucine, lavanderie, impianti per la panificazione, ecc.
Per la sicurezza dei voli, sono sorte antenne di segnalazione con fari ed
impianti per i voli notturni.
Una completa rete radiogoniometrica permette la navigazione aerea attraverso
tutto il territorio abissino ed oltre. Questo importantissimo servizio si è
reso indispensabile per la particolare natura del terreno, le condizioni
atmosferiche variabili e spesso avverse e la inesatta cartografia esistente
del territorio da sorvolare. Difficili e piene di incognite le rotte aeree
per le difficoltà di orientamento al terreno per la navigazione osservata e
stimata. Oggi, mercè il servizio radiogoniometrico, gli aerei si internano
sul territorio nemico per centinaia di chilometri, percorrendo rotte
perfette ed al sicuro da ogni insidia.
Infine gli aeroporti dispongono di officine perfettamente attrezzate per la
manutenzione e riparazione del materiale di volo e per far fronte a tutti i
bisogni creati dalla intensa attività che le macchine sono chiamate a
svolgere.
Per le grandi riparazioni e revisioni dei motori e degli apparecchi, presso
Asmara per l'aviazione dell'Eritrea, e presso Mogadiscio per quella della
Somalia, sono state impiantate due grandi officine capaci di sostituire
l'organizzazione industriale aeronautica esistente in patria.
Circa 82 mila tonnellate di materiali vari sono state sbarcate in meno di 6
mesi nei porti dell'Africa Orientale per l'attrezzatura dei scii aeroporti
di Mogadiscio, Assab, Zula, Massaua e Gura. Il vasto teatro delle operazioni
richiede grandissime autonomie degli aerei per agire nel cuore del
territorio nemico, per mante-nere le unità terrestri operanti informate di
ogni attività delle armate avversarie. radunate nelle zone più lontane e
meglio adatte ad occultarle all'osservazione. Il succedersi delle azioni e
le enormi distanze che vengono percorse a coronamento di ogni battaglia.
hanno imposto alle unità aeree un carattere di mobilità mai verificatosi in
nessun conflitto in cui abbia partecipato l'arma aeronautica.
Gli aeroporti creati all'inizio delle ostilità sono divenuti campi base, sui
quali
ben piccola parte degli aerei operanti trovano ricovero. La massa segue le
truppe e trova sede a centinaia di chilometri dalle basi, per poter svolgere
azioni sempre più lontane e sfruttare al massimo le possibilità di carico di
esplosivo.
Sul territorio conquistato. sono sorti a diecine i campi di atterraggio e di
manovra. Terreni più o meno pianeggianti, in pochi giorni sono stati
trasformati in veri e propri aeroporti. Non vi sono gli edifici per il
ricovero degli aerei e degli uomini, ma l'attrezzatura necessaria alla
attività bellica dei reparti di volo vi è già installata.
I servizi, in previsione di tali necessità. furono studiati e resi tutti
autotrainati. Poche ore dopo l'occupazione, sul campo designato a base
aerea, affluiscono gli autotreni attrezzati per ogni bisogno: autofficina,
gabinetti fotografici autoportati, miscelatori, autopompe per rifornimenti,
treni completi di carburanti, lubrificanti e munizionamento. Il tutto,
opportunamente dislocato sul campo, trasforma l'aspetto del terreno e
sostanzialmente crea il potenziale necessario alle unità aeree operanti.
Per la realizzazione di sì ,grande impresa, le cui difficoltà, tutte nuove,
non sfuggono neppure ai profani di problemi aeronautici, hanno prevalgo i
coefficienti indispensabili: competenza tecnica. genialità e entusiasmo.
Qualità queste che non mancano certo agli Italiani e particolarmente agli
aviatori, forgiati ed esaltati nel clima ideale del Fascismo.
V. d'A.