Storia delle Unità

 

La Milizia Artiglieria Marittima

 

 

 

 

 

 

 

La Milizia da difesa costiera nasce il 21 Gennaio 1935, dai militi della Dicat che forniva il personale alle batterie di difesa costiera della Regia Marina.
La prima denominazione ottenuta della neonata specialità è Milizia per la difesa costiera, (M. da Cos.). La M. da Cos. dipendeva dall’Ispettorato generale M.Di.C.A.T. e da Cos. e comprendeva due Legioni e due Coorti. Dal (anno) l’Ispettorato generale assunse il nome di Comando della M.Di.C.A.T. e da Cos.
Dal 1939 alla specialità venne nuovamente cambiato il nome,da M. da Cos. in MILMART, ovvero Milizia artiglieria marittima. Anche il comando dal quale dipendeva assunse la nuova denominazione di Comando Milizie Controaerei e artiglieria marittima. 
La difesa Marittima.

A questo scopo fu istituita la MILMART, Milizia Artiglieria Marittima che, logicamente, dipendeva dalla Regia Marina.

Erede delle tradizioni e dei compiti della vecchia Artiglieria da Costa, ne aveva sostituita la specialità ed assorbito il servizio, liberandone l'Esercito. Alla Milmart era particolarmente affidata la difesa a terra delle piazzeforti militari marittime con le incluse basi navali.

inquadrata su 10 Legioni, con Ufficiali e truppa volontari reclutati con gli stessi criteri degli appartenenti alla Milizia Artiglieria Controaerea, la Milmart assorbì, per la guerra 1940/1943, oltre 25.000 uomini.

La difesa Costiera. Molti furono ì battaglioni CC.NN. che, prima o dopo di essere impiegati ìn combattìmento sui vari fronti, (Francia, Albania, Jugoslavia e Russia) prestarono servizio di vigilanza e di organizzazione a difesa sulle coste italiane. E ciò ebbe inizio ancora prima dell'entrata in guerra dell'Italia, fin dal tempo della non belligeranza.

Certamente prestarono servizio, in vari periodi ed in differenti zone costiere, ì battaglioni combattenti che qui segnaliamo:

 

Btg. CC.NN.

Zona di dislocazione

XXX (Novara)

zona di Cesarano (Lecce)1

XIV (Bergamo) e XV (Brescia)

nella zona di Nicastro

XXXIV (Savona) e XXXVIII (Asti)

zona di S. Marinella, Palo, Ostia

IX (Sondrio) e X (Voghera)

zona Calabra

CLV (Matera)

penisola Salentina

XXXIII (Imperia), XXXVI (Genova), XXXV (La Spezia), LX (Pola)

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VI (Vigevano), XLIX (Venezia), LVIII (Trieste), LXI (Fiume)

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XLI (Trento)

in Calabria con la divisione «Pistoia»

LXII (Gorizia)

a Spezzano Calabro

LXXVI (Copparo)

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LXXI (Faenza), LXXXI (Ravenna), XC (Pisa), LXXXV (Apuania)

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LXXXVIII (Livorno), XCVIII (Grosseto), CLI (Bari), CVIII (Ancona)

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CM (Pesaro), CXVII (Civitavecchia), CXL (Salerno), CXXIX (Pescara)

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CXXXVIII (Napoli), CXLV (Castellamare di Stabia), CL (Barletta)

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CLIII (Brindisi), CLIV (Taranto), CLXIV (Catanzaro), CLXIII (Reggio Calabria)

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CXLVI (Sala Consilina)2

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1) dopo la campagna di Grecia e prima di andare in Russia.

2) questo Btg. CC.NN. fu trasformato in battaglione ciclisti, al comando del Seniore Domenico Luciano Greco nel maggio giugno 1943, alle dipendenze della Divisione «Piceno», era destinato, assieme ad una batteria del 152° Reggimento Artiglieria divisionale, alla difesa mobile dell'areoporto di S. Pancrazio Salentino. In precedenza aveva servito alle dipendenze della 210a Divisione costiera, nella zona di Nardò (Lecce).

 

A sottolineare lo slancio e l'impegno di arruolamento dei legionari, occorre segnalare che di questi battaglioni, alcuni erano stati ricostituiti perché andati perduti con le Divisioni CC.NN. nel periodo novembre 1940 - febbraio 1941 in Libia. Dalle stesse legioni deposito, nelle medesime zone di reclutamento, accorsero a formarli nuovi volontari che si offrivano a sostituire i fratelli caduti o rimasti prigionieri. Dei 24 battaglioni perduti in Libia, 10 furono ricostituiti: LXXI (Faenza), LXXXI (Ravenna), CII (Perugia), inviato con la 108a Legione in Albania, CXLIII (Benevento), destinato a costituire la 90a Legione), CL (Barletta), CLIV (Taranto), CXXIX (Pescara), CXXXVIII (Napoli), CXL (Salerno, CXLV (Castellamare di Stabia).

Quanto sopra per quanto riguarda l'impiego dei battaglioni combattenti in funzione di difesa costiera. Per questo impiego specifico furono creati inoltre altri 81 battaglioni CC.NN. Costieri.

Questi battaglioni furono costituiti dalle Legioni che ancora una volta funzionavano da deposito ed ebbero la medesima numerazione della Legione che li formava aumentata di trecento (ad esempio le Legioni 1a e 2a di Torino costituirono rispettivamente i battaglioni costieri 301° e 302°).

A fianco a loro vennero costituiti, da altre legioni, cioè da quelle che non avevano costituito battaglioni costieri, 51 battaglioni CC.NN. territoriali, formati con uomini più anziani, allo scopo di svolgere i servizi di guarnigione, di guardia ai ponti, di presidio nell'ambito del territorio nazionale. Come i precedenti, anche questi reparti assunsero il numero della Legione che li formava, aumentato di trecento. Con compiti più modesti, furono anche istituite 23 centurie costiere di CC.NN.

 

L'ordinamento della MILMART nel 1939 era il seguente:

Comandi di Legione

Sede

1a Legione MILMART

Venezia

2a Legione MILMART

La Spezia

3a Legione MILMART

La Maddalena

4a Legione MILMART

Cagliari

5a Legione MILMART

Taranto

6a Legione MILMART

Messina

7a Legione MILMART

Augusta

8a Legione MILMART

Trapani

9a Legione MILMART

Pantelleria

14a Legione MILMART

Reggio Calabria

 

Gruppi autonomi:

Sede

Siracusa

Tripoli

Asmara

Mogadiscio

 

CENTURIE DI DIFESA COSTIERA

Vista l’impossibilità di difendere la Sicilia solo con la 6, 7 e 8 Legione MILMART (la 9a Legione MILMART era a Pantelleria), furono create, dalle Legioni siciliane, 23 Centurie speciali CC.NN.1

Comandi di Legione

Sede

Centurie

166a Legione

Messina

50a, 51a, 52a, 53a, 54a, 55a

168a Legione

Ragusa

58a, 59a

159a Legione

Siracusa

60a, 63a

170a Legione

Agrigento

67a, 68a

172a Legione

Enna

72a, 73a, 74a

173a Legione

Caltanissetta

75a

174a Legione

Trapani

76a, 77a, 78a, 79a, 80a, 81a, 82a

 

 

 

NOTE

1) Una Centuria comprendeva:
1 Comando
2 Manipoli di mitraglieri (su due Squadre)

 

FONTI

V. Ilari-A. Sema, "Marte in orbace", Casa Editrice Nuove Ricerche, Ancona, 1988

E. Lucas-G. De Vecchi, "Storia delle unità combattenti della M.V.S.N. (1923-1943)", Ed. Volpe, Roma, 1976