Storia delle Unità
Il Reparto Stampa della Milizia
Come tutte le Forze Armate, anche la Milizia era dotata di un Ufficio Centrale Stampa e Propaganda con sede presso il Comando Generale della Milizia. Del comando di questo ufficio fu incaricato il Luogotenente Auro D'Alba che lo organizzò in quattro sezioni:
Ufficio Stampa interna ed estera
Ufficio Propaganda
Ufficio Storico
Gabinetto cine-fotografico
Il compito affidato al Reparto fu quello di seguire l'attività giornalistica che la riguardava e di svolgere la opportuna propaganda. In modo particolare indirizzava e coordinava l'attività svolta a tal proposito da speciali servizi istituiti presso i comandi dipendenti, i quali provvedevano a segnalare le notizie che interessavano la Milizia ed a svolgere un'azione nel proprio ambito. L'Ufficio Stampa provvedeva anche alla regolare pubblicazione quindicinale del Foglio d'Ordini, che aveva lo scopo di trasmettere ai Comandi dipendenti le disposizioni che più li interessavano, a rendere noti i trasferimenti, le promozioni e i nomi dei decorati, a divulgare un notiziario sull'attività della Milizia che permetteva di seguire il suo operato in ogni parte d'Italia e d'oltremare. La Milizia curava anche la stampa e la diffusione di un periodico settimanale dal titolo Milizia Fascista.
L'attività propagandistica non veniva effettuata solo attraverso i giornali ma si curava anche la pubblicazione di cartoline, opuscoli e libri, distribuiti a scopo culturale e divulgativo ai singoli Comandi oltre ai quaderni scolastici che illustravano l'attività della Milizia.
Vennero anche create delle biblioteche di Legione che erano sotto il diretto controllo dell'Ufficio Stampa e Propaganda che curava anche l'invio di nuovi volumi. Attività particolare, era la pubblicazione di un calendario che veniva diffuso presso le Camicie Nere con l'intento di propaganda e gli introiti derivanti da questa attività venivano devoluti in beneficenza all'Opera di Previdenza della Milizia.
Molto particolare era la funzione dell'Ufficio Storico, che con l'Ufficio Stampa e Propaganda costituiva un unico Reparto, la cui fisionomia era di riunire e coordinare tutto il materiale che poteva servire a tutelare il patrimonio della storia della Milizia. Questa opera veniva attuata attraverso la raccolta di documenti che servivano ad attestare nel tempo quanto fosse stato compiuto dalla Milizia. Per realizzare tale scopo fu organizzato un archivio dove furono riuniti in appositi raccoglitori i diari storici delle Legioni, le biografie dei Comandanti, le cronistorie, i comunicati dell'Agenzia Stefani, alcune memorie particolari e perfino i ritagli degli articoli di giornali che parlano della Milizia. L'attività dell'Ufficio Storico si sviluppò comunque nel tempo e fu in grado di compiere notevoli realizzazioni come ad esempio la compilazione degli Albi d'Oro dei Caduti e dei Decorati (367 nomi il primo volume e 333 nomi nel secondo).
La Sezione foto-cinematografica fu organizzata in modo da tenere sempre ordinata ed aggiornata una biblioteca, una emeroteca ed una fototeca.
Il 1° febbraio del 1931 fu istituito presso la sede del Comando Generale della Milizia un Sacrario. Furono portati presso il Sacrario anche le fiamme, i gagliardetti, i labari, i simboli delle squadre d'azione e delle vecchie Legioni. Tra un'urna ed un'altra, furono collocati gli albums sui quali le Camicie Nere d'ogni parte d'Italia avevano giurato fedeltà al Duce. In occasione del decennale della Marcia su Roma, entrarono nel Sacrario tutti i vecchi labari delle Legioni, sostituiti da quelli regolamentari.
"Al primo piano dell'edificio vi era un grande arco bronzeo su cui spiccavano i nomi dei caduti, il tutto illuminato da una luce purpurea; negli altri locali erano raccolti i cimeli dei caduti"1, conservati dentro delle urne, e che testimoniavano il sacrificio delle Camicie Nere.
Oggi rimane ben poco di tutto questo materiale. Presso l'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito è possibile trovare ancora alcuni dei diari storici delle Legioni e diversi documenti; presso l'Istituto Luce alcuni filmati documentari e numerose fotografie; presso i negozi specializzati di militaria e i collezionisti si possono trovare spille, distintivi e cartoline. Tutto il resto è andato irrimediabilmente perduto.
NOTE
(1) Testo di un articolo di Lissandrini A.-Raspagni A.-Vitetti E., "L'Esercito in Camicia Nera. Storia e organizzazione della MVSN", apparso in Uniformi e Armi, n. 123, Luglio 2001, Albertelli Editore.
FONTI
Teruzzi A., "La Milizia delle Camicie Nere e le sue specialità", A. Mondadori Editore, Milano, 1933