Norme per il servizio di presidio

(Edizione 1936)

(I numeri dei paragrafi sono quelli del testo originale)

 

 

 

AVVERTENZA.

Nelle presenti norme, quando si dice:
a) bandiera: vale stendardo o labaro;
b) forze armate: vale R. Esercito, R. Marina, R. Aeronautica, R. Guardia di Finanza, M.V.S.N.;

C) reggimento, battaglione, compagnia: vale unità equivalenti;
d) corpo: vale distaccamento;
e) ufficiali: vale anche cappellani militari e ufficiali della croce rossa italiana.
 

 

CAPO I.

LA BANDIERA

1. LA BANDIERA NAZIONALE è il simbolo della Patria, nell'unità dell'Italia fascista sotto la Monarchia di Casa. Savoia.
Le bandiere nazionali delle forze armate dello Stato si chiamano bandiere militari. Nell'esercito vi sono tre specie di bandiere militari :
a) bandiere di guerra (bandiere - stendardi - labari);
b) bandiere degli istituti militari;
e) bandiere di presidio (di 1a, 2a, 3a categoria).
3. LA BANDIERA DI GUERRA:
a) è concessa dalla Maestà del Re; è il simbolo dell'onore militare e rievoca al reggimento i suoi fasti guerrieri;
b) saluta solo le LL. MM. il Re e la Regina;
c) nelle funzioni pubbliche ha la precedenza su tutti gli emblemi civili; fra più bandiere di guerra, viene seguita la precedenza d'arnia; le bandiere di guerra hanno la precedenza sulle bandiere degli istituti militari;
d) è in consegna al reggimento e lo accompagna in mila la sua vita di pace e di guerra;
e) è normalmente custodita al comando di reggimento;
f) è portata dall'alfiere: il sottotenente più decoralo o più anziano ; in mancanza di sottotenenti, dal tenente meno anziano del reggimento;
g) fuori caserma è normalmente scortata:
- da due sottufficiali, scelti tra i più decorati o più anziani del reggimento;
- da un reparto d'onore non inferiore a una compagnia.
7. La bandiera di guerra viene spiegata in occasione di cerimonie militari o civili e particolarmente di:
a) giuramenti degli ufficiali e della truppa;
b) riviste militari, onori di presidio, onori funebri; e) solennità nazionali, presidiarle e reggimentali.
8. Quando la bandiera è spiegata:
a) la scorta - compreso il reparto d'onore in accompagnamento della bandiera - saluta solo:
- le LL. MM. il Re e la Regina;
- le persone cui vengono resi onori di presidio;
- la salma cui vengono resi onori funebri;
b) il reparto d'onore che ha con sé la bandiera:
- è normalmente accompagnata dalla banda reggimentale e dai tamburini, che si alternano nel suonare lungo tutto il percorso;
- segue un itinerario che comprenda vie e piazze principali del presidio, dove ha sempre la precedenza nella circolazione.
9. Guardia alla bandiera. La Bandiera di guerra:
a) nelle soste fuori caserma, è sempre custodita da sentinella, fornita da apposita guardia e sotto la vigilanza esercitata a turno dal personale di scorta;
b) nell'accampamento, è custodita presso il posto di guardia;
c) in treno, è collocata in uno scompartimento di la classe, riservato al colonnello, all'aiutante maggiore e all'alfiere; i due sottufficiali di scorta viaggiano in uno scompartimento attiguo.
13. Bandiere a lutto. In occasione di lutto nazionale:
a) la bandiera di guerra viene abbrunata con un velo nero, di forma e dimensioni analoghe a quelle della fascia azzurra e applicato come la fascia stessa;
b) la bandiera di presidio viene esposta a mezz'asta;

c) trombettieri e musica non suonano durante gli onori di rito;
d) di massima, noti vengono resi gli onori di presidio;
e) il trombettiere alla caserma non suona segnali d'onore, per tutta la durata del lutto.

 

CAPO II.

ONORI ALLA BANDIERA.

19. Gli onori militari, precisati nel presente capo, sono dovuti:
a) alle bandiere militari delle forze armate;
b) al gagliardetto del direttorio nazionale del partito nazionale fascista e a quelli delle federazioni provinciali fasciste, quando sono accompagnati da scorta armata; e) alle bandiere nazionali decorate di:
- medaglia d'oro al valer militare (municipi di Venezia, Vicenza, Osoppo e Pieve di Cadere);
- medaglia di bronzo al valor militare (municipio di Feltre);
- croce di guerra al valor militare (municipi di Limana e Seren del Grappa).
21. Gli onori di rito vengono resi:
a) alla bandiera di guerra, quando viene presentata al reparto in anni e quando ne viene allontanata;
b) alla bandiera di presidio, quando viene issata su edificio o accampamento ove sia comandata una guardia o siano alloggiate truppe; gli onori si ripetono quando la bandiera viene ammainata;
c) nell'ordine seguente:
- la guardia, o il reparto che attende la bandiera, presenta le armi quando la bandiera sta per giungere o per essere issata o ammainata;
- il trombettiere suona tre attenti, seguiti dal saluto alla bandiera;
- gli altri reparti eventualmente presenti e i militari isolati, che si trovano nelle vicinanze o in vista della bandiera, fanno fronte ad essa e salutano; i reparti armati presentano le armi;
- la banda suona le prime otto battute della Marcia Reale, seguite dalle prime quattro battute dell'inno Giovinezza.

 

ONORI INDIVIDUALI E COLLETTIVI:

22. Sono dovuti:

a) - a tutte le bandiere indicate al n. 19, solo durante gli onori di rito;

    - alle bandiere di guerra, ai gagliardetti del partito nazionale fascista e alle bandiere nazionali decorate al valore: ogni volta che passano o vengono incontrate;
b) vengono resi con le modalità precisale ai seguenti numeri 23 e 24.
23. Gli onori individuali vengono resi:
a) fermandosi a non meno di 12 passi dalla bandiera, e facendo fronte ad essa;
b) salutando a 6 passi, nelle forme prescritte al seguente Capo V per la sentinella e il militare isolato;
c) mantenendo la posizione del saluto per il tempo di 9 passi.
24. Gli onori collettivi vengono resi:
a) dal reparto armato, comprese le guardie, non in marcia: col presentat' arm e coi Ire segnali di attenti seguiti dal saluto alla bandiera;
b) dal reparto senz'armi, non in marcia: con la posizione di attenti;
c) dal reparto in marcia: con tre segnali di attenti a destr' (o sinistr'), seguiti dal saluto alla bandiera e col conseguente attenti a destr' (o sinistr'), comandato successivamente per plotone; se la truppa è a passo di strada, serra prima le file e prende il passo cadenzato.
La posizione d'onore del reparto viene presa quando la bandiera è a 12 passi e mantenuta per il tempo di 18 passi; i comandanti di reparto ripetono il saluto quando la bandiera è a 6 passi.
25. Prescrizioni particolari. Gli onori alla bandiera non vengono restituiti; quando la bandiera di guerra è spiegata, la scorta che l'accompagna (compresi il picchetto d'onore e la guardia d'onore) saluta solo:
a) le LL. MM. il Re e la Regina;
b) le bandiere cui sono dovuti onori militari, purché abbiano precedenza d'arma ;
c) la persona cui vengono resi onori di presidio o davanti alla quale il reparto d'onore sfila, in occasione di riviste militari;
d) la salma cui vengono resi onori funebri militari.

 

CAPO III.

ONORI DI PRESIDIO.

26. Le forze annate del presidio rendono, in corpo, speciali onori militari (onori di presidio) ai palazzi di abituale dimora di persone della Famiglia Reale, alle sedi dei supremi organi dello Stato e in occasione di visite fatte da persone della Famiglia Reale, da alte autorità dello Stato o da personalità estere.
Gli onori di presidio si distinguono in:
- onori reali, dovuti alle persone e nelle forme comprese nel prospetto
- onori di carica, dovuti alle persone e nelle forme indicate al n. 27.
Gli onori di presidio vengono sempre resi con carattere di solennità.
Le modalità esecutive, indicate qui di seguito a titolo orientativo, sono concretate - d'intesa con le locali autorità politiche e civili - in relazione alle effettive possibilità del presidio e tenendo presente che normalmente:

a) per le visite (1):
- in forma ufficiale, gli onori sono dovuti all'arrivo, durante il soggiorno e alla partenza;
- in forma semi-ufficiale, vengono normalmente ridotti al giorno di arrivo;
- in forma privata, vengono ridotti alla sola rappresentanza d'onore;
- in forma privatissima, non sono dovuti onori di sorta;

b) gli onori sono limitali alla rappresentanza (in uniforme di marcia) nei presidi temporanei di truppe fuori sede per esercitazioni e manovre, ovvero per servizio d'ordine pubblico o di soccorso pubblico;
c) non sono dovuti onori di presidio durante il periodo nel quale le bandiere sono issate a mezz'asta per lutto nazionale.

 

ONORI DI CARICA.

27. Si distinguono in:
a) onori di 1° grado, pari a quelli di 1° grado indicati nel prospetto A, se dovuti al Capo del Governo;
b) onori di 2° grado, pari a quelli di 2° grado indicati nel prospetto A - limitatamente alla rappresentanza d'onore, al picchetto d'onore e alla guardia d'onore: quest'ultima solo per le sedi del gran consiglio, del senato del regno e della camera dei deputati - se dovuti:
- ai cavalieri dell'ordine supremo della SS. Annunziata,
- quando indossano le relative insegne;
- al presidente e alle rappresentanze del gran consiglio fascista, del senato del regno e della camera dei deputati;
- ai ministri segretari di Stato;
- al segretario del partito nazionale fascista;
- ai sottosegretari di Stato;
- ai marescialli d'Italia, al grande ammiraglio, al maresciallo dell'aria;
- al presidente della reale accademia d'Italia;
- al capo di stato maggiore generale;
e) onori di 3° grado, resi con l'esposizione delle bandiere di presidio, la rappresentanza e il plotone d'onore, se dovuti:
- ai capi di stato maggiore dell'esercito, della marina, dell'aeronautica;
- al comandante generale della M.V.S.N.;
- ai generali d'armata, ai comandanti designati d'armata e agli ufficiali di grado equivalente delle altre forme armate dello Stato;
- al capo di stato maggiore della M.V.S.N.;
- ai sottocapi di stato maggiore delle forze armate;
- al comandante del corpo d'armata e al comandante della difesa territoriale in sede, nonché alle altre autorità militari in sede, aventi grado equivalente nelle altre forze armate dello Stato;
- al prefetto in sede;
- ai patriarchi, agli arcivescovi e ai vescovi diocesani, quando si recano a prendere possesso della rispettiva diocesi.

 

CAPO IV.

ONORI COLLETTIVI.

39. Negli onori militari collettivi (prospetto B) sono compresi:
a) segnali d'onore;
b) saluto alla voce;

c) onori di reparto;

d) onori della guardia.

 

SALUTO ALLA VOCE.

43. Il saluto alla voce:
a) è dovuto a S. M. il Re e a S. E. il Capo del Governo;
b) è eseguito, di massima, da unità - ferme - non inferiori al battaglione:
- al comando:
«Saluto al Re», cui tutti i militari rispondono: «Viva il Re!»;
«Saluto al Duce», cui tutti i militari rispondono: «A noi!»;
- simultaneamente dall'intera unità, quando l'estensione e la profondità dello schieramento lo consentano;
oppure successivamente per battaglione, man mano che la persona da salutare giunge a distanza di 6 passi.
Nel dare il comando, l'ufficiale, con o senza sciabola, alza il braccio destro e lo riabbassa subito dopo eseguito il saluto alla voce.
Nel gridare il saluto, tutti insieme e a voce alta e vibrante, i militari del reparto:
- se armati: restano nella posizione di presentat' arm (gli ufficiali inquadrati non ripetono il saluto con la sciabola o con la mano);
- se disarmati: fanno il saluto romano e riabbassano il braccio subito dopo.

 

ONORI DI REPARTO (2).

44. Gli onori di reparto sono dovuti ai simboli e alle persone elencati nel prospetto B, nonché:
a) al comandante del proprio battaglione, della propria, compagnia, del proprio plotone;
b) all'ufficiale che deve assumere, per servizio o per istruzione, il comando del reparto ;
c) agli ufficiali superiori di tutte le forze armate dello Stato, se il reparto è comandato da ufficiale inferiore;
d) agli ufficiali di ogni grado, di tutte le forze armate dello Stato, se il reparto è comandato da sottufficiale o graduato di truppa.
Non sono dovuti onori di reparto durante il tiro, né durante le esercitazioni tattiche o le esercitazioni a fuoco, sia a salve, sia a proietto.
45. Il reparto fermo, per rendere gli onori:
a) presenta le armi:
ai simboli e alle persone elencati nel prospetto B - colonna 4 - fino al numero VIII ( compreso);
al proprio comandante di battaglione, di compagnia e di plotone;
b) prende la posizione di attenti:
se il reparto è comandato da un ufficiale inferiore e deve rendere gli onori dovuti a un ufficiale superiore che non sia il comandante del proprio battaglione (ved. 44 lettera a);

se è comandato da sottufficiale o graduato di truppa e deve rendere gli onori dovuti a ufficiali che non siano comandanti del proprio battaglione, della propria compagnia, del proprio plotone;
se gli uomini sono disarmati, o sono su autoveicoli, con bicicletta alla mano, ecc.
46. Il reparto in marcia, in ordine chiuso, per rendere gli onori:
a) si arresta e si regola come da fermo, se incontra il SS. Sacramento, le LL. MM. il Re e la Regina o le altre persone cui sono dovuti onori reali sovrani o di 1° grado ovvero onori di carica di 1° grado;
6) esegue l'attenti a destr' (o sinistr'), in lutti gli altri casi:
con comandi dati successivamente per plotone; previ segnali d'onore, se prescritti.
47. Il reparto a passo di strada, serra le righe per rendere gli onori, come prescritto al precedente n. 46, solamente:
a) al SS. Sacramento;
b) alle LL. MM. il Re e la Regina e alle altre persone cui sono dovuti onori di presidio, anche se esse non viaggiano in forma ufficiale;
c) alle bandiere cui sono dovuti onori militari;
d) agli ufficiali generali e a quelli di grado equivalente delle altre forze armate;
e) al proprio comandante di reggimento, battaglione, compagnia, plotone.
In tutti gli altri, casi non rende onori di sorta.
48. Il reparto che ha rotto le righe o è in sosta durante la marcia, rende gli onori assumendo la posizione di attenti; gli uomini, al prescritto comando o segnale d'onore, senza ripigliare le armi se furono deposte, e senza adunarsi, fanno fronte alla persona da salutare e prendono la posizione di attenti.
49. Prescrizioni particolari. Le posizioni d'onore del battaglione o di unità superiori dovono essere:
a) comandate:
- contemporaneamente a tutte le unità presenti, quando è stato possibile assumere formazioni serrate (battaglioni disposti in quadrato o riuniti in ambiente ristretto);
- successivamente per battaglione (da fermo) o per unità di sfilamento (in marcia), negli altri casi;
b) prese:
- dal reparto fermo: a distanza di 12 passi dai simboli o dalle persone a cui si rendono gli onori, nel qual caso il comandante del reparto ripete il saluto a 6 passi;
- dal reparto in marcia: a distanza di 6 passi; e) mantenute normalmente per il tempo di 18 passi, ovvero:
se la persona da salutare è ferma; finché tutto il reparto in marcia non l'ha oltrepassata di almeno 6 passi;
se il reparto è fermo: finché la persona da salutare non l'ha oltrepassato di almeno 6 passi.
50. Gli uomini del reparto, nel rendere gli onori (sempre di scatto) fissano in volto il superiore con espressione marziale e rispettosa, quando esso passa davanti o quando gli si rendono gli onori durante lo sfilamento.

 

ONORI DELLA GUARDIA.

51. Gli onori della guardia vengono resi normalmente: nel posto e con la fronte precisati nella consegna; nelle sole ore comprese fra la sveglia e la ritirata serale, con le eccezioni indicate al n. 53 per le guardie d'onore.
52. Per rendere gli onori, la guardia:
a) si schiera e presenta le armi, quando passano, entro i limiti precisati nella consegna e quando entrano ed escono dalla caserma o dal posto dove la guardia presta servizio, i simboli e le persone, elencati nel prospetto B, fino al numero VIII (compreso);
b) si schiera in armi e prende la posizione di attenti, quando passano, entro i limiti precisati nella consegna, e quando entrano ed escono dalla caserma o dal posto dove la guardia presta servizio:
gli ufficiali superiori del corpo o reparto; un corteo funebre militare; però la guardia presenta le armi al passaggio del feretro;
un reparto armato e in ordine chiuso ; se invece il reparto è a passo di strada, la guardia si schiera, ma rimane sul riposo; in tutti e due i casi presenta le armi alla bandiera e al comandante dell'intero reparto, se ufficiale di grado superiore a quello del comandante della guardia.
53. La guardia d'onore, durante il servizio di guardia, segue le prescrizioni stabilite nei numeri precedenti, per le guardie in genere, con le seguenti differenze:
a) presenta le armi, anche dalla ritirata alla sveglia, quando entrano e quando escono dall'edificio dove la guardia è in servizio:
- le bandiere cui sono dovuti onori militari;
- le persone per le quali è comandata;
- gli ambasciatori esteri, quando si recano in carrozza di corte e in forma ufficiale ai RR. Palazzi;
b) si schiera in armi e prende la posizione di attenti, per rendere gli onori dovuti alle altre persone elencate nel prospetto B, fino al numero VIII (compreso);
e) non rende onori agli ufficiali superiori e inferiori di qualunque forza armata.
54. Onori tra le guardie. Devono essere resi in occasione del cambio. All'approssimarsi della guardia montante, la sentinella più vicina al corpo di guardia grida allarmi; la guardia sul posto si schiera per rendere gli onori alla guardia in arrivo. Gli onori tra le guardie sono resi e restituiti presentando le armi, sia prima di iniziare le operazioni del cambio, sia dopo ultimato il cambio, tenendo presente che:
a) prima del cambio devono essere:
- resi dalla guardia smontante, che perciò presenta le armi per prima;
- restituiti dalla guardia montante, che perciò rimette per prima le armi al piede o al fianco;
b) dopo il cambio, avviene il centralo e la guardia che ha assunto il servizio rimane in posizione di presentat' arni fino a quando l'altra non si è allontanata;
c) il trombettiere di ciascuna guardia suona la marcia al campo appena la propria guardia ha presentato le armi;
d) i comandanti si salutano, solo quando tutt'e due le guardie sono in posizione di presentat' arm.

 

CAPO V. ONORI INDIVIDUALI (SALUTO).

55. Gli onori individuali:
a) comprendono il saluto del comandante di reparto, della sentinella e del militare isolato;
b) sono dovuti ai simboli e alle persone elencate nel prospetto B o indicati nei numeri seguenti;
e) vengono resi, nelle forme precisate ai numeri seguenti e sempre:
- assumendo la posizione di attenti, se da fermo;
- rettificando la posizione del corpo e, se del caso, il porto dell'arme, se in movimento;
- fissando in volto il superiore con espressione marziale e rispettosa.

 

SALUTO DEL COMANDANTE DI REPARTO.

56. Il comandante di reparto:
a) saluta - sia da fermo, sia in marcia:
- con la sciabola, se trovasi con la sciabola sguainata; portando la mano sinistra all'arme, se è fermo e armato di fucile o moschetto;
- nelle altre forme prescritte al numero 60 per il militare isolato, in tutti gli altri casi;
b) mantiene la posizione di saluto, di massima, finché il reparto mantiene la posizione d'onore;
e) ripete il saluto, quando la persona da salutare trovasi o giunge a distanza di sei passi (3).

 

SALUTO DELLA SENTINELLA.

57. La sentinella:
a) grida: all'armi, quando la guardia deve schierarsi in armi;
b) saluta presentando l'arme:
- in tutti i casi elencati nel prospetto B, con le eccezioni precisate nella seguente lettera c);
- ogni volta che la guardia rende gli onori presentando le armi, e in tal caso la sentinella mantiene la posizione di saluto finché la guardia, se vicina, non rimette le armi al piede;
c) saluta portando la mano sinistra all'arme, per salutare:
- il sottufficiale e il graduato di truppa;
- i benemeriti di guerra;
- un corteo funebre (presenta l'arme solo al passaggio del feretro);
- un reparto armato o disarmato (presenta l'arme solo alla bandiera, nonché al comandante dell'intero reparto, se ufficiale);
- in tutti i casi: se saluta dall'interno della garitta, (dalla quale deve peraltro uscire, quando la guardia si schiera per rendere anch'essa gli onori) ; se saluta durante le ore notturne (dalla ritirata alla sveglia); per rispondere al saluto dei militari di truppa e dei civili.
58. La sentinella d'onore saluta secondo le prescrizioni stabilite nel precedente n. 57, con le seguenti differenze:
a) presenta l'arme, anche dal silenzio alla sveglia: alle persone per le quali è comandata; agli ambasciatori esteri, quando si recano ai RR. Palazzi, in carrozza di Corte e in forma ufficiale; agli ufficiali generali;
b) porta la mano sinistra all'arme, in tutti gli altri casi.
59. Il saluto della sentinella è fatto solo quando i simboli o le persone da salutare passano entro i limiti di spazio precisati nella consegna, nella quale sono anche indicati il posto e la fronte per rendere gli onori.

 

SALUTO DEL MILITARE ISOLATO (4).

60. Il militare isolato:
a) per salutare da fermo, senz'arme (o armato di sola sciabola inguainata o pistola):
se a capo coperto, fa il saluto militare; se a capo scoperto, fa il saluto romano;
b) per salutare da fermo, quand'è armato di fucile, moschetto o lancia:
se a pied' arm o fianc' arm, porta la mano sinistra all'arme;
se a tracoll' arm o bracc 'arm, si mette sull'attenti;

c) si arresta, se in marcia, - anche se a cavallo, in vettura, in bicicletta, ecc. - e saluta come da fermo, se incontra il SS. Sacramento, le LL. MM. il Re e la Regina, le bandiere cui sono dovuti onori militari o le altre persone cui sono dovuti onori di presidio sovrani o di 1° grado (prospetto A - e n. 27) ; tale saluto è fatto a 12 passi e mantenuto per il tempo di 18 passi;
d) in marcia, per salutare persone non comprese nella precedente lettera c):
se è senz'arme o è armato di sciabola inguainata o pistola: fa il saluto militare o il saluto romano, com'è indicato alla precedente lettera a);
se è armato di fucile, moschetto o lancia, ovvero ha le mani comunque impegnate - in bicicletta, a cavallo, al volante, ecc. - rettifica il portamento dell'arme e del corpo, e volta di scatto il volto verso il superiore; però l'ufficiale, anche in tali casi, disimpegna normalmente la mano destra e fa il saluto militare o il saluto romano com'è indicato alla lettera a);
il saluto è fatto a 3 passi e mantenuto per il tempo di 4 passi;
e) se deve presentarsi a un superiore, si arresta a 3 passi, saluta e rimane sull'attenti; prima di ritirarsi attende d'essere accomiatato, poi fa un passo indietro, saluta e si allontana;
f) se per primo vede giungere un superiore, ufficiale o sottufficiale, comanda egli stesso l'attenti, se trovasi in una località o in un ambiente non aperto al pubblico e siano presenti altri militari non in ordine chiuso; però anche in tale caso, è sempre il più elevato in grado o più anziano fra i presenti, che deve andare incontro al superiore per riferire e attendere ordini;
g) se è in abito civile, e ritenga di essere stato riconosciuto dal superiore, fa il saluto romano;
h) prima di entrare in un ufficio, ove sia un superiore, se senz'arnie o è armato di sola sciabola inguainata o pistola, deve togliersi il copricapo e tenerlo nella mano sinistra, col fregio in alto e l'interno appoggiato contro la gamba; la sciabola è impugnata con la mano sinistra sotto la fascetta;
i) se incontra un superiore in una scala, un corridoio, una porta o in altro passaggio stretto, si arresta per lasciare il passo libero al superiore, saluta e aspetta che il superiore sia oltrepassato.

 

PRESCRIZIONI PARTICOLARI SUGLI ONORI.

61. Gli onori militari e particolarmente gli onori individuali e collettivi:
a) sono resi non alla persona ma al grado o all'ente da essa rappresentato: non è quindi consentito di dispensare alcuno dal renderli, nei casi e nei modi prescritti;
b) devono essere eseguiti con dignità e prestanza marziale, quale dimostrazione del sentimento di disciplina e di vibrante spirito militare;
c) sono dovuti, in ogni luogo e circostanza, sia di giorno, sia di notte, con le sole eccezioni indicate per la guardia e la sentinella, rispettivamente nel n. 51 e nel n. 57;
d) devono essere ripetuti tutte le volte che vengono incontrati i simboli e le persone indicati nel prospetto B fino al n. II (compreso);
e) sono resi, in tutti gli altri casi, di massima una sola volta, quando trattasi di ritrovi pubblici o di luoghi chiusi.
62. Restituzione degli onori individuali e collettivi:
a) il militare che riceve il saluto deve restituirlo, nelle forme indicate per gli onori individuali;
b) gli onori resi al reparto vengono normalmente restituiti dal solo comandante, fatta eccezione per la guardia durante il cambio;
c) l'ufficiale comandante di reparto non restituisce il saluto al militare di truppa isolato;
d) fra più militari presenti, gli onori sono restituiti solo dalla persona che ha precedenza gerarchica.

 

NORME DI BUON CONTEGNO.

63. La correttezza del tratto esteriore, con militari e civili, è indice del sentimento di disciplina e concorre ad aumentare il prestigio dell'uniforme.
64. La vigilanza sul buon contegno dei militari del presidio, è affidata:
a) normalmente ai militari stessi e particolarmente ai superiori, d'ogni grado e d'ogni arma;
b) eventualmente a ufficiali di vigilanza o a ronde di presidio.
65. Presentazione tra militari. È doveroso per:

a) l'ufficiale di qualunque grado e di qualunque forza armata, presentarsi al superiore o al pari grado, con il quale viene a contatto per la prima volta;
b) il sottufficiale di qualunque grado e di qualunque forza armata, presentarsi al sottufficiale suo superiore o pari grado, com'è detto per l'ufficiale;
c) il più elevato in grado o più anziano, tra i militari presenti, presentarsi a qualunque superiore che giunga presso re parti o in luoghi occupati da militari e .vi si soffermi, anche per ragioni estranee al servizio.
66. Riservatezza in pubblico. È dovere di ogni militare astenersi:
a) dal tenere con chicchessia, e specie fuori dalla caserma o in presenza di estranei, discorsi o discussioni su argomenti o notizie militari che abbiano, anche indirettamente, carattere di riservatezza;
b) dall'esprimere considerazioni, apprezzamenti o giudizi che possano comunque essere interpretati come contrari alla disciplina o all'onore militare.
67. Buon contegno in pubblico. Il militare deve:
a) assumere atteggiamenti di consapevole rispetto verso i simboli della religione e della Patria;
b) mettersi sull'attenti quando vengono suonali, in forma ufficiale, gli inni nazionali;
c) intervenire con spontaneo cameratismo, in aiuto di altro militare di qualunque grado, ogni volta che ne abbisogni per salvaguardare il prestigio militare e il decoro dell'uniforme;
d) osservare, in modo esemplare, tutte le prescrizioni locali o generali in vigore per il pubblico in genere;
e) astenersi dal frequentare compagnie equivoche, locali ove si giochi d'azzardo, ambienti e ritrovi malfamati o comunque non confacentisi col decoro dell'uniforme e del grado; in caso di dubbio rivolgersi, per consigli in proposito, a superiori o colleghi già pratici del presidio;
f) non trattenersi a oziare in luoghi di ritrovo pubblico, specie piazze o giardini pubblici, in ore diverse da quelle della libera uscita;
g) evitare di compiere, e far compiere da militari in uniforme, anche se attendenti, servizi di fatica o incarichi comunque non confacentisi col decoro dell'uniforme;

h) astenersi dal tenere le mani in tasca;

i) evitare il linguaggio volgare o scurrile e particolarmente la bestemmia; nonché discussioni smodate, schiamazzi o grida incomposte.

 

CAPO VI.

ONORI FUNEBRI.

68. Gli onori funebri militari vengono resi con una rappresentanza militare ovvero con rappresentanza e scorta d'onore.

 

RAPPRESENTANZA MILITARE.

69. La rappresentanza militare, è concessa compatibilmente con le possibilità del presidio.
72. Il direttore del corteo deve:
a) riunire e mantenere riunita, in blocco compatto - nel prescritto ordine dì precedenza - tutta la rappresentanza militare;

b) accertare che la cerimonia venga compiuta, da parte dei militari presenti, con la dovuta austerità.
7. Le truppe della scorta:
a) intervengono appiedate, fatta eccezione per gli onori funebri resi da tutto il presidio, nel qual caso i reparti di cavalleria intervengano a cavallo e quelli d'artiglieria, ippotrainata o someggiata, con i soli pezzi;
b) si dispongono tutte nel corteo se costituiscono, nel complesso, unità non superiori al reggimento; quelle eventualmente eccedenti il reggimento vengono schierate in parata d'onore, nei luoghi più opportuni, lungo il percorso;
c) un plotone della scorta si schiera, in ogni caso, davanti all'edificio dov'è deposta la salma, per presentare le armi al feretro, prima che il corteo si muova. Se la scorta è costituita da un solo plotone, dopo presentate le armi, prende posto nel corteo dinanzi al feretro; se invece nel corteo vi sono già altri reparti, tale plotone viene disposto in coda al corteo stesso.

 

PRESCRIZIONI PARTICOLARI.

79. Uniforme di marcia, con berretto rigido e guanti bianchi (ove siano in distribuzione); gli ufficiali indossano la sciarpa e, sotto le armi, portano la sciabola.
Tale uniforme è obbligatoria, sia per i militari comandati in servizio d'onore, sia per quelli intervenuti spontaneamente.
84. Il feretro è trasportato:
a) sopra un affusto, se il defunto era:
- decorato di medaglia d'oro al valor militare; maresciallo d'Italia, generale d'armata o designato di
armata ;
- capo di stato maggiore generale, capo o sottocapo di stato maggiore dell'esercito morti in carica;
- generale di corpo d'armata morto in attività di servizio o che ha comandato un corpo d'armata.
b) sopra un carro funebre, negli altri casi;
c) in mancanza di carro funebre, è trasportato a braccia da:
- sottufficiali, se il defunto aveva grado di ufficiale;
- graduati di truppa, se il defunto aveva grado di sottufficiale;
- soldati, negli altri casi.

 

CAPO VII.
PRESIDIO E DISTACCAMENTO.

87. IL PRESIDIO è il complesso delle unità e degli enti dell'esercito, risiedenti in un centro abitato.
Presidio temporaneo, dicesi quello costituito in località ove le truppe risiedono temporaneamente.
88. I limiti del presidio devono essere:
a) fissati dal comandante di presidio, col criterio di comprendervi tutti i sobborghi dell'abitato e tutti gli enti militari che vi hanno sede;
b) fatti conoscere a tutti i militari del presidio, sia a mezzo di riproduzione grafica, largamente diffusa tra gli enti e i reparti del presidio, sia con indicazioni pratiche sul terreno, durante le istruzioni esterne.

 

DISTACCAMENTO.

94. Ogni reparto dislocato in sede diversa da quella del corpo cui appartiene, forma distaccamento. Il distaccamento può essere ordinario e straordinario.
95. Il distaccamento ordinario:
a) è costituito, d'ordine del ministero della guerra, per esigenze di carattere permanente; 6) è cambiato normalmente:
- ogni tre mesi, se costituito da un solo plotone o unità equivalente ;
- ogni anno - di preferenza dopo le esercitazioni estive - se di battaglione, compagnia o unità equivalente, fatta eccezione per i distaccamenti di battaglione alpino, gruppo artiglieria, battaglione o compagnia genio, battaglione o compagnia carri armati, che possono essere cambiati solo d'ordine del ministero della guerra.

 

CAPO VIII.

VISITE DI DOVERE.
VlSITE REGGIMENTALI.

112. Nel reggimento:
a) l'ufficiale, quando giunge per nuova assegnazione o parte per nuova destinazione:
- fa visita al proprio comandante di reggimento, di battaglione e di compagnia, nonché a tutti gli ufficiali del corpo, di grado superiore al proprio;
- si presenta ai pari grado;
- riceve la visita da tutti gli ufficiali di grado inferiore al proprio;
b) l'ufficiale, quando parte per servizio o per licenza ordinaria o straordinaria e quando ne torna, fa visita al proprio comandante di reggimento, di battaglione e di compagnia o al proprio capo servizio.

 

CAPO IX.

PRESIDIO E VITA PUBBLICA.

114. L'inscindibilità delle funzioni di cittadino e di soldato nello Stato Fascista, impone:
- alla vita del presidio la piena aderenza con quella pubblica;
- agli ufficiali d'ogni grado, e specialmente al comandante di presidio, la piena comprensione dei doveri e delle responsabilità, morali e disciplinari, conseguenti da questo nuovo tenore di vita. In particolare:
- il tradizionale cameratismo gerarchico fra gli appartenenti a tutte le forze armate dev'essere:
- alimentato e armonizzato incessantemente;
- esteso a tutte le autorità politiche e civili, in occasioni e circostanze varie.

 

TUTELA DEL PRESTIGIO MILITARE.

119. Il prestigio delle forze armate del presidio dev'essere tenuto alto e salvaguardato in ogni circostanza; esso è affidato alla tutela dei militari d'ogni grado.
Atti, parole o manifestazioni di qualsiasi genere, divenuti di pubblico dominio - specie se diffusi a mezzo della stampa - che direttamente o indirettamente possano essere interpretati come offesa, ingiuria o dileggio al prestigio militare:
a) se commessi da militari, devono essere prontamente repressi, con provvedimenti disciplinari o penali, o segnalati, pel tramite del comandante di presidio, al comandante cui spetta di provvedere;
b) se commessi da persone o enti non militari, devono essere segnalati all'autorità di pubblica sicurezza, al procuratore del Re o al R. avvocato militare, a seconda della rispettiva competenza;
c) se trattasi di incidenti di particolare gravita o importanza, devono essere segnalati anche al ministero della guerra, direttamente dal comandante di presidio.
120. In caso di incidenti con estranei alle forze armate, il militare deve:
a) evitare atti o parole che possano comunque essere intesi come provocazione;
b) reagire, con energia, se provocato, senza mai trascendere ad atti o parole contrastanti col decoro dell'uniforme;
c) richiedere, ove occorra, l'intervento dell'arma dei carabinieri reali o di vicine caserme o posti di pubblica sicurezza;
d) riferire subito l'accaduto ai superiori diretti.
121. In caso di offese contro un militare, comunque e dovunque commesse, l'offeso, prima di produrre querela all'autorità giudiziaria, deve notificare al ministero della guerra, per via gerarchica, il suo intendimento di querelarsi e ottenere la relativa autorizzazione.
Tale autorizzazione non è necessaria quando si tratti di offese totalmente estranee alla disciplina e al servizio militare e che investano strettamente la persona privata del militare offeso.
122. In eventuali vertenze cavalieresche - che comunque possano insorgere fra appartenenti alle forze armate dello Stato, ovvero fra essi ed i civili - il sentimento dell'onore, rottamente inteso, la serenità dello spirito e la generosa lealtà, debbono inspirare e guidare il comportamento delle parti in causa.
Le modalità per lo svolgimento delle vertenze cavalieresche sono contenute nell'allegato al Regolamento di disciplina militare.

 

DECORO DELL'UNIFORME.

123. Si salvaguarda:
a) curando la correttezza dell'uniforme e osservando scrupolosamente le norme che ne regolano l'uso (disciplina dell'uniforme);
b) evitando persone, luoghi o attività contrastanti con la austerità militare;
c) impedendo, ad estranei alle forze armale, l'indebito uso di uniformi militari o che possano confondersi con quelle militari.
124. La disciplina dell'uniforme è anche indice della disciplina degli animi, nei singoli come nei reparti. E pertanto nel presidio :
a) quando possano sorgere dubbi, per determinati servizi o in occasione di riunioni, cerimonie, spettacoli, ecc. il comandante di presidio prescrive tempestivamente l'uniforme o gli oggetti dell'uniforme che devono essere indossati;
b) il comandante di presidio stabilisce in quali teatri e in quali circostanze:
- è obbligatorio l'uso dell'uniforme nera;
- è vietato intervenire in uniforme; come, ad esempio, ai veglioni o ad altri trattenimenti consimili, nei quali il prestigio del grado o dell'uniforme potrebb'essere pregiudicato (in tal caso il comandante di presidio può autorizzare l'uso dell'abito civile, da parte degli ufficiali e sottufficiali che desiderano intervenire).

 

CAPO X.
RIVISTE E FESTE MILITARI.

RIVISTA MILITARE.

133. Comprende:
a) presentazione, alla persona che passa la rivista, delle unità o rappresentanze di tutte le forze armate del presidio, degli equipaggi di navi da guerra, anche se in porto per soggiorno temporaneo, ed eventualmente delle locali formazioni premilitari, postmilitari, giovanili e dei corpi armati locali;
b) sfilamento, delle stesse unità, davanti alla persona che passa la rivista.
134. Viene normalmente effettuata:
a) nel genetliaco di S. M. il Re;
b) nella festa dello Statuto;

c) in occasione del giuramento di presidio;

d) in altre circostanze speciali indicate, di volta in volta, dal comandante del corpo d'armata.

 

GIORNI FESTIVI.

145. I giorni festivi risultano nel prospetto D.

 

CAPO XI.

DISPOSIZIONI VARIE.

REPERIBILITÀ.

152. REPERIBILITÀ DEI REPARTI. Il comandante di ogni unità che esce isolatamente dalla caserma per istruzioni, esercitazioni o servizi, deve notificare all'ufficiale di picchetto, possibilmente per iscritto: dove va, motivo e tempo presumibile dell'assenza dalla caserma, itinerario approssimativo.
153. REPERIBILITÀ DEI MILITARI ISOLATI:
a) tutti i militari alle armi alloggiati fuori caserma hanno l'obbligo di agevolare la loro reperibilità, per qualsiasi esigenza di servizio, notificando il proprio indirizzo al corpo, reparto o ufficio presso il quale prestano servizio e aggiungendo, ove occorra, numero del telefono o altre modalità necessarie per eventuali ricerche;
b) i sergenti maggiori, i sergenti e i militari di truppa, in libera uscita, non possono oltrepassare i limiti del presidio, senza averne ottenuta regolare autorizzazione, mediante permesso o licenza;
c) gli ufficiali, nonché i sottufficiali, non alloggiati in caserma, non possono pernottare fuori del presidio; in casi speciali, il comandante di presidio può anche stabilire entro quante ore devono essere reperibili per eventuali esigenze di servizio.

 

SERVIZIO DI GUARDIA.

242. Il servizio di guardia ha lo scopo di custodire, con vigilanza armata, persone, immobili e materiali di speciale interesse pubblico o militare.
La vigilanza, ininterrotta e rigorosamente esercitata in qualsiasi condizione di tempo e di ambiente, è affidata a sentinelle (eventualmente a piantoni), che all'occorrenza chiedono il concorso del rimanente personale di guardia.
Prestanza, precisione ed energia devono vivificare le operazioni e il contegno della guardia e specie delle sentinelle, per assicurare la perfetta esecuzione del servizio, per conferire prestigio al personale che vi è preposto e solennità all'importante funzione da esso esercitata.
È servizio che richiede abnegazione e determina gravi responsabilità; dev'essere pertanto considerato elemento di allo valore nella preparazione militare del soldato e del graduato.
Il servizio di guardia ha la precedenza nel turno su tutti gli altri servizi di presidio.

 

NOMENCLATURA.

243. a) Consegna - è il compito particolare della guardia, integrato dalle prescrizioni per assolverlo;
b) sentinella - soldato che - armato di fucile ovvero di moschetto o lancia - personifica e assicura la continuità del servizio affidato alla guardia;
e) piantone - soldato che può sostituire la sentinella, specie di giorno, in servizi meno importanti; è armato di baionetta ed eventualmente di pistola;
d) muta - gruppo degli uomini designati per ogni turno di servizio delle sentinelle (normalmente due ore, alternate a quattro ore di riposo); conseguentemente, ogni guardia non rinforzata viene suddivisa in tre mute;
e) guardia rinforzata - è quella costituita da più di tre mute, sia per poter prolungare il servizio oltre le normali 24 ore, sia per assicurare servizi particolarmente gravosi;
f) distacco della guardia - complesso delle operazioni fatte in caserma, dall'aiutante maggiore, per controllare uomini, armi e materiali della guardia, distribuire le cartucce, e dare le necessarie istruzioni per lo svolgimento del servizio;
g) cambio della guardia - complesso delle operazioni svolte al posto di guardia, per lo scambio della consegna tra la guardia smontante e quella montante;
fi) posto di guardia - complesso degli immobili, dei materiali e degli impianti occorrenti per assicurare il servizio della guardia, compreso quello delle sentinelle;
i) corpo di guardia - locale dove risiede il personale di truppa della guardia, quando non è in servizio di sentinella o
di piantone;
1) formula di riconoscimento - serve per identificare gli estranei alla guardia, autorizzati ad accedere o transitare nel posto di guardia e comprende:
- la parola, scelta fra nomi di città;
- la controparola, scelta fra nomi di persone aventi la stessa iniziale della parola;
m) distanza di riconoscimento - limite che, in casi speciali, non dev'essere oltrepassalo da estranei alla guardia, prima di essere identificati; è. normalmente compresa nella zona di vigilanza affidala a uno o più sentinelle; precisata nella consegna delle guardie che hanno compili di particolare importanza o delicatezza o viene praticamente indicata, ove necessario, con tabelle, recinti, ecc,;
n) posto di riconoscimento - località stabilita dalla consegna per l'identificazione di estranei alla guardia;
o) giornale della guardia - serve per registrare avvenimenti di rilievo verificatisi durante il servizio;
p) rapporto ordinario della guardia — serve al comandante della guardia per notificare al comando di presidio, al termine del servizio, gli avvenimenti registrati nel giornale della guardia;
q) rapporto sull'ispezione - serve per riferire i rilievi fatti nell'ispezione alla guardia.

 

SPECIE E COMPOSIZIONE DELLA GUARDIA.

244. SPECIE DELLE GUARDIE. In ogni presidio possono essere comandate:
a) guardie d'onore;
b) guardie per esigenze d'ordine militare, ordinate o autorizzate dal comandante di presidio, per vigilare caserme, polveriere, fortificazioni, stabilimenti militari, ecc.;
c) guardie per esigenze d'ordine pubblico, ordinate dal comandante di presidio, su richiesta della prefettura, per provvedere alla vigilanza di edifici pubblici, stabilimenti industriali, reclusori e altre località importanti, sempre che non sia possibile provvedervi con elementi della pubblica sicurezza o unità della milizia volontaria per la sicurezza nazionale;
la vigilanza della guardia per esigenze d'ordine pubblico viene normalmente limitata all'esterno degli edifici; solo in casi eccezionali il personale della guardia può essere chiamato per mantenere o ristabilire l'ordine all'interno di essi.
Ogni guardia di nuova istituzione dev'essere segnalata al comando del corpo d'armata.
Guardie giurate, delle speciali organizzazioni civili all'uopo autorizzate, possono essere incaricate di integrare il servizio di vigilanza esterna a depositi di esplosivi e a stabilimenti d'artiglieria e del genio, mediante speciale servizio stabilito: secondo le apposite disposizioni in vigore; per determinazione del comandante del corpo d'armata; in seguito a proposta degli enti interessati, trasmessa pel tramite del comando di presidio, cui spetta regolare le prescrizioni esecutive. -


245. - LA COMPOSIZIONE DELLE GUARDIE è stabilita in proporzione al numero delle sentinelle e dei piantoni da fornire e comprende di norma:
a) un comandante;
b) eventualmente i graduati necessari per il servizio di muta;
e) 3 soldati per ogni posto di sentinella prescritta dalla consegna; due, quando la vigilanza può essere affidata a piantoni;
d) 1 trombettiere (eventuale).
246. - GUARDIA RINFORZATA, differisce dalla guardia normale solo in quanto:
a) il comando della guardia viene affidato a un sottufficiale o, almeno, a un caporal maggiore, anche se la forza non supera i 12 uomini;
b) la forza della guardia viene aumentata almeno di una muta, in modo che:
il servizio possa essere assicurato con turni di sentinella meno gravosi, ovvero lasciando sul posto la stessa guardia per più giorni consecutivi (normalmente fino a una settimana; in casi assolutamente eccezionali fino a un mese; mai oltre, per non pregiudicare l'addestramento dei militari che vi sono comandati e non sottoporli a una vita di disagio troppo prolungata);
il comandante della guardia possa dare adeguato sviluppo all'attività addestrativa da svolgere quotidianamente secondo le prescrizioni indicate nella consegna;
almeno un quarto e non più della metà della forza possa fruire di libera uscita, con permesso firmato dal comandante della guardia, per la località ed il tempo specificati nella consegna;
un quarto della forza possa essere autorizzato, con esplicita prescrizione della consegna, a spogliarsi durante la notte.

 

CONSEGNA.

247. - Ogni guardia ha una consegna da osservare e da fare osservare.
La consegna, concisa e tassativa:
a) è stabilita dal comandante di presidio; dev'essere approvata dal prefetto, se si tratta di guardie per esigenze d'ordine pubblico;
b) dev'essere chiaramente conosciuta e compresa dal personale di guardia: l'incomprensione della consegna ricevuta non ne giustifica l'inosservanza;
c) è riservata e può essere ripetuta a estranei alla guardia, solo alla presenza e d'ordine del comandante o del graduato di muta.
248. - LA CONSEGNA DEVE PRECISARE:
a) compito della guardia;
b) posto e consegna speciale di ciascuna sentinella;

c) distanza e posto di riconoscimento, ove possibile e necessario, per sentinelle in condizioni delicate e pericolose;
d) posto dove la guardia e ciascuna sentinella devono rendere gli onori;
e) mezzi di collegamento a disposizione e prescrizione per usarli ;
f) rinforzi disponibili nel presidio e modo di richiederli;
g) enti ai quali notificare comunicazioni urgenti;
h) posto dove le armi devono essere eventualmente caricate e scaricate e quello dove sono eventualmente conservate le munizioni disponibili oltre quelle della dotazione individuale;
i) ora stabilita per l'attività addestrativa che deve essere svolta dal comandante della guardia;
l) mezzi e istruzioni per l'estinzione degli incendi e per chiedere l'intervento del servizio pompieristico;
m) eventuali prescrizioni di carattere particolare.
249. - COPIA AUTENTICA DELLA CONSEGNA deve essere:
a) affissa nella camera del comandante della guardia e nel corpo di guardia;
b) conservata al comando del presidio e, se trattasi di guardie per esigenze d'ordine pubblico, anche alla prefettura;
c) distribuita a tutti i corpi che concorrono nel servizio ;
d) scritta o stampata nitidamente e tenuta costantemente in ordine; non sono ammesse cancellature né correzioni.
250. - CONSEGNA PROVVISORIA.
a) è consentita solo per fronteggiare esigenze gravi e impreviste;
b) è impartita, scritta e firmata dall'ufficiale d'ispezione: nel giornale della guardia; nel rapporto ordinario della guardia; nel rapporto sull'ispezione;
c) ha valore solo per la guardia sul posto e per quella successiva; assume carattere di ronlinuità solo se confermata dal comandante di presidio.

 

COMANDANTE.

251. - IL COMANDANTE DELLA GUARDIA:
a) è il responsabile diretto del servizio di guardia;
b) è di grado adeguato all'importanza e delicatezza del servizio, più che alla forza del reparto ; in casi eccezionali, un ufficiale subalterno o un capitano può essere designato al comando di una guardia importante, anche se costituita solo da pochi uomini; di massima viene comandato:
- un caporale o un caporale maggiore fino a 12 uomini; un sergente o sergente maggiore fino a 20 uomini; un - maresciallo o un ufficiale subalterno fino a 50 uomini ;
- un capitano oltre i 50 uomini;
c) non può allontanarsi dal posto di guardia, per tutta la durata del servizio, senza l'autorizzazione del coniando di presidio o del comando che ha distaccato la guardia;
d) quando deve recarsi ai posti delle sentinelle o al posto di riconoscimento, esce sempre armato e accompagnato da almeno un soldato di guardia.
252. - Suoi COMPITI:
a) assicurare la regolarità del servizio;
b) controllare che tutto il personale, specie quello di sentinella, conosca e abbia compreso la consegna; che le armi siano in. ordine; che i mezzi di collegamento siano sempre pronti a funzionare;
c) segnalare immediatamente, al comando del corpo e del presidio, ogni avvenimento grave o che esiga provvedimenti eccezionali o urgenti;
d) osservare e fare osservare, in ogni momento, da tutto il personale di guardia, contegno marziale, serio e corretto, quale si conviene all'importanza del servizio;
e) annotare nel « giornale della guardia » e nel « rapporto ordinario della guardia » le novità che meritano rilievo, le consegne provvisorie e le altre istruzioni eventualmente date e ricevute durante il servizio.

 

SENTINELLA.

253. - La sentinella personifica il dovere militare. Ha un compito assoluto: osservare e fare osservare la consegna, a qualunque costo.
La sentinella è inviolabile, e pertanto:
a) chiunque l'offenda è passibile di arresto;
b) dev'essere rispettata da tutti, in qualsiasi circostanza;
c) attorno ad essa, per un raggio di almeno 5 metri, non può soffermarsi nessun estraneo al servizio di guardia o di ispezione;
d) dev'essere salutata:
- dai militari di truppa di qualunque forza armata; dai civili che le passano davanti per entrare nella caserma o nel posto di guardia, ovvero per uscirne;
e) non può ricevere ordini che dal comandante la guardia o dal graduato di muta ; il superiore che deve interrogarla deve prima farle dare il cambio.
254. - LA SENTINELLA PROCEDE CON ENERGIA contro chiunque tenti violare o farle violare la consegna. In particolare:
a) contro aggressione con vie di fatto, da Fallarmi, nei modi prescritti dalla consegna, e si difende con l'uso delle armi;
b) contro individui sospetti, li invita ad allontanarsi, gridando prima Passi al largo! e poi Chi va là! fino a tre volte, se occorre e dando frattanto Vallarmi, dopo il primo Chi va là!; perdurando il motivo dell'allarme:
assume la posizione di pronti;
intima alto là!, se l'individuo sospetto si avvicina a distanza di riconoscimento:
passa all'uso delle armi, quando gli individui sospetti oltrepassano tale distanza;
c) contro offese, insulti, minacce, da Vallarmi per chiamare il graduato di muta o il comandante della guardia, i quali devono accorrere, arrestare il colpevole, segnalarlo al comando di presidio e custodirlo nel corpo di guardia, fino a quando non venga consegnato ad agenti della forza pubblica;
d) nei casi urgenti, quando non riesce a farsi udire prontamente dal comandante della guardia, coi normali mezzi di collegamento, spara, con le debite cautele, un colpo in aria.
255. - DOVERI PARTICOLARI DELLA SENTINELLA:
a) vigila attentamente e ininterrottamente, in qualunque circostanza e con qualunque tempo, per fare osservare la consegna; la sorpresa non giustifica, ma aggrava le sue responsabilità;
b) non deve allontanarsi, per alcun motivo, dal posto fissato nella consegna, salvo che non ne riceva ordine dal graduato di muta o dal comandante della guardia;
c) non deve abbandonare l'arme nemmeno un istante; quando è ferma sta a pied' arm (o fianc' arm);
d) non si lascia avvicinare da alcuno; risponde brevemente, a chi la interroghi, ili rivolgersi al comandante della guardia;
e) mantiene un contegno irreprensibile, durante tutto il suo servizio ; nessuna causa di malessere ' può giustificare la più lieve inosservanza dei suoi doveri ; in caso di esigenze improvvise di carattere personale, si rivolge al comandante della guardia per chiedere il cambio;
f) segnala, dando Vallarmi, qualsiasi avvenimento si verifichi nelle sue vicinanze e per cui ritenga necessario, o solo opportuno, l'intervento della guardia;
g) può entrare nella garetta solo in caso di pioggia battente, neve, vento eccessivo o sole cocente: deve, in ogni caso, uscirne, specie di notte, quando veda avvicinarsi qualcuno o senta rumori comunque sospetti.
256. - NELLE SALE D'UDIENZA DEI TRIBUNALI, la sentinella resta a pied' arm (o fianc' arm) durante tutta l'udienza: prende la posizione di attenti quando entra o esce il tribunale; presenta le armi durante la lettura della sentenza.

 

PERSONALE DELLA GUARDIA.

257. - Il personale della guardia:
a) dev'essere, di giorno e di notte, in perfetta e immediata efficienza; può riposare nel corpo di guardia, sempre vestito e senza togliersi le giberne, né la baionetta; la pulizia personale del mattino va fatta sollecitamente, da una muta per volta;
6) non può allontanarsi dal posto di guardia,1 tranne in casi eccezionali e urgentissimi, per i quali non può essere distaccato, dal comandante della guardia, più di un terzo della forza e cioè normalmente non oltre una muta;
e) dev'essere mantenuto al completo ; il comandante ha il dovere di richiedere l'immediata sostituzione di individui comunque divenuti indisponibili.
UNIFORME.
258. - La guardia indossa l'uniforme di marcia, con elmetto o copricapo speciale; nei mesi di maggior calore o in circostanze speciali, il comandante del presidio può far sostituire l'elmetto col berretto da campo.
La guardia alla porta della caserma, o in altri posti all'in' terno della città, calza i guanti.

 

FORMAZIONE.

259. - La guardia, in marcia e nello schieramento per rendere gli onori, assume le formazioni seguenti: per uno fino a 6 uomini; per due fino a 10 uomini; per tre oltre i 10 uomini.

 

ARMAMENTO.

260. - La guardia è armata di:
a) fucile o moschetto, con 18 cartucce a pallottola e 6 cartucce a mitraglia; ovvero :
- pistola, con 18 cartucce a pallottola;

- mitragliatrice o fucile mitragliatore, con 500 colpi, in casi di speciale importanza o gravita;
- lancia, per i reggimenti di cavalleria che ne sono muniti, ma solo nei servizi di guardia d'onore e guardia alla caserma;

b) fucile e moschetto sono normalmente portati a bilanc' arm, sia dall'intera guardia nell'interno degli abitati, sia dalle mute durante i movimenti per il cambio delle sentinelle; sono invece portati a spall' arm dall'intera guardia, se essa è costituita da una compagnia o da unità superiori;
c) le armi vengono tenute cariche, solamente nelle polveriere o per esigenze eccezionali; sempre però d'ordine del comandante di presidio; vengono caricate e scaricate nel posto di guardia, in località fissata dalla consegna.

 

POSTO DI GUARDIA.

261. - Il posto di guardia comprende normalmente:
a) carniere per ufficiali e sottufficiali di guardia, arredate con semplicità e decoro;
6) corpo di guardia, con l'arredo occorrente ai militari di truppa per depositare armi e materiali, consumare il rancio, scrivere;
e) garitte per le sentinelle;
d) cucina per l'eventuale confezione del rancio;
e) latrine.
262. - Ogni posto di guardia deve essere inoltre normalmente provvisto di:
a) tabella della consegna;
b) tabella dei materiali in carico;

c) giornale della guardia;
d) elenco degli estranei alla guardia eventualmente autorizzati ad accedere nel posto di guardia;
e) mezzi di collegamento col comando di presidio e col corpo che ha fornito la guardia, nonché di quelli pel collegamento tra corpo di guardia e sentinelle;
f) attrezzatura per illuminazione, riscaldamento e pulizia;
g) cappotti da scolta e coperte di casermaggio (solo nel periodo invernale) ;
h) quegli altri materiali che il comandante del presidio ritenesse necessari per la migliore esecuzione del servizio.
263. - LOCALI E MATERIALI vengono dati:
a) in carico permanente a uno dei corpi del presidio; quando si tratta di guardia per esigenze d'ordine pubblico, le spese di manutenzione sono a carico dell'amministrazione nel cui interesse è stabilita la guardia;
b) in carico temporaneo al comandante della guardia, per la durata del suo servizio.
264. - IL CORPO DI GUARDIA in particolare, deve essere:
- caratterizzato da pulizia e ordine dei locali; pulizia, ordine e disciplina dei militari che vi sono alloggiati;
- vigilato di giorno e di notte; nessun estraneo alla guardia o al servizio d'ispezione può esservi ammesso senza autorizzazione del comandante di presidio.

 

CAMBIO.

265. - Il cambio, sia della guardia, sia delle sentinelle, è operazione essenziale per la regolarità e l'austerità del servizio, e pertanto dev'essere:
a) eseguito impeccabilmente e con prestanza marziale secondo le prescrizioni delle presenti Norme;
b) controllato e fatto controllare saltuariamente dall'ufficiale d'ispezione e dai comandanti gerarchici dell'unità che fornisce la guardia.
266. .-IL CAMBIO DELLA GUARDIA, è fatto normalmente ogni giorno, in ora stabilita dal comandante di presidio, conciliando esigenze del servizio ed esigenze addestrative del personale e dei reparti.
Il comandante della guardia montante, dopo restituiti gli onori:
a) riceve, dal comandante smontante, la consegna del servizio, integrata dalle modalità atte ad assicurarne la migliore esecuzione;
b) procede, o fa procedere dal graduato di muta, al cambio delle sentinelle;
c) verifica il giornale della guardia, i locali e i materiali in dotazione al posto di guardia; se il comandante è ufficiale, la cessione dei locali e dei materiali è fatta tra sottufficiali o graduati delle guardie;
d) firma il rapporto ordinario della guardia smontante, annotandovi i rilievi fatti nello scambio della consegna, nonché le mancanze o i guasti eventualmente riscontrati nella cessione dei materiali;
e) richiede immediatamente al comando dal quale dipende - ove occorra, anche a mezzo del comandante cessante - eventuali provvedimenti di carattere urgente, specie se necessari per non pregiudicare il servizio o la salute del personale di guardia.
267. - IL CAMBIO DELLE SENTINELLE è fatto normalmente ogni due ore, con le seguenti modalità:
a) la sentinella smontante prende la posizione di pied' arm (o fianc' arm) nel posto dove è stata collocata;
b) il graduato di muta ferma il drappello di muta a 6 passi dalla sentinella, fa affiancare a questa la sentinella montante; ordina lo scambio verbale della consegna e controlla che venga chiaramente data e compresa; fa inastare la baionetta alla sentinella montante, la fa levare a quella smontante, fa scambiare il saluto fra le sentinelle e si allontana con tutto il drappello di muta;
c) all'inizio del servizio, il cambio della prima muta viene eseguito al comando del graduato di muta smontante, accompagnato da quello montante; in tal caso, ogni graduato si pone di fronte alla rispettiva sentinella;
d) durante lo scambio della consegna, sentinelle e personale di muta rimangono sull'attenti, a pied' arm (o fianc' arm) e non rendono onori di nessuna specie.
268. - ASSUNZIONE DI COMANDO:
a) il comando del servizio di muta passa al graduato della prima muta montante, dopo ultimato il cambio dell'ultima sentinella smontante;
b) il comando dell'intero servizio di guardia passa al comandante della guardia montante, dopo che le sentinelle smontanti sono tornate al corpo dì guardia.

 

SERVIZIO DI MUTA.

269. - IL SERVIZIO DI MUTA:
a) dura normalmente due ore; il comandante di presidio può variarne la durata, quando il caldo, il freddo o circostanze particolari lo consigliano;
b) è affidato allo stesso comandante, se la guardia fornisce non più di 3 sentinelle; in caso diverso, il comandante della guardia può essere coadiuvato da uno o più graduati di muta — di massima, un graduato ogni 5 sentinelle — per consentire adeguati turni di riposo.
270. - IL GRADUATO DI MUTA:
a) risponde direttamente al comandante della guardia dei servizi di sentinella affidati alla sua muta;
b) prima di iniziare il cambio, impartisce tutte le istruzioni necessarie per garantire il servizio; ispeziona le armi e - se prescritto - le fa caricare, nel posto stabilito dalla consegna;
c) durante il cambio della sentinella si assicura che la consegna venga data e compresa integralmente e chiaramente; in caso di dubbio fornisce i necessari chiarimenti o si rivolge, per le decisioni, al comandante della guardia;
d) al termine del servizio di muta, fa scaricare le armi - dove e come prescritto - e in ogni caso le ispeziona; riferisce al comandante la guardia le novità del suo servizio;
e) quando deve recarsi ai posti delle sentinelle, esce sempre armato e accompagnato da almeno un soldato di guardia.
271. - I TURNI DI SENTINELLA E DI PIANTONE vengono regolati in modo da alternare i soldati di ogni muta nei vari posti di sentinella; però, dai posti di particolare importanza possono essere esclusi i meno idonei all'adempimento del servizio.

 

ISPEZIONE.

272. - L'ispezione alle guardie:
a) ha lo scopo di accertare la regolarità del servizio, per eliminare prontamente eventuali inconvenienti o almeno segnalarli al comando cui spetta di provvedere;
b) è ordinaria, per le guardie comandate da graduati di truppa, nel qual caso:
- si effettua una volta al giorno, in ore diverse;
- è affidata a ufficiali ed eventualmente a marescialli, designati a turno dal comandante del corpo che ,ha fornito la guardia;
c) è straordinaria, nei casi non contemplati alla precedente lettera b), quando è fatta saltuariamente:
d'ordine del comandante di presidio o del corpo che ha j distaccato la guardia;
di loro iniziativa, dagli ufficiali comandanti del reparto (compagnia, battaglione, reggimento) che ha fornito la guardia;

d) può essere eseguita solamente da ufficiali o marescialli: già conosciuti dal comandante della guardia; o identificati con la formula di riconoscimento.
273. - DURANTE L'ISPEZIONE:
a) il comandante della guardia segue, armato, il superiore incaricato dell'ispezione ;
b) il personale che non è in servizio di sentinella non deve allontanarsi dal corpo di guardia, salvo ordini in contrario dati dal superiore.
274. - AL TERMINE DELL'ISPEZIONE il superiore che l'ha eseguita :
a) annota e firma nel giornale della guardia e nel rapporto ordinario della guardia l'ora in cui l'ispezione è avvenuta ed eventualmente i rilievi fatti sull'andamento del servizio o la consegna provvisoria impartita alla guardia;
b) compila il rapporto sull'ispezione, da consegnare al comando che l'ha ordinata, e fa presente, anche verbalmente, eventuali inconvenienti da eliminare d'urgenza.
275. - LA SCORTA ALL'ISPEZIONE può essere ordinata dal comandante di presidio, solo in vista di particolari esigenze, per accompagnare l'ispezione, sia all'andata, sia al ritorno.
276. - LA FORMULA DI RICONOSCIMENTO:
a) è segreta;
b) è cambiata ogni 24 ore ed entra in vigore all'ora fissata dal comandante del presidio per il cambio delle guardie;
c) è stabilita dal comandante di presidio e comunicata di massima mensilmente ai corpi che forniscono guardie di presidio;
d) è trascritta, di volta in volta, dal corpo che distacca la guardia e dall'ente che ordina l'ispezione, nel Rapporto ordinario della guardia e nel Rapporto sull'ispezione.
277. - L'IDENTIFICAZIONE CON LA FORMULA:
a) serve per riconoscere individui autorizzati ad accedere a posti di guardia isolati o di speciale importanza, escluse normalmente le caserme;
b) avviene unicamente al posto di riconoscimento stabilito nella consegna;
c) può essere omessa - ove prescritta - solo di giorno, per le persone conosciute dal comandante della guardia;
d) è fatta, di massima, con le seguenti modalità:
- la persona che deve farsi riconoscere richiama l'attenzione della sentinella più vicina al corpo di guardia gridando, ove occorra: sentinella!
- la sentinella da l'allarmi e intima: alto là! quando la persona da identificare è giunta a distanza dì riconoscimento;
- il comandante della guardia esce, armato e accompagnato da un soldato di guardia, si avvicina a 4 passi e chiede: parola! Se la persona da identificare risponde con la parola esatta, il comandante della guardia indica, con la controparola, che l'identificazione è avvenuta.
278. - LA SCORTA ARMATA, in eventuale accompagnamento dell'ispezione deve rimanere a 10 passi dal posto di riconoscimento, finché l'identificazione sia compiuta.
279. - IL CONCORSO AL SERVIZIO D'ORDINE PUBBLICO è obbligatorio, nelle vicinanze del posto di guardia. Il comandante della guardia, impiegando al massimo un terzo degli uomini della guardia — e cioè normalmente non oltre una muta:
a) arresta e disarma individui colti in flagrante reato commesso nelle vicinanze; trattiene gli arrestati, fino all'intervento degli agenti di pubblica sicurezza e cura che non siano alterate le tracce del reato, fino all'arrivo dell'autorità giudiziaria;
b) aderisce a richieste di rinforzo, fatte da carabinieri reali o altri agenti di pubblica sicurezza minacciati nell'esercizio delle loro funzioni o incaricati di procedere ad arresti da operare nelle vicinanze;
c) provvede all'opera di soccorso urgente a vittime di reati o di infortuni;
d) accoglie e protegge nel corpo di guardia persone che, minacciate, cerchino rifugio; deve però sempre identificarle e disarmarle, se del caso;
e) segnala incendi sviluppatisi nelle vicinanze e concorre al loro spegnimento, fino all'arrivo di pompieri, truppa, ecc.;
f) richiede rinforzi, agli enti indicati nella consegna, quando nota nelle vicinanze assembramenti minacciosi per la sicurezza del posto.

 

CAPO XII.

SERVIZIO DI RONDA.

280. - Il servizio di ronda:

a) ha lo scopo di:
- vigilare il contegno dei militari di truppa residenti o di passaggio nel presidio, per accertare l'osservanza delle norme disciplinari e presidiarle, specie da parte dei militari del proprio corpo, arma e specialità;
- interviene in caso di disordini nelle strade, nei pubblici esercizi, nei locali aperti al pubblico e abitualmente frequentati da militari di truppa;
- accertare, dopo la ritirata, che i militari di grado inferiore a quello del comandante della ronda, non siano assenti arbitrariamente dalla caserma;

b) è affidato a ronde:
- costituite, di massima, da un sottufficiale o graduato di truppa e da due soldati, normalmente dello stesso corpo (rande reggimentali), eccezionalmente di corpi diversi (rande miste);
- comandate saltuariamente, o a regolare turno giornaliero, fra tutti i corpi e reparti del presidio; di massima, solo durante le ore di libera uscita della truppa e fino a un'ora dopo il silenzio;
- contraddistinte da cinturino, baionetta (o pistola) e sottogola abbassato; eccezionalmente armate di fucine o moschetto.
281. . Rapporto della ronda:
a) è compilato dal comandante della ronda, normalmente al termine del servizio;
b) è trasmesso al comando del presidio, - pel tramite del corpo o reparto che ha fornito la ronda o al quale appartiene il comandante della ronda - con i documenti e le annotazioni gè-rarchiche eventualmente necessarie per valutare natura ed entità delle infrazioni rivelate.
282. - In, caso di rilievi gravi ed eccezionali:
a) il rapporto deve essere notificato al più presto al comando del presidio, eventualmente anche per telefono, dallo stesso comandante della ronda;
b) il militare colpevole di gravi infrazioni dev'essere accompagnato dalla ronda alla caserma dove il militare è alloggiato; ovvero alla caserma della ronda, se trattasi di militare in licenza o di passaggio nel presidio.
283. - Ufficiali di vigilanza, con compito analogo a quello indicato per il servizio di ronda, possono essere designati dal comando di presidio, a turno fra quelli dei corpi dipendenti, quando occorra esercitare una speciale vigilanza sui militari del presidio.

 

SERVIZI LOGISTICI.

287. - I servizi logistici di presidio hanno il compito di assicurare alle truppe i mezzi necessari per la vita e per la normale attività addestrativa e presidiaria.

 

ACCOMPAGNAMENTO DI DRAPPELLI.

345. - L'accompagnamento dì drappelli viene effettuato nei trasferimenti di uomini in numero superiore a 9 e non costituenti reparto organico o appartenenti a reparti diversi.
I militari che compiono lo stesso viaggio in numero inferiore a 9 viaggiano come isolati e i documenti di viaggio vengono affidati a uno di essi, scelto fra i più anziani.
346. - Modalità esecutive.
a) Il comando del drappello viene normalmente affidato a un:
caporal maggiore o caporale . . . . . . fino a 20 uomini;

sergente maggiore o sergente . . . . . fino a 40 uomini;

ufficiale subalterno o maresciallo . . . fino a 80 uomini;

capitano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . oltre 80 uomini;
b) un trombettiere viene messo a disposizione del comandante se ufficiale o maresciallo.
c) Ruolino di trasferimento ed eventualmente Stato dimostrativo compilati ciascuno in duplice copia, vengono: consegnati al comandante del drappello; trasmessi in copia, se del caso, all'ente destinatario, quale preannuncio del drappello.
d) Rapporto. Il capo drappello, a servizio ultimato, ne riferisce brevemente per iscritto all'autorità che ha ordinato il servizio, allegando al rapporto copia del Ruolino di trasferimento ed eventualmente dello Stato dimostrativo, firmato, per ricevuta, dall'ente destinatario.

 

§§§§§§§§§§

 

Prospetto A

ONORI REALI

Grado degli onori A chi sono dovuti Esposizione delle bandiere di presidio Salva d'onore

Rappre-

sentanza d'onore

Picchetto d'onore Parata d'onore Scorta d'onore Guardia d'onore Illuminazione di gala
Sovrani (a) alle LL.MM. il Re e la Regina si 51 colpi d'art. si una Cp. d'onore con bandiera e banda si di forza stabilita di volta in volta una Cp. d'onore con bandiera si
Al Sommo Pontefice id. id. id. id. id.
ai Capi di Stati Esteri id. id. id. id. id.
al Cardinale legato id. id. id. id. id.
1° grado (a) alle LL. AA. RR. i Principi Reali di Piemonte si 31 colpi d'art. si un Pl. di 45 uomini d'onore con bandiera e banda si di forza stabilita di volta in volta un Pl. d'onore con bandiera si
ai Principi ereditari di case Regnanti estere id. id. id. id. id.
a Cardinali di S. R. Chiesa id. id. id. id. id.
2° grado ai Principi della Famiglia Reale si 21 colpi d'art. si un Pl. di 45 uomini d'onore con bandiera e banda si un ufficiale inferiore e 10 uomini un Pl. d'onore si
ai Principi di case Regnanti estere id. id. id. id. id.
al Gran Maestro del Sovrano Ordine Militare di Malta id. id. id. id. id.

(a) Per l'intera giornata viene indossata la grande uniforme grigio verde e viene osservato l'orario festivo


Prospetto B

Sommario degli onori militari

Simboli e persone

cui sono dovute

Individuali

Di presidio

Collettivi

Note

del reparto

e della guardia

segnali d'onore (a)

1 2 3 4 5 6
A) SS. Sacramento b si si tre attenti e marcia al campo a) quelli di grado
inferiore non vengono suonati dopo altri segnali di grado superiore.

(b) Solo in occasione di un congresso
Eucaristico.

(c) Solo quando per la prima volta la bandiera giunge ufficialmente nel presidio e quando ne parte per nuova destinazione.

(d) anche saluto alla voce, quando si
tratta di più battaglioni o altre unità equivalenti o superiori.

(e) La marcia al campo solo per onori di 2° grado.

(f) decorati al valor militare, di marina o aeronautico; mutilati di guerra; padri, madri, e vedove dei decorati al valor militare morti sul campo o in seguito a ferite riportate in combattimento; padri e madri dei caduti.

(g) la sentinella deve:
salutare simboli e persone elencati nella colonna 1; rispondere al saluto dei militari di truppa e dei civili.
 

B) Bandiere cui sono dovuti gli onori militari c si si tre attenti e saluto alla bandiera
C) Altare della Patria in Roma e monumento ai Caduti di ciascun presidio. - si si -
I. LL. MM. il Re e la Regina si si si (d) tre attenti e fanfara Reale
II. S. E. il Capo del Governo si si si (d) tre attenti e marcia al campo
III. altre persone cui sono dovuti onori reali si si si tre attenti e marcia al Re
IV. altre persone cui sono dovuti onori di carica o dignità si si si tre attenti e marcia al campo (e)
V. generale d'armata, di corpo d'armata e ufficiale di grado equivalente nelle altre forze armate dello Stato ; generale
di divisione, incaricato del comando
di corpo d'armata.
si si si tre attenti
VI. generale di divisione o di grado equivalente nelle altre forze armate dello Stato; generale di brigata, incaricato
del comando di divisione
- si si due attenti
VII. generale di brigata o di grado equivalente nelle altre forze armato dello Stato; colonnello incaricato delle funzioni di generale dì brigata - si si un attenti
VIII, comandante titolare del reggimento - si si un attenti
IX. militare, superiore in grado o anzianità, di qualunque forza armata dello Stato, non compreso nei numeri precedenti - si si -
X. militare pari grado, mutilato di guerra o decorato al valore militare, di marina o aeronautico - si - -
XI. benemeriti di guerra (f) in abito civile, insigniti della medaglia o del distintivo - 8 - -
XII. sentinella - (g) - -
XIII. al passaggio del feretro durante onori funebri militari - si si -
XIV. al passaggio del feretro durante onori funebri non militari - si - -


Prospetto C

73. Scorta d'onore ai cortei militari funebri

Grado del defunto Composizione della scorta d'onore per i militari (1)
morti in attività di servizio morti non in attività di servizio
Generale di corpo di armata che ha comandato un corpo d'armata in guerra. Una brigata su due reggimenti, con bandiere di guerra e musiche, e un a rappresentanza delle altre armi del presidio. Come contro.
Generale di corpo di armata che non ha comandato un corpo di armata in guerra. Un reggimento su due battaglioni (di due compagnie) con bandiere di guerra e musica, e una rappresentanza delle altre armi del presidio. Un reggimento su 2 battaglioni con bandiera di guerra e musica
Generale di divisione. Un reggimento su 2 battaglioni con bandiera di guerra e musica. Un battaglione su due compagnie con bandiera di
guerra e musica.
Generale di brigata. Un battaglione su due compagnie, con bandiera di guerra e musica. Una compagnia su tre plotoni, con bandiere di guerra e musica.
Ufficiale superiore. Una compagnia su tre plotoni con bandiera di
guerra e musica.
Una"rcompagnia su due plotoni con musica.
Ufficiale inferiore. Un plotone con bandiera di guerra e musica. Un plotone.
Aiutante di battaglia o marescial. Un plotone comandato da un sottufficiale. -
Sergente maggiore o sergente. Una squadra (15 uomini) comandata da un sottufficiale. -
Graduato di truppa o soldato. Dieci uomini comandati da un caporale. -


Prospetto D

Calendario delle ricorrenze nazionali

Ricorrenze 1 2 3 4 5 6 7
Tutte le domeniche si - - - - - -
1° gennaio - Capo d'Anno si - - - - - si
6 gennaio - Epifania si - - - - - si
8 gennaio - genetliaco S.M. la Regina - si si si - si si
9 gennaio - Anniversario del Re Vittorio Emanuele II - - - si - - -
11 febbraio - Anniversario della stipula del Concordato con la Santa Sede - si - si - si si
Ultimo giorno di carnevale - si - - - - si
19 marzo - San Giuseppe si - - - - - si
23 marzo - Anniversario della fondazione dei Fasci - si - si - si si
Giovedi Santo - si - - - - si
21 aprile - Natale di Roma si - - si - si si
Festa dell'Ascensione si - - - - - si
24 maggio - Anniversario della dichiarazione di guerra - si - si - si si
Prima domenica di giugno - Celebrazione dell'Unità d'Italia e dello Statuto si - si si - si si
Festa del Corpus Domini si - - - - - si
29 giugno - Festa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo - - - si - - -
29 luglio - Anniversario della morte di Re Umberto I - - - si - - -
15 agosto - Assunzione della B. V. Maria si - - - - - si
18 agosto - Onomastico della S. M. la Regina - si - si - si si
15 settembre - Genetliaco di S. A. R. il Principe Ereditario - si si si - si si
12 ottobre - Anniversario della scoperta dell'America - si - si - - si
23 ottobre - Anniversario della Marcia su Roma si - si si - si si
1° novembre - Ognissanti si - - - - - si
2 novembre - Commemorazione dei defunti - si - - - - si
4 novembre - Anniversario della vittoria si - si si - si si
11 novembre - Genetliaco di S. M. il Re - si si si - si si
8 dicembre - Immacolata Concezione si - - - - - si
24 dicembre - Vigilia di Natale - si - - - - si
25 dicembre - Natale si - - - - - si
31 dicembre - Ultimo giorno dell'anno - si - - - - si
Festa d'arma o di corpo si - si si - si si

Note alla tabella:

1 - Orario festivo per l'intera giornata

2 - Orario festivo nel solo pomeriggio

3 - Grande uniforme

4 - Esposizione delle Bandiere di presidio

5 - Salva d'onore (a) colpi :

6 - Illuminazione di gala degli edifìci militari

7 - Ritirata serale prorogata di 2 ore

a) La salva d'onore viene sparata solo nelle città sedi di corpo d'armata.
Speciali salve d'onore vengono inoltre sparate, nelle città stesse, in occasione delle seguenti solennità o ricorrenze nazionali:
- giuramento di S. M. il Re (101 colpo);
- nascita del Principe Ereditario (101 colpo);
- nascita di un Principe della famiglia Reale (31 colpo);
- inaugurazione d'una nuova legislatura o d'una nuova sessione parlamentare b), con intervento di S. M. il Re (21 colpo).

b) Solo nel presidio di Roma.
 

 

 

 


NOTE

1) La speciale forma della visita dev'essere esplicitamente dichiarata nell'annuncio ufficiale trasmesso dalle autorità militari o politiche.

2) Al suono degli inni nazionali «Marcia Reale» e «Giovinezza» reparti assumeranno la posizione di «attenti» se disarmati, la posizione di «presentat' arm» se armati, i comandanti dei reparti saluteranno nelle forme prescritte, e manterranno il saluto per le prime quattro battute di ciascun inno. (Circ. Minist. 63020 del 24 sett. 1938-XVI).

3) Il comandante di reparto non deve ripetere il saluto al momento in cui il superiore giunge a distanza di sei passi, ma deve rimanere immobile nella posizione di saluto, finché il reparto mantiene la posizione d'onore. (Foglio d'ordini minist. n. 178, disp. 27, del 28-6-1937-XV.

4) II militare isolato deve assumere la posizione di « attenti » e salutare nel modo prescritto, durante r esecuzione delle prime 4 battute degli inni nazionali «Marcia Reale» e «Giovinezza». (Ciré. min. 63020 del 21 settembre 1938-XVI).

 

 

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