Norme per la vita di caserma

(Edizione 1935)

(I numeri dei paragrafi sono quelli del testo originale)

 

 

 

AVVERTENZA.

Nelle presenti norme, quando si dice:
bandiera - vale: labaro o stendardo;
reggimento, battaglione, compagnia - vale unità equivalente;
ufficiale di picchetto - vale anche ufficiale di giornata o maresciallo di picchetto e di giornata nei casi in cui questi lo sostituiscono.

 

PREMESSA

La caserma è la casa del soldato: spoglia di tutto quanto è superfluo e incline alla vita comoda, deve offrire al soldato quel benessere materiale e morale che ne allieta l'animo e agevola così la preparazione guerriera.
Bene organizzata è indubbiamente mezzo efficacissimo per la formazione spirituale e tecnica del soldato.
Campi estivi e invernali devono costituire l'ambiente applicativo di quello formativo della caserma.
In caserma deve aleggiare appieno l'aria della Vittoria e del Regime che la Vittoria ha valorizzato.
Nelle solennità nazionali, il reggimento in armi, ammassato davanti al monumento o alla lapide rievocante i camerati che s'immolarono per la Patria, deve fremere sotto il fascino della parola sobria e animatrice del suo comandante.
L'orgoglio e le gesta gloriose dell'arma e del reggimento, il culto per i caduti della guerra e della causa nazionale, l'esaltazione dei condottieri che ci guidarono alla Vittoria, la devozione profonda al Re vittorioso e alla Sua Augusta Casa, la fede illimitata nel Duce della nuova grande Italia, sono tutti elementi di alto valore nell'opera educativa che ogni comandante svolge nella caserma.
Canti e inni patriottici e guerrieri devono costituire elemento importante nell'educazione del soldato.
La caserma accoglie anche i premilitari, cioè i giovani che le organizzazioni del Regime inquadrano e che un giorno saranno soldati del reggimento, che li ospita; nonché i postmilitari, cioè gli anziani che un tempo vissero la vita del reggimento.
La caserma è perciò fattore poderoso di fusione tra premilitari, militari e postmilitari, tra ufficiali in servizio permanente effettivo e ufficiali in congedo.

 

CAPO I.

ORGANIZZAZIONE DELLA CASERMA

1. Caratteristiche della caserma ben organizzata:
a) ordine e pulizia inappuntabili; dove questo risultato si raggiunge, il soldato rispetta la caserma e si affeziona al reggimento;
b) regolarità nelle varie operazioni della giornata;

c) opportuna distribuzione e sistemazione dei locali;

d) austeri ornamenti che, nella rievocazione dei fasti gloriosi della Patria e del Corpo, ravvivano lo spirito guerriero della truppa.
2. L'organizzazione della caserma è regolata dal comandante del reggimento. A lui spetta:
assicurare il benessere morale e materiale di tutti i militari alloggiati in caserma;
imprimere in tutte le operazioni di caserma quella vivacità che caratterizza la vita di oggi;
esigere e ottenere da tutti contegno inappuntabile, scrupolosa osservanza dell'uniforme;
organizzare la caserma in guisa da renderla ambiente di eccezionale vitalità.

 

CAPO IL COMANDANTE DI CASERMA

3. Comandante di caserma. - Ogni caserma ha il suo comandante, responsabile di tutto quanto in essa avviene; incarico che compete, di massima, al vice-comandante di reggimento.
4. Il comandante di distaccamento è anche comandante di caserma; può essere dispensato, quando sia investito di funzioni che non gli consentono di assolvere anche tale compito, e in tale caso può essere autorizzato, dal comandante del reggimento, a nominare comandante di caserma altro ufficiale anziano.
5. Quando nella caserma siano alloggiate più unità d'arma o corpo diversi:
a) ciascun corpo o reparto ha un proprio comandante di caserma per i propri alloggiamenti;
b) il più anziano dei comandanti sovraintende e vigila sul servizio in comune,
6. Compiti del comandante di caserma:
a) assicurarsi, con la più scrupolosa vigilanza, che i servizi di caserma si svolgano nel modo prescritto;
b) esigere che ordine, pulizia, disciplina e igiene siano inappuntabilmente curati; non si tollerino giustificazioni in materia;
c) provvedere d'iniziativa, e sotto la propria responsabilità, alle esigenze che improvvisamente si manifestano, informandone il comandante del corpo.

 

CAPO III.

ORGANIZZAZIONE DEI LOCALI

8. Uso dei locali. — Ogni caserma dev'essere, possibilmente, provvista di:
a) mensa, sala di convegno e di lettura per ufficiali;
b) mensa, sala di convegno e di lettura per sottufficiali;
c) refettori e sala di ritrovo per militari di truppa;
d) sala di scherma, per ufficiali e sottufficiali, con annesso bagno;
e) palestre: una scoperta, e una - se possibile - coperta; quelle con carattere di fortuna sono assai indicate, perché econo-miche; è dovere di ogni comandante crearle;
f) piccolo poligono pel tiro ridotto; potrà essere utilizzato anche dalle locali organizzazioni del Regime, a loro richiesta e previ conseguenti accordi;
g) lavatoi distinti per il personale, la biancheria e le gavette (in media un rubinetto per ogni dieci uomini);
h) doccia, con acqua calda, per i bagni di pulizia dei sottufficiali e militari di truppa;
i) locali di punizione per sottufficiali e militari di truppa, in località separata, e più lontano possibile dall'ingresso della caserma e dai luoghi di convegno e ritrovo;
l) parlatorio - caratterizzato dalla maggiore austerità, semplicità e scrupolosa nettezza - in vicinanza della porta d'ingresso alla caserma, per le persone che si recano a trovare militari di truppa.
9. Corpo di guardia, cucine e latrine sono i locali che richiedono maggiore vigilanza; vanno tenuti in perfetto stato di conservazione e pulizia; il comandante di caserma ne risponde personalmente al comandante di reggimento.
10. Le camerate della truppa devono essere modello di nettezza, ordine e uniformità: letti allineati, materassi e altri effetti letterecci sistemati tutti nell'identico modo; capi di corredo non indossati disposti nell'assetto prescritto dal comandante di caserma. E' autorizzato l'uso di una cassetta individuale di tipo unico.
11. Sale di mensa e di convegno, dei sottufficiali e quelle di ritrovo dei caporali e soldati, devono essere oggetto di speciale interessamento, non solo del comandante di caserma, ma di tutti i comandanti di reparto. Quando possibile, occorre provvederle di quegli svaghi (teatro, cinematografo, radio, giochi sportivi) tanto benèfici e tanto graditi ai sottufficiali e ai militari di truppa; affidarne direzione e vigilanza a chi ne comprende l'utilità e sa, con genialità ed interessamento, promuoverne lo sviluppo.
12. Nelle mense e sale convegno e di lettura per gli ufficiali dev'essere evitata qualsiasi forma lussuosa e perciò non compatibile con l'austerità militare. E' vietato l'uso di salette riservate a ufficiali di grado più elevato: la vita in comune educa, affiata tutti e stringe maggiori vincoli di cameratismo fra ufficiali di ogni grado.
13. Alloggi ufficiali e sottufficiali. - Il comandante del reggimento:
a) indica quali ufficiali devono alloggiare in caserma, in relazione alle esigenze del servizio (specie notturno) e alle condizioni economiche dei singoli; da la preferenza a chi ne faccia domanda (due stanze per ciascun capitano; una per ciascun ufficiale subalterno);
b) esige che alloggi in caserma o nelle immediate vicinanze uno degli ufficiali medici;
c) assegna i rimanenti alloggi disponibili a marescialli, o a sergenti maggiori specie a quelli ammogliati o con famiglia a carico, in relazione alle condizioni economiche di ciascuno (ad ogni maresciallo senza famiglia una camera);
d) dispone che i rimanenti sergenti maggiori e i sergenti siano alloggiati in camere a parte, in prossimità delle rispettive compagnie; si provvede con tramezzi nelle camerate, dove le camere difettano;
e) autorizza i marescialli ed eventualmente i sergenti maggiori ammogliati o con famiglia a carico, che lo desiderino o ne siano meritevoli, per precedenti insindacabili, ad abitare e pernottare fuori caserma, in alloggi privati;
f) provvede, se possibile, al ricovero degli automezzi di proprietà degli ufficiali e degli impiegati dei gruppi A e B.
14. Le affissioni nelle caserme siano pochissime e limitate ai soli ordini e documenti indispensabili per agevolare l'andamento delle varie operazioni giornaliere; ma siano ordini e documenti chiari, facilmente leggibili e aggiornati.
15. L'ufficio comando del reggimento provvede a far affiggere:
a) in luogo ben visibile: orario di massima;
ordine del giorno (disposizioni ordinarie e permanenti); ogni altro documento che il comandante del reggimento ritenga sia tenuto sempre presente ai militari del corpo ;
b) nella camera dell'ufficiale di picchetto:
pianta della caserma, con l'indicazione dell'uso al quale sono adibiti i singoli locali;
prescrizioni relative all'illumiiiazione;
norme che regolano la distribuzione dell'acqua;
prescrizioni da seguirsi in caso d'incendio;
elenco degli uffici e dei comandi militari della guarnigione;
indirizzi di ufficiali, sottufficiali e militari di truppa che alloggiano fuori caserma, con le modalità per rintracciarli prontamente;
ogni altro documento che possa facilitare il compito
dell'ufficiale di picchetto;
e) nel corpo di guardia:
tabella per la consegna della guardia;
estratto sintetico, ma chiaro e preciso, del «Regolamento sul servizio territoriale», per quanto interessa i doveri del personale di guardia.
16. Il comandante di compagnia fa affiggere:
a) in luogo ben visibile:
tabella nominativa dei componenti il reparto e loro ripartizione in plotoni e squadre;
ordine del giorno reggimentale (disposizioni ordinarie e permanenti);
specchio dei militari meritevoli di speciale premio (elogio compreso);
elenco dei soldati in punizione;
tutte le altre comunicazioni ritenute del caso;
b) in ogni camerata:
all'ingresso: grado, cognome e nome del capo camerata; per ogni posto letto: una tabellina indicante grado, cognome e nome del militare che lo occupa;

c) in ogni scuderia:
specchio numerico dei quadrupedi alloggiati;
elenco nominativo dei quadrupedi a riposo e a regime speciale;
tabella qualitativa e quantitativa delle profende;
per ogni posta: una tabellina indicante nome e numero di matricola del quadrupede che la occupa;
d) in ogni rimessa:
uno specchio dei mezzi che vi sono ricoverati, indicante tipo e numero di matricola;
e) in ogni ufficio o locale:
uno specchio dei mobili e degli arredi in esso contenuti.
17. Ogni locale dev'essere identificato da apposita iscrizione che ne indichi l'uso.

 

CAPO IV.

LA VITA DI CASERMA ORARIO.

18. L'orario reggimentale regola le operazioni normali della vita di caserma, le quali vengono eseguite in base ad appositi segnali di tromba, ripetuti sempre tre volte (fatta eccezione per i segnali di «attenti»).
Nelle ore comprese tra il silenzio e la sveglia è vietato qualsiasi segnale di tromba, eccetto l'«allarmi».
19. Il comandante del reggimento - attenendosi alle eventuali prescrizioni del comando del presidio - fissa le ore de'le operazioni fondamentali: sveglia, periodi delle istruzioni, rancio, silenzio.
20. Il tempo di lavoro è ripartito in guisa da consentire al soldato una media di otto ore per dormire, oltre al tempo necessario per pulizie, pasti e libera uscita. D'estate, stante la sveglia di buon mattino, è concessa qualche ora di riposo anche durante il pomeriggio.
21. I reparti che escono dalla caserma hanno l'obbligo di lasciare all'ufficiale di picchetto indicazione scritta della località dove si recano all'istruzione.
22. Una giornata festiva per settimana deve considerarsi di completo riposo. Si offrirà così l'opportunità a ufficiali e sottufficiali di dedicarsi alle pratiche religiose e alle esigenze famigliari, con indiscutibile beneficio materiale e morale e conseguente vantaggio per lo stesso servizio.
23. La pratica dei giochi sportivi, nelle giornate di festa, dev'essere agevolata con ogni mezzo, tanto nell'interno della caserma, quanto nelle locali società sportive.
L'arrivo delle reclute, la consegna delle armi e dei distintivi di grado, di merito o di specializzazione, la visita in caserma di personalità o di organizzazioni del Regime, il ritorno da campi o manovre, il congedamento dei militari anziani, ecc. ecc. siano tutte occasioni di benintesa festività per la famiglia reggimentale.

 

ORDINI DEL GIORNO E DIRAMAZIONE DEGLI ORDINI.

25. Gli ordini emanati dal comando di reggimento devono essere giornalmente conosciuti da tutti gli ufficiali e i sottufficiali.
Le comunicazioni degli ordini alla truppa sono fatte a cura dei comandanti di reparto, normalmente durante le ordinarie riunioni.

 

RAPPORTO.

26. Il comandante del reggimento chiama a rapporto gli ufficiali superiori, i capitani o tutti gli ufficiali, ogni qualvolta lo ritiene necessario; li riunisce tutti insieme - gran rapporto - per:
comunicare direttive e ordini che da tutti devono essere osservati;
rivolgere consigli, ammaestramenti, incitamenti; chiedere agli ufficiali chiarimenti sulla loro opera e ascoltarne pareri e proposte, abituandoli così alla disciplina delle discussioni;
tenerli al corrente della complessa attività del reggimento. Il gran rapporto è mezzo efficace, di cui si vale il comandante di reggimento, per fondere, affiatare, indirizzare, con criterio unitario, i propri ufficiali.

 

ONORI.

27. Sentinelle e guardie rendono gli onori secondo le prescrizioni del «Regolamento sul servizio territoriale».
Quando il trombettiere suona l' 
«attenti» (prescritto dal «Regolamento di disciplina militare») reparti e militari isolati, in caserma, prendono la posizione di attenti e la conservano sino a che viene suonato l'«avanti».
28. Allorché un ufficiale entra in un locale, dove militari di lui meno elevati in grado attendono alle loro occupazioni: chi per primo lo scorge da «l'attenti»;
il più elevato in grado o il più anziano gli si presenta, per dargli le novità e per ricevere eventuali ordini.
Quando la visita è fatta in camerata ed è preannunciata, ciascun militare si fa trovare in piedi e a destra del proprio letto; il più elevato in grado fra i presenti attende all'ingresso della camerata per dare l'
«attenti» e per accompagnare il superiore.

 

ALLARMI E ADUNATE.

29. Gli allarmi possono essere ordinati a solo scopo addestrativo o per fronteggiare esigenze impreviste e reali. Gli allarmi a scopo addestrativo costituiscono ottimo esercizio per le truppe, abituandole ad adunarsi e muovere rapidamente verso il posto di combattimento o di impiego. Riescono molto interessanti e redditizi se realmente impreveduti; non conviene abusarne per non pregiudicarne l'efficacia.
30. Al segnale di 
«allarmi», seguito, se del caso, dal segnale «a cavallo», «macchine alla mano», ecc.:
la truppa si aduna rapidamente - di massima in tenuta di marcia - nel luogo prestabilito, seguendo le prescrizioni particolari fissate dal comandante del reggimento;
i sergenti di settimana fanno avvisare gli ufficiali e i sottufficiali del proprio reparto non alloggiati in caserma; per gli ufficiali e i sottufficiali del comando, provvede il sottufficiale di settimana alla maggiorità.
31. Quando l'
«allarmi» viene ordinato mentre le truppe sono fuori caserma per esercitazioni, marce, ecc. i reparti vengono fatti avvertire a cura dell'ufficiale più elevato in grado fra i presenti in caserma, il quale fa anche segnalare loro il luogo di impiego, affinchè possano recarvisi direttamente.
32. Quando l'
«allarmi» viene ordinato durante le ore di libera uscita, i trombettieri disponibili ripetono più volte il segnale, nelle adiacenze della caserma.
34. Le adunale, eseguite in luoghi prestabiliti, debbono essere abitualmente rapide, ordinate e silenziose; celerità e regolarità delle operazioni sono indice di compattezza e comandabilità delle truppe.
Se il posto di adunala è fuori della caserma, la truppa si aduna in caserma e, appena pronta, vi si reca, condotta dal più elevato in grado o più anziano fra i presenti.

 

OPERAZIONI PRINCIPALI.

Sveglia,
35. Al segnale della sveglia:
tutti si levano, accudiscono con sollecitudine e scrupolosità alla pulizia personale e mettono in ordine il proprio posto;
i capi squadra si informano delle eventuali novità riferentisi ai propri uomini, comunicano al caporale di giornata i nomi dei soldati che si dichiarano ammalati e provvedono alla distribuzione del caffè;
i sergenti di settimana visitano le scuderie o le rimesse per raccogliervi le novità occorse nella notte e riferirne all'ufficio di compagnia.
36. Le operazioni della giornata sono precedute da una rapida rivista passata al reparto dall'ufficiale di servizio (o dal sottufficiale più anziano) che fa alla truppa quelle raccomandazioni e comunicazioni che bene dispongono al lavoro della giornata.

Cura giornaliera della persona.

37. La cura giornaliera della persona completata dal bagno frequente, dalla rasatura della barba, dal taglio dei capelli e dalla lavatura della biancheria, è indispensabile per garantire la salute della truppa ed evitare il diffondersi di malattie contagiose.
a) il bagno di pulizia è fatto, almeno una volta alla settimana, possibilmente all'aperto, in mare o in acqua dolce, nelle località fissate dal comando del presidio.
Ai bagni, specialmente a quelli all'aperto, assiste l'ufficiale medico di settimana, il quale deve attenersi alle prescrizioni dell'« Istruzione sull'igiene » per ciò che riguarda temperatura del bagno e tempo d'immersione, ed essere fornito di materiale adatto per eventuale opera di pronto soccorso ;
b) la lavatura della biancheria e degli altri oggetti di corredo è fatta nei giorni e con le modalità fissate dal comandante del reggimento.
Quando la lavatura è affidata a lavanderia privata, ogni capo squadra ritira dai propri uomini gli oggetti da lavare e li annota sull'apposito quaderno; successivamente il sottufficiale di contabilità provvede a far ritirare gli oggetti, a compilare il prescritto riepilogo e a consegnarli all'incaricato della lavatura.

Libera uscita.

38. Viene concessa ordinariamente:
nei giorni feriali, subito dopo il secondo rancio ; in quelli festivi, anche in altre ore, fissate dal comandante del reggimento.
I militari in punizione, gli ammalati a riposo o a servizio interno, non fruiscono di libera uscita e pertanto vengono segnalati, dai reparti interessati all'ufficiale di picchetto, il quale, si assicura della loro presenza in caserma; i militari di truppa in punizione sono utilizzati per servizi di fatica.

Distacco delle Guardie.

39. E' operazione di alto valore disciplinare e spirituale; deve essere eseguito in modo impeccabile e, di frequente, vigilato dal comandante di caserma.
Al prescritto segnale, i sergenti di settimana accompagnano al posto fissato gli uomini comandati di guardia e di piantone.
L'aiutante maggiore di settimana:
fa formare i drappelli destinati ai varii posti di guardia e li passa in rivista;
da ai comandanti delle guardie opportuni ordini e istruzioni;
ispeziona le armi e fa distribuire le cartucce; se prescritto fa caricare le armi;
fa partire i varii drappelli dando il comando «ai vostri posti - marc'».
Quando la guardia monta con la bandiera, l'ufficiale portabandiera si reca a prenderla, accompagnato dall'aiutante maggiore.
Al comparire della bandiera, la guardia presenta le armi, il trombettiere suona la marcia al campo, quindi la banda o fanfare intona la «Marcia Reale» seguita dall'inno «Giovinezza».
Giunta la bandiera al posto stabilito, il comandante della guardia fa rimettere le armi al piede (o al fianco); e da l'ordine per la partenza.

Ritorno delle Guardie.

40. Al ritorno in caserma, i comandanti delle guardie: ispezionano le armi, assicurandosi che siano scariche; provvedono al versamento delle cartucce e giustificano l'eventuale consumo;
riferiscono verbalmente al comando del reggimento i soli avvenimenti eccezionali.
Se la guardia ha con sé la bandiera, prima di riportarla al suo posto, vengono resi i prescritti onori, in ordine inverso a quello indicato al precedente n. 39.

Ritirata e Silenzio.

41. La ritirata, viene suonata dal trombettiere di guardia alla caserma, all'ora stabilita. Risulta più efficace e suggestiva se eseguita da tutti i trombettieri riuniti (meglio dalla fanfara reggimentale) in una delle piazze viciniori più frequentate; in tal caso, il segnale della ritirata può essere preceduto dal suono di marce vivaci e guerriere, atte a richiamare l'interessamento della popolazione civile.
Al segnale della ritirata, devono rientrare in caserma i sergenti e i militari di truppa, tranne quelli provvisti di speciale permesso.
42. Il permesso, generalmente serale, eccezionalmente diurno, viene concesso come premio a coloro che si distinguono per buona condotta e rendimento in servizio. La concessione è contenuta nei limiti di numero e di tempo fissati dal comandante del reggimento.
Nel permesso è sempre indicata l'ora in cui deve ritirarsi chi ne beneficia.
Il permesso può essere concesso:
dal comandante di battaglione, per i sergenti maggiori e i sergenti;
dal comandante di compagnia, per i militari di truppa.
L'elenco dei permessi concessi dev'essere consegnato all'ufficiale di picchetto, a cura dei comandanti che li hanno rilasciati.
43. I marescialli hanno facoltà di rimanere fuori dalla caserma in tutte le ore libere dal servizio.
I sergenti maggiori celibi, o senza famiglia a carico, alloggiati in caserma, sono normalmente autorizzati a rientrare in caserma due ore dopo la ritirata serale.
44. Un quarto d'ora dopo il segnale della ritirata serale:
vengono chiusi lo spaccio cooperativo, le sale di ritrovo caporali e soldati, i laboratori, gli uffici, ecc.;
i sergenti di settimana, accompagnati dai caporali di giornata, controllano il regolare ritorno in camerata di tutti i militari non comandati altrove o non provvisti di permesso;
la sentinella viene ritirata all'interno della porta;
nessun estraneo può rimanere in caserma se non ha uno speciale permesso del comandante di reggimento..
45. Silenzio. - Viene suonato mezz'ora dopo la ritirata serale. Al segnale del silenzio:
viene chiusa a chiave la porta della caserma;
i sergenti di settimana segnalano, all'ufficiale di picchetto, le novità delle compagnie ed eventualmente i militari non rientrati arbitrariamente in caserma, all'ora della ritirata;
tutti gli uomini non comandati di servizio devono essere coricati e osservare il silenzio più rigoroso; oltreché un dovere, è buona educazione non disturbare chi dorme o si appresta a dormire.
46. Dal silenzio alla sveglia, la porta della caserma viene aperta, di volta in volta, dal comandante della guardia, a ri chiesta della sentinella o del piantone. I militari che rientrano vengono avviati all'ufficiale di picchetto se sottufficiali; al sergente d'ispezione se militari di truppa. L'uscita viene consentita solo a militari muniti di speciale permesso concesso - in casi urgenti - dal capitano d'ispezione o dall'ufficiale di picchetto.
Dopo le ore 23, la chiave viene tenuta dall'ufficiale di picchetto che la consegna, di volta in volta, al comandante della guardia, quando occorra aprire la porta.
L'ufficiale di picchetto, per i sergenti maggiori e sergenti, il sergente d'ispezione per i graduati e soldati, annotano sugli appositi registri l'ora di ritorno in caserma dei militari provvisti di permesso serale e di quelli rientrati arbitrariamente in ritardo; tali registri vengono giornalmente presentali, per il controllo, all'aiutante maggiore di settimana.

 

CAPO V.

SERVIZI DI CASERMA

47. I servizi di caserma (vedi prospetto allegato) hanno lo scopo di assicurare l'esattezza e la disciplina della vita di caserma.

 

SERVIZIO GENERALE DI CASERMA.

49. Il servizio generale di caserma: è diretto dal capitano d'ispezione;
è assicurato dall'ufficiale di picchetto e dal sergente d'ispezione;
comprende servizio di guardia e controllo autoveicoli. Per eventuale urgente opera di soccorso o servizio d'ordine pubblico è normalmente disponibile in caserma, specie durante le ore di libera uscita della truppa, il picchetto armato ordinario.
50. Il capitano d'ispezione è il dirigente e l'animatore assiduo della vita di caserma, in tutti gli alloggiamenti occupati dal reggimento, nello stesso presidio.
51. L'ufficiale di picchetto - alle dirette dipendenze del capitano d'ispezione - è il regolatore e il controllerò assiduo e responsabile di tutte le operazioni che si svolgono in caserma:
a) è comandato nelle caserme ove sono alloggiate almeno tre compagnie, a turno giornaliero, fra tutti gli ufficiali subalterni d'arma combattente (esclusi aiutanti maggiori e tenenti incaricati, con decreto ministeriale, delle funzioni del grado superiore); gli ufficiali di nuova nomina devono essere messi in grado - entro poche settimane - di poter concorrere nel turno;

b) controlla personalmente le principali operazioni della giornata (sveglia, distribuzione del caffè e del rancio, pulizia dei locali d'uso generale, ritirata, silenzio, ecc.);
c) regola - a mezzo di segnali di tromba - l'inizio delle operazioni prescritte dall'orario reggimentale, assicurandone l'impeccabile puntualità;
d) si presenta - sempre che non ne sia impedito da esigenze di servizio - al comandante e agli ufficiali superiori del reggimento, che entrano in caserma, per riferire in merito ai principali avvenimenti giornalieri del reggimento;
e) si presenta agli ufficiali generali e alle personalità politiche o civili che entrano in caserma e ne segnala l'arrivo al comandante del reggimento o all'ufficiale più elevato in grado tra i presenti;
f) apre telegrammi e pieghi urgenti diretti al comando e provvede, se del caso, di sua iniziativa, sempre che non si possa farli recapitare prontamente all'aiutante maggiore;
g) firma, in assenza dell'ufficiale a ciò delegato, i documenti di viaggio del personale, dei veicoli e degli autoveicoli in partenza o in arrivo, e provvede ad eventuali rifornimenti urgenti di carburanti e lubrificanti;
h) annota su apposito registro le notizie della giornata che comunque possano interessare il comando;
i) registra l'ora di ritorno in caserma dei sottufficiali rientrati arbitrariamente in ritardo;
l) dal silenzio alla sveglia esegue, o fa eseguire dal sergente d'ispezione, qualche ronda notturna, per accertare che tutto proceda regolarmente;
m) non può allentarsi dalla caserma, tranne quando deve assumere provvisoriamente il comando del picchetto armato, da impiegare d'urgenza ; e ciò in attesa di essere sostituito dall'ufficiale al quale spetta tale servizio e ch'egli deve subito fare avvertire ;
n) si presenta - prima d'iniziare il suo servizio - al capitano d'ispezione, unitamente all'ufficiale di picchetto smontante, dal quale riceve informazioni, prescrizioni, chiavi e materiali varii in consegna, nonché registri da tenere al corrente;
o) indossa l'uniforme della giornata, con sciarpa e berretto rigido (con l'uniforme ordinaria: camicia grigio-verde);
p) di notte può riposare, vestito, su apposito letto o branda, nella camera a lui destinata;
q) è dispensato dalle sue normali attribuzioni;
r) disimpegna anche le funzioni del capitano d'ispezione, nelle caserme dove sono alloggiati meno di due battaglioni.
52. L'ufficiale di giornata sostituisce, in tutte le attribuzioni, l'ufficiale di picchetto, in quelle caserme:
dove sono alloggiate meno di tre compagnie;
dove il numero dei subalterni disponibili è troppo esiguo in relazione alle esigenze di servizio dei reparti.
Il suo servizio differenzia da quello dell'ufficiale di picchetto solo per essere meno impegnativo e particolarmente:
non ha obbligo di rimanere sempre in caserma, né di dormirvi;
deve assistere alle principali operazioni della giornata;
deve essere prontamente reperibile in ogni ora del giorno e della notte;
indossa l'uniforme della giornata.
Durante l'assenza dalla caserma è sostituito, nel suo servizio, dal sergente d'ispezione.
53. Il maresciallo di picchetto - o di giornata - (a turno fra i marescialli in caserma) sostituisce l'ufficiale di picchetto o di giornata:
nei periodi in cui le truppe sono ai campi e alle manovre; tutte le volte che il comandante di reggimento ritiene di dover utilizzare tutti gli ufficiali subalterni.
Ha le stesse attribuzioni e gli stessi obblighi dell'ufficiale di picchetto - o di giornata.
54. Il sergente d'ispezione (a turno giornaliero fra i sergenti maggiori e sergenti; concorrono i caporali maggiori idonei e designati dal comandante di reggimento, quando il numero dei sergenti maggiori e sergenti disponibili per tale servizio è inferiore ad 8):
a) è comandato in tutte le caserme ove sono alloggiate almeno due compagnie; ov'è una sola compagnia, le funzioni del sergente d'ispezione vengono disimpegnate dal sergente di settimana;
b) coadiuva l'ufficiale di picchetto nell'assicurare il servizio generale della caserma e lo sostituisce, ove occorra, nelle sue attribuzioni;
c) è direttamente responsabile:
dell'impeccabilità del servizio di guardia alla porta della caserma;
dell'entrata e uscita dei militari di truppa, dei quadrupedi isolati, dei veicoli e degli autoveicoli (per questi ultimi solo dove non esiste il posto controllo autoveicoli) ;
della pulizia dei locali d'uso generale;
d) registra l'ora di ritorno in caserma dei graduati e soldati rientrati arbitrariamente in ritardo;
e) non può allontanarsi dalla caserma;
f) deve presentarsi all'ufficiale di picchetto, unitamente al sergente d'ispezione smontante, prima di iniziare il suo servizio;
g) riceve dal sergente d'ispezione smontante informazioni, prescrizioni e materiali in consegna, nonché i registri da tenere al corrente;
h) indossa l'uniforme della giornata, con cinturino e giberne (o bandoliera);
i) di notte può riposare, vestito, su apposito letto o branda, nella camera a lui destinata;
l) è dispensato dalle sue normali attribuzioni.
55. Uomini di fatica per la caserma. - Vengono comandati giornalmente - nel numero strettamente necessario - per la pulizia e l'assetto dei cortili e locali in consegna all'ufficiale di picchetto, e per servizi varii; sono a disposizione del sergente d'ispezione, per alcune ore del giorno soltanto, in modo che non siano distolti dalle istruzioni più importanti.

Il Servizio di Guardia.

56. E' quello che, in pace - più in vista e a contatto del pubblico - implica maggiori responsabilità e alto senso del dovere: reparti bene educati e addestrati, nei quali tale concezione è profondamente radicata, devono disimpegnare questo servizio con assoluta dedizione e dimostrando prestanza militare nel contegno e nell'uniforme;
deve assicurare la sorveglianza ininterrotta agli accessi alla caserma e fornire, eventualmente sentinelle o piantoni a magazzini, depositi di munizioni, carburanti, materiali varii, ecc.
è svolto sotto la diretta sorveglianza dell'ufficiale di picchetto e del sergente d'ispezione;
è effettuato dalla guardia, costituita dal comandante, da un trombettiere e dal numero di soldati occorrenti per assicurare i prescritti turni di sentinella o di piantone;
ha in comune con le guardie di presidio, i doveri stabiliti dal «Regolamento sul servizio territoriale»;
indossa uniforme di marcia con elmetto (o copricapo speciale); nei mesi di maggior calore l'elmetto può essere sostituito dal berretto da campo.
Tale servizio di guardia può essere sostituito da altro di piantone, quando le truppe sono assenti per campi e manovre, o tutte le volte che il comandante di reggimento ritiene di dover altrimenti utilizzare il massimo della forza.
57. Il comandante della guardia deve anche coadiuvare il sergente d'ispezione nel servizio alla porta della caserma e sostituirlo quando se ne allontana.
58. La sentinella atta porta della caserma:
inesorabile nell'osservanza della consegna, austera e irreprensibile nel contegno marziale e nel rendere gli onori, è indice della temperatura disciplinare del reggimento;
dev'essere rispettata da tutti e salutata da chiunque, militare di truppa o civile, entri od esca dalla caserma;
impedisce a chicchessia di sostare presso l'ingresso della caserma, che dev'essere tenuto sempre sgombro;
indirizza al comandante della guardia le persone che si recano in caserma e non abbiano notoriamente libera entrata.
59. Accesso alla caserma di estranei al corpo.
a) Gli ufficiali delle varie forze armate dello Stato, sia in divisa, sia in abito civile, in attività di servizio o autorizzati a vestire l'uniforme, possono avere accesso in caserma, dalla sveglia alla ritirata, solo se conosciuti dall'ufficiale di picchetto o da altro ufficiale del corpo; in caso contrario devono farsi riconoscere, mediante libretto ferroviario, o altro documento di riconoscimento. Durante la notte dalla ritirata alla sveglia, l'accesso alla caserma viene consentito dall'ufficiale di picchetto, con le stesse modalità e solo per urgenti e comprovate esigenze di servizio.
b) I sottufficiali e militari di truppa delle varie forze armate dello Stato, in attività di servizio e in divisa, possono entrare in caserma, dalla sveglia alla ritirata, solo se conosciuti dal personale di servizio alla porta o identificati mediante tessera di riconoscimento o altro documento rilasciato da autorità militari e, se accompagnati con militari del corpo di loro conoscenza, possono trattenersi nei cortili, nello spaccio cooperativo, nelle sale di ritrovo e in parlatorio ; se invece devono recarsi per servizio in altri locali, vengono accompagnati da un soldato di guardia.
c) I civili (compresi gli ufficiali delle varie forze armate, non in attività di servizio):
se accompagnati da un ufficiale del corpo o da altro ufficiale già conosciuto Q identificato, possono liberamente entrare;
se debbono recarsi in un ufficio, oppure all'alloggio di qualche ufficiale o sottufficiale devono essere accompagnati da un soldato di guardia;
se chiedono di intrattenersi con sottufficiali o militari di truppa, devono essere accompagnati in parlatorio o se del caso all'infermeria; ovvero trattenuti presso il corpo di guardia;
se devono avere abitualmente libero accesso in caserma (capi-operai, impiegati, ecc.) vengono muniti di apposita tessera firmata dal comandante del corpo.
d) I funzionari dello Stato (giustizia, pubblica sicurezza, intendenza di finanza, ecc.) e quelli di enti e servizi pubblici locali (municipio, esattoria, dazio consumo, ecc.) per svolgere il loro particolare servizio nell'interno della caserma, devono essere preannunciati dall'autorità che ha ordinato il servizio ed essere muniti di documenti di riconoscimento della persona e della carica; in casi di particolare importanza e urgenza, il preannuncio suddetto può essere sostituito da apposito ordine rilasciato dall'autorità che ha prescritto l'urgenza del servizio.
In caso di accertamenti o perquisizioni urgenti, da eseguire nell'interesse della giustizia o della pubblica sicurezza, i funzionari o gli agenti che ne sono incaricati, se non sono in possesso dei documenti sopra indicati, devono essere accompagnati da due carabinieri muniti di tessera di riconoscimento.
I funzionari - debitamente riconosciuti o identificati - devono essere agevolati nell'adempimento del loro servizio, durante il quale vengono accompagnati da un ufficiale o sottufficiale del corpo.

Servizio controllo autoveicoli.

60. Viene comandato solo nelle caserme ov'è necessario un assiduo controllo degli autoveicoli destinati di frequente in servizio isolato.

Vigilanza ai puniti.

62. La vigilanza ai sottufficiali e ai militari di truppa in punizione spetta al capitano d'ispezione, coadiuvato:
dall'aiutante maggiore di settimana, per i marescialli;
dall'ufficiale di picchetto, per i sergenti maggiori e sergenti;
dal sergente d'ispezione per i militari di truppa.
63. Gli uomini in punizione vengono giornalmente segnati in tre registri distinti, tenuti: dall'aiutante maggiore di settimana (per i marescialli), dall'ufficiale di picchetto (per i sergenti maggiori e sergenti), dal sergente d'ispezione (per i militari di truppa).
Le punizioni hanno normalmente inizio e termine all'ora della libera uscita, e vengono fatte scontare con le modalità fissate dal «Regolamento di disciplina» - Parte III.
64. Nei locali di punizione è consentito solo il vitto comune e la lettura di libri o giornali autorizzati dal capitano d'ispezione; è proibito giuocare, fumare, cantare o fare schiamazzi; nessuno può entrarvi se non è accompagnato dall'ufficiale di picchetto o dal sergente d'ispezione (quest'ultimo limitatamente alle camere di punizione). Alla sveglia, gli uomini in punizione sono avviati ai propri reparti, all'infuori di quelli puniti di rigore, i quali accudiscono alla pulizia personale e dei locali di punizione.

Picchetto armato ordinario.

65. a) è a disposizione del comando del presidio per eventuale impiego in opere di soccorso in servizio di ordine pubblico.
b) è normalmente costituito da reparti organici, di forza stabilita dal comando del presidio;
e) è servizio giornaliero e ha normalmente inizio al distacco della guardia.
Il comandante, dopo avere riunito, e passato in rivista il picchetto, può uscire dalla caserma, ma deve essere sempre prontamente reperibile; non è dispensato dalle sue normali attribuzioni.
I militari di truppa prendono parte a tutte le istruzioni; però durante le ore di libera uscita rimangono in caserma e indossano l'uniforme prescritta per i servizi d'ordine pubblico; possono spogliarsi dopo la ritirata.
66. Impiego del picchetto. - L'ufficiale o il sottufficiale d'arma combattente, più elevato in grado o più anziano tra i presenti in caserma:
a) deve aderire a richieste d'impiego del picchetto ordinario, (purché fatte nei termini prescritti) ed eventualmente anche a richieste di impiego di maggiore forza (purché non superiore alla metà di quella disponibile in caserma);
b) deve provvedere d'iniziativa all'impiego del picchetto ordinario, ed eventualmente anche all'impiego di maggiore forza, per fronteggiare esigenze gravi e urgenti (disordini, incendi, inondazioni, terremoti, ecc.);
c) segnala immediatamente al comandante del reggimento e al comando del presidio l'ordine d'impiego del picchetto.

 

SERVIZIO DI MAGGIORITÀ.
(Comando di reggimento)

61. Il servizio di maggiorità:
a) provvede ad assicurare il funzionamento del comando, in qualsiasi momento del giorno e della notte;
b) è regolato dall'aiutante maggiore in 1a sulle direttive del comandante di reggimento;
c) è affidato all'aiutante maggiore di settimana.

 

SERVIZIO DI COMPAGNIA.

71. Il servizio di compagnia è assicurato mediante l'opera di un ufficiale di servizio, coadiuvato dal sergente di settimana, dal caporale di giornata e dai piantoni alle camerate.
72. L'ufficiale di servizio, comandato a turno giornaliero fra i subalterni della compagnia:
a) risponde del servizio di caserma della compagnia, compreso quello di scuderia o di rimessa;
b) assiste alle principali operazioni della giornata, assicurandosi del benessere dei suoi soldati, della cura dei quadrupedi o dei materiali in dotazione;
c) sostituisce il comandante della compagnia, durante la sua assenza, e gli riferisce, appena possibile, tutto ciò che interessa la vita del reparto.
73. Il sergente di settimana (per tutte le armi):
a) è comandato fra i sergenti maggiori, i sergenti e anche fra i caporali maggiori della compagnia;
b) coadiuva l'ufficiale di servizio e lo sostituisce, durante la sua assenza;
c) risponde delle principali operazioni della giornata, fra cui:
sveglia;
avviamento del personale comandato di guardia o in servizi varii;
controllo e presentazione all'ufficiale di picchetto dei militari di truppa puniti;
controllo dei presenti dopo la ritirata;
d) prende parte alle istruzioni;
e) può uscire dalla caserma solamente per servizio o in seguito ad autorizzazione del comandante la compagnia.
74. Il caporale di giornata, comandato, a turno, fra i caporali e i «soldati scelti» della compagnia:
a) coadiuva il sergente di settimana nel servizio della compagnia e vigila sui materiali esistenti, servendosi dei piantoni alle camerate;
b) si assicura che ai militari della compagnia - compresi assenti, ricoverati all'infermeria e puniti - siano distribuiti i viveri loro spettanti;
c) provvede che i militari ammalati, o usciti da luoghi di cura, o rientrati da licenza di convalescenza, si presentino alla visita medica, e avvia i militari da ricoverare in luoghi di cura;
d) non prende parte alle esercitazioni;
e) non può uscire dalla caserma che per urgenti. esigenze di servizio.
75. Piantoni alle camerate:
a) sono comandati, a turno giornaliero, fra i soldati della compagnia, dando la precedenza a quelli dispensati, per ragioni di salute, dalle esercitazioni più faticose;
b) sono a disposizione del caporale di giornata per la pulizia, l'assetto e la custodia delle camerate e dei locali d'uso generale della compagnia, di cui rispondono personalmente;
c) se - per esigenze di forza o per altro - partecipano alle esercitazioni, il caporale di giornata chiude le camerate e ne conserva le chiavi;
d) non possono uscire dalla caserma se non per servizio;
e) uno dei piantoni può essere incaricato dal comandante la compagnia, di tenere in assetto le camere e il corredo di tutti i sottufficiali celibi della compagnia alloggiati in caserma.

 

IL SERVIZIO DI SCUDERIA.

76. Il servizio di scuderia:
a) è comandato - in misura adeguata - in tutti i reparti provvisti di quadrupedi;
b) ha lo scopo di assicurare l'assidua vigilanza dei quadrupedi e la regolarità delle operazioni di scuderia;
c) è regolato dal comandante del reparto in base a direttive del comando di reggimento;
d) è affidato al personale di scuderia, sotto la direzione dell'ufficiale di servizio, coadiuvato dal sergente di settimana.

77. Il capo scuderia:
a) è comandato, a turno giornaliero, fra i soldati scelti e gli appuntati del reparto;
b) è responsabile della vigilanza dei quadrupedi, della pulizia e dell'assetto della scuderia; dispone, all'uopo, degli uomini guardia-scuderia, dei quali regola anche i turni di servizio;
c) ha in consegna attrezzi e utensili di scuderia;
d) è dispensato dalle normali istruzioni;
e) non può allontanarsi dalla scuderia, se non per breve tempo e per esigenze di servizio.
78. Guardie-scuderia.
a) sono comandate, a turno giornaliero, fra i soldati del reparto, nel numero strettamente indispensabile, per la vigilanza ai quadrupedi in tutte le ore del giorno e della notte e per la manutenzione della lettiera;
b) non prendono parte alle esercitazioni;
c) non si devono allontanare dalla scuderia se non per servizio; possono concorrere al governo quadrupedi nel periodo di forza minima.
79. Governo dei quadrupedi. - E' fatto:
due volte al giorno, fuori delle scuderie, sempre che sia possibile;
sotto la vigilanza dell'ufficiale di servizio, coadiuvato dal sergente di settimana;
con modalità stabilite dal comandante di reggimento e secondo le prescrizioni del « Compendio d'ippologia ».
La distribuzione della biada è l'atto conclusivo del governo, da effettuarsi sotto la vigilanza dell'ufficiale di servizio e di tutti i graduati disponibili.

 

IL SERVIZIO DI RIMESSA.

80. Il servizio di rimessa:
a) è comandato, di norma, nei corpi meccanizzati o motorizzati o in quelli che hanno dotazioni rilevanti di mezzi a motore o biciclette;

 

SERVIZIO DI VETTOVAGLIAMENTO.

82. Il servizio di vettovagliamento comprende: mense: ufficiali, sottufficiali, musicanti; viveri;
foraggi, paglia, combustibili; spaccio cooperativo.

Mense.

83. Le mense hanno lo scopo di assicurare vitto sano, a prezzo equo e in ambiente adeguato.
84. Mensa ufficiali:
a) in guarnigione, il comandante del reggimento la costituisce quando particolari condizioni locali lo consigliano, facilitandone impianto e funzionamento;
b) la mensa è obbligatoria - di reggimento (assai meglio di battaglione) - quando gli ufficiali lasciano la loro sede per esercitazioni o siano comandati in servizi che implichino la necessità della vita in comune e diano diritto a speciali indennità; in tale caso, le spese sono coperte, in parte mediante una quota fissa giornaliera (metà della spesa effettivamente sostenuta per ciascun convivente) e in parte mediante un'aliquota da calcolarsi in proporzione alle indennità percepite da ciascun ufficiale;
c) ufficiali di altri comandi o reparti possono aggregarsi alle mense viciniori.
85. Mensa sottufficiali:
a) obbligatoria in guarnigione, è di reggimento o di battaglione distaccato, rispettivamente diretta dall'aiutante maggiore in la o dall'aiutante maggiore in 2a;
86. Mensa musicanti: il comandante di reggimento la istituisce sul tipo di quella sottufficiali, quando ne riconosce l'opportunità.

Viveri.

87. Il servizio viveri ha lo scopo di assicurare pane e viveri alla truppa. E' servizio di primaria importanza per l'efficienza fisica e morale della truppa e va quindi organizzato e curato con particolare avvedutezza, in ogni circostanza, ma sopratutto nei momenti di maggiore disagio.
E' affidato al comandante di reggimento, che si vale dell'o pera assidua del comandante di caserma, assistito dalla commissione del rancio.
88. La commissione del rancio, nominata trimestralmente dal comandante di reggimento:
a) è composta:
da un ufficiale superiore o primo capitano, presidente;

dall'ufficiale di vettovagliamento  {membri
da un ufficiale sanitario

b) vigila:
sull'acquisto dei generi dal commercio e sui prelevamenti dalla sussistenza;
sulla confezione dei ranci e sulla gestione del miglioramento rancio;
sulla buona sistemazione, nettezza e manutenzione delle cucine e dei relativi materiali;
c) mantiene contatto con la truppa (attraverso i comandanti di reparto e anche attraverso gli stessi graduati più anziani) per secondarne i desideri, specie nei riguardi della confezione e dalla varietà delle vivande.
89. L'ufficiale di vettovagliamento scelto dal comandante di reggimento, in relazione all'attitudine e disponibilità degli ufficiali :
a) dipende dal presidente della commissione del rancio;
b) vigila su tutto quanto riguarda l'alimentazione del soldato;
c) è l'organo esecutivo, in materia, delle deliberazioni della commissione del rancio;
d) prepara, e sottopone all'approvazione della commissione, la tabella delle varie specie di rancio da distribuire settimanalmente, tenendo conto, in quanto possibile, dei desiderata della truppa e dell'opportunità di una conveniente varietà di cibo;
e) provvede all'eventuale acquisto diretto dal commercio di taluni generi e risponde della gestione delle somme all'uopo affidategli ;
f) sorveglia l'introduzione in magazzino dei generi prelevati dalla sussistenza;
g) sovraintende alla preparazione e alla distribuzione del rancio;
h) provvede, con le economie realizzate sul miglioramento del rancio, alla preparazione dei ranci speciali in occasione di solennità e alle distribuzioni straordinarie consentite e autorizzate dal comandante del corpo.
90. L'ufficiale ai viveri (subalterno):
a) e comandato a turno giornaliero;
b) riceve dal presidente della commissione del rancio — al quale si presenta quando inizia il suo servizio — direttive e consigli;
c) suoi compiti:
ritira dall'ufficio comando di reggimento, i documenti per il prelevamento dei viveri;
assiste al prelevamento dei viveri, pane compreso, verificandone quantità e qualità;
controlla le merci fornite da imprese private, per assicurarsi che corrispondano esattamente ai contratti e ai capitolati ; in caso contrario le rifiuta;
vigila che ogni reparto abbia quanto gli compete e che i viveri siano sistemati, trasportati, introdotti nei magazzini, in modo da garantirne qualità e quantità;
controlla e firma giornalmente il registro dei consumi, tenuto dal sottufficiale di vettovagliamento;
informa direttamente il presidente della commissione del rancio, di ogni inconveniente riscontrato e delle determinazioni prese al riguardo.
91. Il sottufficiale di vettovagliamento; incarico da affidarsi solo a chi abbia speciale attitudine:
a) riceve ordini e direttive dall'ufficiale di vettovagliamento, al quale si presenta, all'inizio del suo servizio;
b) è dispensato da ogni altro servizio e risponde personalmente di qualsiasi manchevolezza del servizio di cucina; c) suoi compiti:
preleva e custodisce negli appositi magazzini, dei quali ha in consegna le chiavi, viveri e combustibili per le cucine;
presiede alla confezione e alla distribuzione del rancio; vigila sulla più scrupolosa pulizia dei locali, degli utensili di cucina e dei rancieri;
tiene e compila il registro dei consumi e lo sottopone giornalmente alla firma dell'ufficiale ai viveri e al controllo dell'ufficiale di vettovagliamento;
tiene la contabilità degli acquisti per il miglioramento rancio.
92. I caporali di cucina:
a) vengono comandati a turno mensile; di massima uno per battaglione e uno per le compagnie comando e deposito; uno dei battaglioni comanda anche un caporal maggiore, il quale, edotto di tutto il servizio, è il più vicino collaboratore del sottufficiale di vettovagliamento;
b) hanno l'incarico, unitamente ai rancieri, della preparazione, cottura e distribuzione dei ranci, nonché della pulizia e tenuta in ordine dei locali e dei materiali di cucina;
c) uno per ciascuna caserma, è giornalmente comandato al prelevamento viveri e accompagna mezzi di trasporto e personale di fatica per carico e scarico.
93. I rancieri vengono anch'essi comandati per compagnia, a turno trimestrale, fra quelli che hanno speciale attitudine alla preparazione del rancio; sono provvisti di camicione e berretto, da tenere in perfetto ordine e sempre lindi.
La nettezza del personale di cucina è sintomo del senso di disciplina che regna in caserma.
94. Il prelevamento viveri si effettua secondo norme stabilite dal comandante del presidio. Vi assistono, con le funzioni per ciascuno indicate nei numeri precedenti, l'ufficiale ai viveri, il sottufficiale di vettovagliamento, un graduato per ogni caserma e adeguato numero di uomini di fatica.
95. La distribuzione del rancio: è operazione assai delicata, da effettuare nel massimo ordine, in ora e con modalità fissate dal comandante di reggimento.
Ufficiale e sottufficiale di vettovagliamento regolano la distribuzione fatta dai rancieri.
L'ufficiale di picchetto disciplina il servizio del personale comandato dalle compagnie pel ritiro del rancio.
Ogni sergente di settimana, coadiuvato dal caporale di giornata, si assicura che tutte le gavette della compagnia siano pulite e che tutti i militari della compagnia ricevano quanto loro spetta.
Il caporale di giornata provvede anche ad assicurare il rancio spettante agli assenti (comandati fuori caserma, ricoverati all'infermeria, rinchiusi in camera di punizione, ecc.).
96. Prelevamento e distribuzione del pane. - Il prelevamento è fatto da un graduato di contabilità per ciascuna caserma, e da adeguato numero di uomini di fatica.
Qualità e peso delle razioni vengono controllate, all'arrivo in caserma, dall'ufficiale ai viveri, il quale, quando si tratta di fornitura privata, accerta se corrisponde ai contratti e ai capitolati, per riferire, se del caso, al presidente della commissione del rancio.
In caserma il pane, sotto la vigilanza dell'ufficiale ai viveri, è ritirato dal graduato di contabilità di ciascuna compagnia, il quale, coadiuvato dai capi squadra, assicura la distribuzione anche per gli assenti.
Servizio foraggi, paglia e combustibili.
97. Servizio foraggi e paglia: assicura prelevamento e distribuzione di fieno, avena e paglia; vi sono comandati: l'ufficiale ai foraggi, i sergenti di settimana dei reparti e il necessario numero di uomini di fatica.
a) L'ufficiale ai foraggi, è comandato nelle armi a cavallo:
se trattasi di fornitura privata: tra i primi capitani e i capitani d'arma combattente (nel qual caso l'ufficiale ai foraggi è coadiuvato da un subalterno per ogni gruppo e dall'ufficiale veterinario di settimana);
se trattasi di prelevamenti presso enti dell'amministrazione militare: tra gli ufficiali subalterni d'arma combattente (esclusi gli aiutanti maggiori).
b) Quando si tratta di fornitura privata, il capitano ai foraggi, valendosi anche del parere dell'ufficiale veterinario di settimana, deve accertare se il fieno e la paglia sono di qualità corrispondente ai contratti; in caso contrario deve rifiutarli e farne rapporto al comandante di reggimento.
c) All'arrivo in caserma, il sergente di settimana, consegnatario del magazzino foraggi, fa riporre immediatamente i foraggi nel magazzino del proprio reparto, sotto la vigilanza dell'ufficiale ai foraggi o dell'ufficiale di servizio.
d) Nelle armi a piedi, al prelevamento foraggi e paglia viene comandato., a turno reggimentale, un ufficiale subalterno (eventualmente un sottufficiale) coadiuvato da un graduato e dal necessario numero di conducenti e attendenti di ufficiali provvisti di cavallo.
98. Profende, fienate e abbeverate: vengono svolte con modalità fissate, di massima, dal comandante di reggimento, e sotto la vigilanza dell'ufficiale di servizio.
Il sergente di settimana ripartisce il fieno e la biada e li fa distribuire ai quadrupedi valendosi dell'opera della guardia scuderia.
99. Il prelevamento dei combustibili per le cucine, il bagno a doccia, e l'eventuale riscaldamento, è affidato al sottufficiale di vettovagliamento, che ha in consegna la chiave del magazzino combustibili e provvede alle distribuzioni.

Spaccio cooperativo.

100. Spaccio cooperativo. — E' impiantato presso ogni reggimento o distaccamento di battaglione; eccezionalmente presso reparti minori.

 

SERVIZIO SANITARIO.

101. Il medico di reggimento non è solo un tecnico o uno scienziato, ma un psicologo, che sa vivere e comprendere la vita e i bisogni della truppa. Egli dev'essere un efficace collaboratore del comandante di reggimento nell'azione educativa che questi compie.
102. L'ufficiale medico di settimana è comandato, a turno, fra i subalterni, in tutte le caserme dove siano alloggiati almeno due battaglioni.
103. L'aiutante di sanità di giornata (a turno fra sottufficiali e graduati di truppa che abbiano compiuto il corso prescritto) è comandato nelle caserme ove esiste l'infermeria, o almeno un locale destinato alla visita medica quotidiana.
104. Militari ammalati. — Giornalmente all'apposito segnale i militari ammalati (esclusi quelli non in condizione di lasciare il letto) e gli usciti da luoghi di cura o rientrati da convalescenza, vengono accompagnati alla visita medica, dai rispettivi caporali di giornata.
L'ufficiale medico:
segna le sue decisioni negli appositi quaderni delle compagnie;
riferisce al comando di reggimento.

 

SERVIZIO VETERINARIO.

105. Il servizio veterinario:
ha lo scopo di tutelare la buona conservazione dei quadrupedi alloggiati in caserma;
106. L'ufficiale veterinario di settimana, è comandato a turno.
107. Maniscalco ed allievo maniscalco di settimana all'infermeria quadrupedi coadiuvano l'ufficiale veterinario di settimana.

 

SERVIZIO DI MINUTO MANTENIMENTO.

108. Compito: eseguire piccoli lavori, riparazioni o innovazioni occorrenti per bene conservare gli immobili militari, e eventualmente adattarli alle nuove esigenze della vita di caserma.
109. Il minuto mantenimento si svolge sotto la direzione del comandante di caserma; la parte esecutiva è affidata ad un ufficiale, coadiuvato da un sottufficiale e da un adeguato numero di graduati e zappatori dei reparti (falegnami, muratori, elettricisti, fumisti, vetrai, ecc.).
Zappatori di servizio, specializzati in lavori più importanti (elettricisti, fumisti, ecc.) vengono comandati - ove occorra - anche nelle ore di libera uscita, per assicurare riparazioni urgenti, specie agli impianti di illuminazione e di riscaldamento.

 

CAPO VI.

MODALITÀ D'IMPIEGO DEL PERSONALE

110. Il personale è normalmente impiegato come segue:
a) i servizi giornalieri hanno inizio al distacco della guardia;
b) i servizi settimanali hanno inizio al distacco della guardia del lunedì;
c) gli uffici comando di reggimento, di battaglione e compagnia, impiantano e tengono al corrente i registri per i servizi di loro competenza: ufficiali e graduati vi sono iscritti per ordine di grado e di anzianità; i soldati nell'ordine in cui sono messi sulle tabelle di ripartizione delle compagnie;
d) il comandante di reggimento è autorizzato a dispensare dal servizio generale di caserma sottufficiali e personale di truppa del comando di reggimento e del deposito o addetti ad incarichi e servizi speciali nei soli casi in cui non ne consegua aggravio sensibile per il rimanente personale;
e) nell'impiegare il personale per i vari servizi:
rispettare, per quanto possibile, l'organico dei reparti;
evitare che il militare resti di servizio per due notti successive;
scegliere, per i servizi di carattere tecnico, personale adatto;
dare la precedenza ai picchetti e servizi esterni su quelli di caserma, e così ai servizi armati su quelli disarmati;
considerare compiuto quel servizio che ha avuto un principio di esecuzione;
vietare cambi di turno o di servizio non autorizzati dall'autorità che li ha comandati;
esigere che ciascuno compia, appena possibile, il servizio che non ha potuto disimpegnare quando gli sarebbe spettato per turno (ripresa di turno): di massima, dispensano dalla ripresa di turno sole le assenze dal corpo per causa di servizio, la licenza ordinaria o straordinaria e le malattie di durata superiore ai 10 giorni.

 


 

 

 

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