Bollettini di guerra

 

 

 

 

 

Comunicati

del Ministero Stampa e Propaganda

durante la Campagna di Etiopia 1935-1936

 

 

 

 

 

 

COMUNICATO N. 29

Sul fronte eritreo il Corpo d'Armata indigeno ha iniziato stamane le operazioni per la occupazione della regione del fiume Faras Mai. Capi e notabili della regione si sono già sottomessi, ed affermano che le popolazioni attendono con ansia la nostra occupazione. Continuano le sottomissioni di capi del Tigrai. Ieri si sono presentati nelle nostre linee il degiac Atzebaha Abraha, capo di Tzellim Biet, il fitaurari Gabrè Selassiè Negussiè, figlio del degiac Negussiè, il ligg Zarea Buruch col fitaurari Tedia Schalu e largo seguito. Anche dalla regione del Tzellemti, situata in riva sinistra del Tacazzè, cominciano a presentarsi capi e notabili. Ieri ha fatto atto di sottomissione il grasmac Casa Dima, proveniente appunto dal Tzellemti. L'aviazione ha effettuato una ricognizione strategica sul territorio dell'Aussa, senza nulla rilevare di notevole. Sul fronte somalo, nulla da segnalare. Salute e morale delle truppe eccellenti. — 26 ottobre XIV.

 

COMUNICATO N. 30
La penetrazione della nostre avanguardie oltre la regione del Faras Mai, già occupata, continua senza incontrare notevoli resistenze. — 28 ottobre XIV.

 

COMUNICATO N. 31

Sul fronte orientale il generale De Bono comunica: il 28 ottobre reparti del I Corpo hanno eseguita una ricognizione su Hausien, capoluogo Sul fronte eritreo il generale De Bono comunica: Il 28 ottobre reparti della regione dell'Haramat. Vari notabili di regioni non ancora da noi presidiate si sono presentati al Comando di Adua per fare atto di sottomissione. Un gruppo di bande ha eseguito una ricognizione da Axum verso il fiume Tacazzè, senza incontrare notevoli resistenze. Sul fronte somalo pattuglie di dubat hanno messo in fuga gruppi di armati etiopici tra Scillave e Gorrahei. Continuano anche su questo fronte numerose sottomissioni di capi. Sono stati ritirati altri 732 fucili. Gli aerei hanno eseguito sui due fronti le consuete ricognizioni. - 29 ottobre XIV.

 

COMUNICATO N. 32

Ieri 29 ottobre si ebbero scontri di pattuglie sulla linea raggiunta in questi ultimi giorni dalle nostre truppe. Gli armati abissini sono stati posti in fuga; il Degiac dello Scirè ed alcuni notabili della stessa provincia si sono presentati alle autorità militari di Adua per fare atto di sottomissione. Attività aerea normale sul fronte eritreo e somalo. La preparazione logistica è ormai ultimata. — 30 ottobre XIV.

 

COMUNICATO N. 33

Sul fronte eritreo reparti CC. NN. del I Corpo d'Armata hanno occupato la mattina del 30 ottobre la zona dei pozzi di Mai Uecc sulla strada tra Edagà Hamus e Macallè. Nelle zone occupate dal lI Corpo d'Armata e dal Corpo d'Armata indigeno sono ultimati gli accertamenti del numero degli schiavi liberati in applicazione del bando dell'Alto Commissario. Essi assommano a 16 mila. Sul fronte somalo i dubat del nostro posto di Malca Rie hanno attaccato gruppi di armati abissini a nord-ovest del fiume Daua. Il nemico è fuggito lasciando sul terreno 11 morti. Da parte nostra 3 dubat morti e due feriti. L'attività aerea continua normale in tutti i settori. - 31 ottobre XIV.

 

COMUNICATO N. 34

Capi e notabili delle regioni non occupate continuano a presentarsi alle nostre autorità militari. Gruppi di armati tigrini a noi sottomessi. entrati volontariamente al nostro servizio e rapidamente organizzati, assicurano l'ordine nelle regioni dello Scirè e di Medebai Tabor, nel Tigrai occidentale. Sul fronte somalo rilevante attività di pattuglie in tutti i settori. L'aviazione, come sempre, attivissima. - 1 novembre XIV.

 

COMUNICATO N. 35

Sono in atto intensi movimenti perlustrativi nelle zone dell'Haramat e del Gheralta in vista della ripresa delle operazioni. La organizzazione civile dei territori occupati prosegue alacremente. Dato il gran numero di richieste di arruolamenti da parte dei tigrini nelle varie regioni sono stati formati, anche nel Tigrai Orientale, reparti volontari per la sorveglianza del territorio. Ricognizioni aeree su tutto il fronte, particolarmente in Dancalia. Nel settore somalo la nostra aviazione ha rilevato concentramenti di truppe avversarie nella zolla di Gorrahei. Le nostre truppe sono in movimento. - 2 novembre X IV.

 

COMUNICATO N. 36

Oggi, 3 corrente, alle ore 6 le nostre truppe hanno ripresa l'azione offensiva su tutta la fronte. Le nostre colonne avanzano verso Dolò Macallè. Nel settore somalo nostre colonne svolgono la loro azione nell'Ogaden. La ricognizione da parte dei nostri aerei è stata ovunque attiva. - 3 novembre XIV.

 

COMUNICATO N. 37

L'avanzata iniziata all'alba del 3 novembre è proseguita ieri 4 su tutta il fronte. Il primo Corpo d'Armata, partiti) dalle posizioni di Vece, ha raggiunto nella giornata di ieri la zona del torrente. Mai Aini. occupando il villaggio di Addi Baghi. Il Corpo d'Armata indigeni, muovendo su due colonne, ha occupato il villaggio di Hansien, giungendo sulla destra al colle di Acfurrò. Contemporaneamente dal bassopiano della Dancalia una nostra colonna risalendo la vallata del Dagub ha occupato i contrafforti orientali dell'Agamè. L'avanzata è stata celerissima. Forti nuclei di etiopici sono in fuga innanzi al Corpo d'Annata indigeni. Le nostre truppe sono state ovunque bene accolte dalle popolazioni, che esponevano nei villaggi bandiere italiane. L'aviazione ha eseguito ricognizioni sul lago Ascianghi ed a sud del Tacazzè. Sul fronte somalo nostre colonne continuano la loro attività nel settore dell'Ogaden. -- 5 novembre XIV.

 

COMUNICATO N. 38

La penetrazione delle nostre avanguardie ha proseguito su tutto il fronte. Nella regione Dancala i nostri reparti hanno oltrepassato Ga balà, avanzando verso Dato. Il primo Corpo d'Armata ha occupato Agulà spingendo le sue pattuglie a sud dell'Aulalò. 11 Corpo d'Armata indi-geni è avanzato lungo la vallata del torrente Sallò. Il secondo Corpo d'Armata sta completando l'occupazione dell'Adiabo e dello Scirè. Le popolazioni hanno accolto le truppe con manifestazioni di sottomissione. Nel settore so-malo le nostre colonne continuano l'azione in Ogaden. I: aviazione ha eseguito ampie ricognizioni strategiche. - 6 novembre XIV.

 

COMUNICATO N. 39

All'alba di stamane 7 novembre è stata ripresa l'avanzata su tutto il fronte. 11 Corpo d'Armata indigeni, durante la sua azione di rastrella-mento, ha superato resistenze di forti gruppi avversari annidati sul monte Gundi, nella regione di Gheralta. Gli abissini hanno lasciato sul terreno rilevanti perdite. Da parte nostra due ufficiali feriti, due graduati indi-geni morti e dicci ascari feriti. Il secondo Corpo d'Armata ha presidiato l'importante centro di Selaclacà, ad ovest di Axum. Continuano le sottomissioni in tutte le regioni del Tigrai occidentale. Sul fronte somalo le operazioni pro-seguono. L'aviazione ha svolto continua ed efficace opera di collegamento e d'esplorazione. - 7 novembre XIV.
La nostra bandiera ammainata il 22 gennaio 1896 dal forte di Macallè sventola di nuovo su quel forte dalle ore 9 per opera dei reparti nazionali e indigeni. — 8 novembre XIV.

 

COMUNICATO N. 40.

Il generale de Bono telegrafa: "La nostra bandiera ammainata il 22 gennaio del 1896 dal forte di Macallè, sventola di nuovo su quel forte dalle ore 9, per opera di reparti nazionali e indigeni.

 

COMUNICATO N. 41.

Sul fronte del II Corpo d'Armata un reparto in ricognizione tra Axum ed il Tacazzè ha battuti e costretti alla resa gruppi di armati abissini. Si è presentato alle autorità militari in Selaclacà il fitaurari Gabre Media che col suo gruppo di armati si è messo agli ordini del comando della nostra colonna. Capi notabili e clero della regione dell'Adiet hanno fatto atto di sottomissione. Nel bassopiano orientale la colonna dancala ha continuato la sua avanzata, raggiungendo Damalè. Le truppe del generale Graziani nella mattinata del giorno 7 hanno occupato Gorrahei. Il nemico è fuggito, lasciando nelle nostre mani cannoni, mitragliatrici, centinaia di fucili, autocarri e abbondanti depositi viveri e materiali. Nostri reparti inseguono a fondo l’avversario, malgrado la piena del torrente Fafan. L’aviazione ha efficacemente contribuito alla preparazione e alla esecuzione delle operazioni di questi giorni. Due ore dopo la nostra occupazione un apparecchio poteva atterrare nel campo di Macallè. - 9 novembre XIV

 

COMUNICATO N. 42

Le nostre truppe hanno presidiato tutte le alture a sud di Macallè le quali dominano la conca di Scelicot. Le truppe del II Corpo d'Armata continuano l'azione di controllo dei territori tra Axum ed il Tacazzè. Nel settore somalo l'azione d'inseguimento e di rastrellamento a nord di Gorrahei continua da parte delle truppe del generale Graziani. Una nostra colonna leggera autocarrata risalendo la valle del Faf ha inflitto gravi perdite all'avversario, catturando altri due cannoni, fucili, munizioni, derrate e materiali vari. Tra i numerosi prigionieri si notano il fitaurari Ghellete-Tamrat ed il grasmac Uorchie Belacceu. Si è presentato alle nostre autorità militari in Gorrahei il capo Abd el Kerim Mohammed, figlio del defunto Mullah, che comanda l'importante gruppo etnico degli Ogaden Bagheri, ed ha fatto con i suoi armati atto di sottomissione. L'aviazione ha ovunque svolto il suo compito di perlustrazione spingendosi in lunghi voli strategici oltre le nostre linee. - 11 novembre XIV.

 

COMUNICATO N. 43

I lavori di sistemazione nella zona di Macallè continuano alacremente mentre nostri reparti rastrellano il territorio innanzi alla linea, oltre il passo di Doghea ed al di là del torrente Danderà. A Macallè, nel recinto del Ghebi, è stato trovato, abbandonato dagli abissini nella loro ritirata, un aeroplano Potez con il motore in efficienza. Nel settore del II Corpo d'Armata è stato presidiato Ad Nevrid, nella regione dell'Adiabo. Quattro forti colonne nazionali e indigene marciano verso il Tacazzè. La colonna dancala avanza verso la zona Dessà. Un nostro reparto, procedendo lungo il margine dell'altipiano, è giunto nei pressi di Azbi. Nel settore somalo continua l'azione di rastrellamento nei territori a nord di Gorrahei. L'aviazione ha eseguito importanti ricognizioni sull'altipiano e nella Dancalia. - 12 novembre XIV.

 

COMUNICATO N. 44.

Il generale De Bono telegrafa: "Il primo Corpo d’Armata ha occupato la zona di lesso collegandosi con la colonna dancala. Il Corpo d’Armata indigeno sta completando l’occupazione della regione di Gheraltà, superando resistenze di forti nuclei avversari. Il secondo Corpo di armata ha raggiunta con le sue colonne la linea del Tacazzè, attestandosi ad Addì Bassi e Rassì Encatò. Sul fronte somalo le operazioni continuano. L’aviazione ha controllato i movimenti dell’avversario, spingendo le sue ricognizioni al Lago Ascianghi e nell’Ogaden settentrionale".

 

COMUNICATO N. 45

Il I Corpo d'Armata continua, in collegamento con la colonna dancala. Fazione di rastrellamento lungo i margini orientali dell'altipiano tigrino. Il Corpo d'Armata indigeni prosegue le operazioni per l'occupazione del Gheralta. Negli scontri già segnalati l'avversario ha avuto perdite rilevanti. Da parte nostra sono caduti valorosamente un ufficiale e due graduati indigeni. Il II Corpo d'Armata procede nella sua opera di sistemazione sul Tacazzè. Sul fronte somalo la colonna Maletti. proseguendo nell'inseguimento dell'avversario, lo ha raggiunto nell'alta valle del Faf. Il nemico, che era stato rinforzato da un migliaio di regolari autocarrati, appoggiati da carri blindati, è stato battuto dall'impeto dei nostri e si è ritirato lasciando sul terreno oltre 300 morti, tra i quali un europeo non identificato, mitragliatrici, fucili e numerosi autocarri e munizioni. Da parte nostra sono caduti un ufficiale, un sottufficiale. un soldato e quindici dubat. Sono rimasti feriti un ufficiale, due graduati e 60 dubat. Nostri reparti stanno completando la sistemazione della regione di Gabredarre a nord di Gorrahei. - 14 novembre XIV.

 

COMUNICATO N. 46

La colonna dancala in collegamento con elementi del 1 Corpo d'Armata ha incontrato sul ciglio dell'altipiano, presso Azbi, gli armati del Deggiac Cassa Sebhat. Dopo vivace combattimento il nemico è stato battuto ed ha lasciato sul campo 55 morti e qualche centinaio di feriti. Da parte nostra, 4 ufficiali feriti, 20 ascari morti e 50 feriti. Azbi è stata occupata. Negli altri settori nessuna novità. L'aviazione ha eseguito ricognizioni nella zona di Araba Alagi, bombardando efficacemente concentramenti avversari. - 15 novembre XIV.

 

COMUNICATO N. 47

La colonna dancala, insieme con gli elementi del I Corpo d'Armata. continua la sua azione diretta a controllare il territorio tra Azbi e Dessà. Il Corpo d'Armata indigeni prosegue le operazioni di rastrellamento del Gheralta. Il II Corpo d'Armata ha completata la occupazione della regione del Tzembelà impadronendosi dei guadi del Tacazzè. Capi e notabili del Tzembelà si sono presentati alle nostre autorità militari per fare atto di sottomissione. L'aviazione ha bombardato nuclei avversari nella zona di Buia a sud di Antalò. - 16 novembre XIV.

 

COMUNICATO N. 48

Sul fronte del 11 Corpo d'Armata nuclei avversari sono stati messi in fuga nei pressi di Mai Timchet e respinti oltre il Tacazzè. Nella zona della confluenza del Mai Ucrì col Tacazzè un altro gruppo di armati etiopici è stato battuto ed ha lasciato sul terreno qualche morto. Nello scontro è stato fatto prigioniero il fitaurari Bitau. Continuano nell'Ogaden lavori di rafforzamento nelle posizioni occupate. L'aviazione ha compiuto importanti soli di ricognizione vicina e lontana. - 18 novembre XIV.

 

COMUNICATO N. 49.

II Corpo d'Armata eritreo ha iniziato un'azione nel Tembien. Una colonna ha già attraversato tutto il Gheralta ed alle ore 12 del giorno 17 ha occupato il passo di Abarò, continuando poi, ieri 18, le operazioni di rastrellamento nel Tembien orientale. In collegamento con tale azione, sul fronte del II Corpo d'Armata, un gruppo di bande ha occupato la regione di Nadir, a nord-ovest del Gheralta, mentre una legione di CC. NN. ha presidiato Tzahama. L'aviazione ha eseguito bombardamenti su forti colonne nemiche concentratesi a sud di Buia. Ieri si sono presentati alle nostre autorità militari in Dancalia i capi, notabili e armati del sultanato del Biru, comprendente tutto il territorio che va dai margini dell’altopiano a sud-est di Macallè, per il lago Giulietti, sino alla frontiera italo-francese presso Daddato. I capi del Biru hanno fatto atto di sottomissione attuando nuovamente così il trattato da loro già stipulato con l’Italia il 1° gennaio 1004. Essi hanno chiesto coi loro armati di partecipare allo sviluppo delle operazioni contro il governo di Addis Abeba. - 19 novembre XIV.

 

COMUNICATO N. 50

Continuano le azioni di rastrellamento nella regione del Tembien. Sono state accertate in oltre cento smorti le perdite nemiche nella 50 scontro presso il Monte Gundi, l'11 novembre. In Somalia proseguono i lavori di rafforzamento nella zona di Gabredarre. L'aviazione ha eseguito numerose ricognizioni nel Tigrai meridionale. - 20 novembre XIV.

 

COMUNICATO N. 51

Ieri reparti nazionali ed eritrei del I Corpo d'Armata hanno eseguito una ricognizione in forze sul villaggio di Addi Queà, a sud-est di Scelicot, senza incontrare resistenza. Negli altri settori sono sempre in atto movimenti per il controllo del territorio davanti le nostre linee. Ricognizioni dell'aviazione confermano la presenza di forze avversarie a sud di Buia. — 21 novembre XIV.

 

COMUNICATO N. 52

Continuano le operazioni nel Tembien orientale. Una nostra colonna di reparti eritrei ha incontrato e battuto nuclei nemici presso l'Ambi Betlem, a sud-ovest di Macallè, sul torrente Gheba. 11 nemico ha lasciato sul terreno numerosi morti. Da parte nostra un ufficiale e due ascari caduti. L'aviazione ha lungamente sorvolato la zona di Antalo e di Buia. -22 novembre XIV.

 

COMUNICATO N. 53

Sul fronte del lI Corpo d'Armata un gruppo di bande eritree ha ricacciato oltre il Tacazzè armati abissini. Notevole è l'affluenza ai nostri presidi di popolazioni tigrine che ritornano ai paesi da noi riordinati. Sul fronte somalo si è presentato ieri a Gorrahei il capo Hussen Haile con tutti gli altri capi e notabili degli Ogaden Rer Datai. Hussen Haile ha fatto atto di sottomissione a nome della sua tribù ed ha chiesto di poter partecipare coi suoi 2500 armati alle operazioni contro il governo di Addis Abeba. Si sono anche presentati alle nostre autorità politiche sul fronte somalo i capi, nota-bili ed armati degli Ogaden Makahil. degli Ogaden Rer Elmi e degli Seckai Au Hassan, facendo atto formale di sottomissione e mettendo i loro armati a disposizione delle nostre autorità militari. Il capo Abd-el-Kerim Mohammed figlio del Mullah ha completato, di accordo con la nostra autorità politica in Gabredarre, la riorganizzazione della sua tribù Ogaden Bagheri consegnando un migliaio di fucili. Con queste sottomissioni le popolazioni di tutta la parte centrale e meridionale dell'Ogaden hanno data la loro adesione solenne all'azione italiana. L'aviazione, come sempre, attivissima davanti a tutte le nostre linee marginali. - 23 novembre XIV.

 

COMUNICATO N. 54

Sul fronte del I Corpo d'Armata una colonna di truppe nazionali ed eritree ha eseguito una ricognizione sulla linea Scelicot-Eicallet. Sul fronte del Il Corpo d'Armata, ultimando la riorganizzazione politico-militare della regione, si sono stabiliti regolari presidi ed uffici politici nelle località più importanti. Reparti della divisione Gavinana hanno presidiato la regione di Enda Alleaci e Zongui a sud est di Adua, ricollegandosi con le CC.NN. e gli eritrei che presidiano Tzahama e Nadir. Truppe eritree e bande hanno stabilmente presidiato i principali guadi del Tacazzè a sud della regione dello Scirè. L'aviazione ha continuato attivamente le sue ricognizioni sul Tembien e verso Araba Magi. - 25 novembre XIV.

 

COMUNICATO N. 55

La colonna dancala ha ripreso l'azione di rastrellamento sui margini orientali dell'altipiano. Concorrono all'azione alcune centinaia di armati dei paesi dancali recentemente sottomessi. Sul fronte del Corpo d'Armata eritreo sono state riprese le azioni verso il Tembien, mentre battaglioni di camicie nere organizzano il territorio del Gheralta sino al passo di .Abarò. Sul fronte del II Corpo d'Armata il Barambaras Tedyà Fanta, a noi sottomesso, ha battuto coi suoi armati forti gruppi etiopici ricacciandoli oltre il fiume Ueri, affluente del Tacazzè, e facendo parecchi prigionieri. Sul fronte somalo, nel settore del Giuba, il generale Graziani, avuta notizia di un concentramento di forze abissine a Lamma Scilindi sull'Uebi Gestro, a cento chilometri a nord di Dolo, inviava una colonna celere che il giorno 22 attaccava di sorpresa il campo etiopico. Dopo cinque ore di combattimento accanito, il nemico è stato completamente sbaragliato. Sono stati contati nella boscaglia un centinaio di morti, tra cui due grasmac: Abba Guarraccia e Argau, il primo uakil del fitaurari Barrahei già precedentemente ferito. Sono stati catturati 50 fucili, alcune pistole e un deposito di munizioni. Le nostre perdite sono di 4 morti, 5 feriti, 2 dispersi, tutti dubat. L'aviazione ha eseguito ricognizioni nel cielo del Tigrai. Una squadriglia dell'aviazione della Somalia ha bombardato le .fortificazioni abissine di Dagabur. Nostri apparecchi hanno volato sulla città di Harrar astenendosi da azioni belliche. - 26 novembre XIV.

 

 

 

FONTE

I Comunicati stampa presentati provengono dal libro di R. Sabbatini, "La nostra guerra in A.O. - Cronache delle operazioni belliche", Edizioni S.A.C.S.E., Milano, 1936 e da "Cronache illustrate dell'azione italiana in A.O.", Tuminelli e C. Editori, Roma, 1936