Comunicati
del Ministero Stampa e Propaganda
durante la Campagna di Etiopia 1935-1936
COMUNICATO N. 158.
Il Maresciallo Badoglio telegrafa:
"A sud del Lago Ascianghi la nostra Aviazione ha individuato due apparecchi etiopici di tipo "Pothez" con tinteggiatura mimetica, fermi nella piana di Ciolle Amadir. Nonostante la violenta reazione di cannoncini contraerei, i nostri apparecchi, portandosi a bassa quota, riuscivano a colpire in pieno quelli etiopici e a distruggerli. Tra i numerosi capi presentatisi in questi ultimi giorni coi loro armati per sottomettersi ai nostri Comandi militari, sono segnalati il degiac Amaré Gheresillassi, ex governatore del Tembien e precettore di un figlio di ras Sejurn ed il degiac Bere Hagos, figlio del defunto ras Hagos e capo della regione Ambarà".
Nulla di notevole sul Fronte Somalo.
COMUNICATO N. 160.
Il Maresciallo Badoglio telegrafa:
"Normale attività d'aviazione sul fronte eritreo. Un apparecchio etiopico avvistato sul campo di Dabat, a nord-est di Gondar, stato distrutto dai nostri aerei".
Sul fronte somalo due nostri apparecchi hanno eseguito una ricognizione sul territorio a nord di Neghelli, lungo la direttrice di Addis Abeba, bombardando il ghebbi ed importanti depositi del centro logistico di Gobà.
COMUNICATO N. 162.
Il Maresciallo Badoglio telegrafa:
"Il 21 corrente un nostro apparecchio, avvistato un altro aeroplano etiopico tipo “Fokker” sul campo di Babat, lo ha attaccato e distrutto. In quattro giorni sono così stati distrutti quattro apparecchi nemici. Il giorno 22 nostri apparecchi hanno bombardato é distrutto a Babat due capannoni adibiti a deposito di munizioni. Prosegue incessante, sino alle linee più avanzate la sistemazione logistica dei territori occupati. Sul Tacazzè è stato ultimato un ponte della lunghezza di centodieci metri. Al nostro Comando militare dello Tzellemti, oltre il Tacazzè, si sono sinora presentati notabili é clero di cinquantatré paesi delle regioni adiacenti, consegnando le armi".
Sul fronte somalo l'aviazione ha effettuato un bombardamento in massa su Giggiga. Gli impianti logistici, magazzini e depositi sono stati distrutti.
COMUNICATO N. 168.
Il Maresciallo Badoglio telegrafa:
"Dopo la vittoria dello Scirè, le nostre truppe, oltrepassato il Tacazzè hanno proseguito l'avanzata nella regione tra l'Uoldebba ed il Tzellemti raggiungendo Addi Arcai nella giornata del 10 marzo. Dopo aver provveduto alla sistemazione logistica del territorio, unità nazionali e reparti eritrei hanno ripreso il movimento offensivo in questi ultimi giorni, superando aspre diffioltà di terreno. e nella giornata di ieri, varcato l'impervio passo montano del Lemalemò a sud di Debevar, hanno occupato Debarech, capoluogo dell'Uodgherà ed importante mercato di quell'alta regione. Nell'attuazione del vasto piano di operazioni del Comando Superiore A.O., il Terzo Corpo d'Armata dalla zona di Fenaroà, attraverso i guadi del Samrè e del Tsellari, ha raggiunto nella giornata di ieri, dopo faticosissima marcia Socotà, capoluogo dell'Uagg, importantissimo nodo carovaniero all'incrocio delle vie di comunicazione che conducono a Dessiè ed Addis Abeba, alla regione del Tana e del Goggiam. L'occupazione di Socotà costituisce una base per una ulteriore avanzata. Le nostre meravigliose truppe hanno dato ancora una volta prova di indomito entusiasmo e di tenace resistenza: degno di alto elogio è l'episodio di 4.000 soldati che hanno trasportato a spalla, oltre l'armamento e le dotazioni individuali, 60 tonnellate di viveri per 36 chilometri. Un aeroplano sul Fronte Eritreo non è tornato alle nostre basi. Nella giornata di ieri, trentatré apparecchi dell'aviazione della Somalia hanno bombardato Harrar con azioni di massa, colpendo i già noti obiettivi militari con visibili efficacia. Nonostante la viva reazione contraerea, nessun apparecchio è stato colpito".
FONTE
I Comunicati stampa presentati provengono dal libro di R. Sabbatini, "La nostra guerra in A.O. - Cronache delle operazioni belliche", Edizioni S.A.C.S.E., Milano, 1936 e da "Cronache illustrate dell'azione italiana in A.O.", Tuminelli e C. Editori, Roma, 1936