Comunicati
del Ministero Stampa e Propaganda
durante la Campagna di Etiopia 1935-1936
COMUNICATO N. 170.
Il Maresciallo Badoglio telegrafa:
"Ieri il Negus ha impegnato una grande battaglia colle sue truppe migliori nella zona del Lago Ascianghi. La battaglia, che ha avuto fasi di estrema violenza si è conclusa colla vittoria delle nostre truppe. Con successivo comunicato saranno dati ulteriori particolari".
COMUNICATO N. 171.
Il Maresciallo Badoglio telegrafa:
"Nella zona del Lago Ascianghi, in direzione di Quoram, si è svolta ieri 31 marzo una grande battaglia. L'esercito del Negus, con le truppe della guardia, fornite di armi moderne di ogni specie, ha attaccato le nostre posizioni a sud di Mai Ceu. La giornata si è chiusa con la piena vittoria delle nostre armi. L'azione abissina, che era prevista, si è svolta dalle 6 del mattino alle ore 18, con una serie di attacchi frontali ed aggiranti che sono stati respinti. Nel pomeriggio nostre truppe nazionali ed !eritree hanno contrattaccato ed hanno messo in fuga il nemico, che si ritirato in disordine nella valle del Mecan, bombardato dagli aeroplani e dalle artiglierie. Le perdite subite dagli armati dei Negus sono gravissime: si valutano a 7.000 i morti, tra i quali parecchi sottocapi. Sono stati catturati molti prigionieri ed ingenti quantità di armi. Le nostre perdite complessive sono: ufficiali morti 12, feriti 44; soldati nazionali morti 51, feriti 152; eritrei tra morti e feriti, circa 800. La nostra aviazione ha partecipato arditamente ed efficacemente alla battaglia, fatta segno a vivace reazione contraerea che ha colpito molti apparecchi. Da notizie di prigionieri risulta che le truppe abissine partecipanti alla battaglia erano circa 20.000 e che il Negus ha personalmente partecipato all'attacco contro il nostro fianco sinistro. Nel settore occidentale le nostre colonne procedono da Adi Remoz verso il sud, accolte con manifestazioni di simpatia dalle popolazioni. Tutti i capi della vasta regione dell'Uolcait, che si estende fino al torrente Casa, si sono presentati per fare atto di sottomissione al nostro Comando militare ad Adi Remoz. In tale località è giunto anche un gruppo di notabili del Tsegghedè, per presentare l'omaggio di quelle popolazioni. L'aviazione della Somalia. ha bombardato a Bullale (a sud di Dagabur) il quartiere generale dell'armata abissina di Harrar e colonne in marcia lungo il torrente Giaver. La reazione antiaerea, particolarmente violenta, non ha impedito che tutti gli obbiettivi siano stati colpiti".
COMUNICATO N. 177.
Il Maresciallo Badoglio telegrafa:
"Le nostre truppe continuano l'avanzata, inseguendo i nuclei superstiti dell'Armata del Negus. Il Primo Corpo d’Armata e il Corpo d’Armata eritreo, oltrepassata la regione del Lago Ascianghi hanno occupato l'importante posizione di Quoram e hanno ieri raggiunto Alamatà, a 15 Km. a sud di Quoram. sulla strada di Dessiè. Nel settore occidentale una nostra colonna ha occupato il posto doganale abissino di Gadabi tra il fiume Angareb e il Ganduà. Alla nostra autorità militare in Debarech si sono presentati capi e notabili del Semien per fare atto di sottomissione. Nelle operazioni di rastrellamento della zona di Debarech sono stati presi due cannoni e numerosi fucili e munizioni. Nostri apparecchi hanno incendiato due aeroplani nemici nel campo di aviazione di Addis Abeba. Un nostro apparecchio del fronte nord non è tornato alle basi. Una squadriglia dell'aviazione in Somalia ha bombardato efficacemente le posizioni abissine di Sassabaneh".
COMUNICATO N. 178.
Il Maresciallo Badoglio telegrafa:
"A sud di Quoram le nostre truppe continuano ad incalzare l'avversario in ritirata verso Cobbò. Le ultime retroguardie abissine sono state raggiunte e disperse ieri da una colonna del Corpo d'Armata eritreo. Proseguono le operazioni di rastrellamento. Tra l'ingente materiale catturato trovansi anche la stazione radio del negus e numerosi automezzi".
COMUNICATO IN. 181.
Il Maresciallo Badoglio telegrafa:
"Tra le azioni compiute dagli irregolari Galla che, ribellatisi all'autorità del Negus, hanno valorosamente concorso con le nostre truppe nell'inseguimento degli Scioani in fuga si segnala quella svolta da un gruppo di bande Azebò e Raia Galla, forte di oltre tremila uomini, il quale, spintosi a sud di Maraua, ha attaccato ripetutamente gli armati di ras Ghietacciou, infliggendo loro oltre duemila perdite e catturando oltre 500 fucili e 700 quadrupedi. L'aviazione della Somalia ha bombardato le posizioni nemiche di Bircut, Segag, Dagainedo, Dagabur, Sassabaneh e Bullale. Nell'azione sono stati impiegati 22 apparecchi, che, nonostante la vivace reazione antiaerea e le condizioni atmosferiche avverse, sono rientrati tutti alla base".
COMUNICATO N. 183.
Il Maresciallo Badoglio telegrafa:
"Continua la vittoriosa avanzata delle nostre truppe nei vari settori del fronte settentrionale. Una nostra colonna partita da Gondar ha occupato ieri dodici la penisola di Gorgorà sul lago Tana issandovi il tricolore. Le nostre truppe sono state festosamente accolte dalla popolazione. Il lago Tana è stato collegato a Gondar da una camionabile apprestata contemporaneamente alla marcia delle truppe. Un'altra nostra colonna composta di reparti autocarrati, reparti cammellati e carri armati veloci ha occupato il posto doganale abissino davanti a Gallabat ad ovest di Gondar. Gruppi di armati avversari sono fuggiti dinanzi alla nostra avanzata. Sul fronte meridionale un piccolo reparto di lancieri Aosta in ricognizione ha raggiunto nei pressi di Uadarà forze avversarie superiori, impegnando arditamente l'avversario in uno scontro accanito e lo ha costretto a ripiegare. Nostre perdite: 46 nazionali tra morti e feriti. Perdite dell'avversario, notevoli".
FONTE
I Comunicati stampa presentati provengono dal libro di R. Sabbatini, "La nostra guerra in A.O. - Cronache delle operazioni belliche", Edizioni S.A.C.S.E., Milano, 1936 e da "Cronache illustrate dell'azione italiana in A.O.", Tuminelli e C. Editori, Roma, 1936